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VELOCE, UTILE, PER LA CITTÀ. - Ordine degli Ingegneri della ...

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Controllo delle elaborazioniAllo stato attuale dello sviluppo storicodella Scienza e della Tecnica delleCostruzioni, ci si trova in una faseintermedia, nella quale le procedure dicalcolo automatico rese possibili dalprogresso tecnico scientifico degli ultimitrent'anni hanno consentito e consentonodi affrontare problemi di notevolecomplessità e di impossibile soluzionemediante tecniche di tipo tradizionale(operazioni con carta e penna, regolocalcolatore, calcolatrice da tasca), senzatuttavia che siano effettivamente possibilicontrolli sulle elaborazioni se non a prezzodi una sostanziale duplicazione del lavoro (controlli incrociati con modelli fatti daterze parti ed altri software).In altre parole, se i mezzi di calcolo sonomolto progrediti, non così i mezzi dicontrollo.La letteratura legata al rinvenimento didifetti nei programmi di calcolocommerciali (commerciali e quindi moltovasti, molto complessi, molto “user friendly”e continuamente aggiornati), è sterminatain tutti i campi dello scibile applicati allainformatica. Dunque la possibilità che leprocedure di calcolo automatiche, o pererrore di immissione dei dati, o per erratacomprensione del modo in cui fornire idati, o per incompetenza dell'utilizzatore, oper estrapolazione del funzionamento delsoftware a casi non programmati, o,ancora, per errori secchi deiprogrammatori, diano risultati inattendibilio errati è tutt'altro che ipotetica.Peraltro le norme non sono affatto scritteavendo in mente la loro programmabilità ecerto non da persone esperte nellaprogrammazione.Data questa situazione appare di fattovelleitaria la pur giustissima prescrizione delCapitolo 10 NTC 2008, di validare omotivare i risultati, stante il fatto che leformule, le procedure e gli algoritmi che lanorma rende in molti casiimprescindibilmente necessari sono spessoimpossibili da validare, se non ,appunto,mediante la duplicazione del lavoro fatta daterze parti con procedure softwaredifferenti. Sembra quindi necessario edimprescindibile affiancare alle procedure dicalcolo più complesse e sostanzialmentedestinate ad essere implementate sucalcolatore, altre procedure, che possanoessere facilmente messe a punto ancheusando mezzi molto più semplici. Se lanorma impone l'uso di procedure dielevata complessità, dovrebbe poi essere lastessa norma ad indicare le procedurealternative di semplice messa a punto chepossano essere affiancate a quelle piùcomplesse al fine di validare laprogettazione (non i risultati dellaprocedura complessa, che è ben altro ed infondo interessa poco, ma la progettazionevera e propria ovvero in definitiva idimensionamenti).Diversamente ciò che si ottiene è unaillusione di precisione e di affidabilità. Infatti laprecisione è subordinata alla correttezza delsoftware e del suo utilizzo: molto spessosono proprio i meno competenti acompensare la loro ignoranza mediante l'usodi pericolosissime procedure automatiche, avolte totalmente automatiche, che di fattoagiscono come protesi.Il controllo delle elaborazioni richiede chela norma preveda un "doppio binario",ovvero che se da un lato essa prevedegiustamente le metodologie più recenti ecomplesse essa dovrebbe anchecontemplare, o per la progettazione distrutture di minor impegno, o comeprocedure alternativa per validare ildimensionamento di strutture piùcomplesse, metodologie di tipo piùtradizionale o aventi la stessa semplicitàd'uso delle procedure tradizionali, in mododa rendere effettivamente possibile uncontrollo reale.In alternativa, di fatto, il controllo di CC3previsto da EN 1990 (verifica di terzeparti) deve di fatto diventare obbligatorio,pena un tipo di rischio diverso, ma non perquesto meno potenzialmente disastroso.Precisione ed illusione di precisioneNon si può non rilevare per la ennesimavolta che molti dei dati da cui partiamonei nostri calcoli sono affetti da pesantiincertezze, e che le stesse metodologie dicalcolo più avanzate di cui disponiamosono ben altra cosa rispetto alla realtàfisica. Per quanto riguarda le incertezze,l'uso di trattare statisticamente i dati haforse dato a qualcuno l'illusione che sipossa calcolare una probabilità di collassoche invece è cosa ben diversa (essendolegata al verificarsi di circostanze che nonsono affatto oggetto delle normative: diquesta fondamentale circostanza sonoben consapevoli gli esperti più seri chechiariscono che le metodologieprobabilistiche o peggio semiprobabilistiche servono solo a farevalutazioni relative e non assolute diaffidabilità). Per quanto riguardal'imprecisione di tutte le nostreprocedure di calcolo è da osservare cheè illusorio e controproducente l'usoindiscriminato e generalizzato diprocedure di calcolo molto complesse,poiché la maggior precisione di cui sonoportatrici é elisa dalle incertezze sui datidi input e dalla impossibilità pratica disvolgere una mole di calcoli o proibitiva,o fattibile solo a mezzo di procedureautomatiche di ardua validazione.Pertanto, anche tenuto conto delleproblematiche legate alla comprensione,alla applicabilità ed alla validazione, siritiene che certe esasperazioni dipresunta precisione (si pensi a certeformule molto complesse per i dominilimite, o al numero di cifre significativeper le PGA) siano del tutto inutili ecapaci solo di creare nuove non richiestee non necessarie complessità,appesantimento dei calcoli, maggioredifficoltà di validazione e verifica, ecc. ecc..Le formule di verifica sono in ogni casouna mera finzione. Esse debbono esserescritte avendo in mente la precisioneeffettivamente ottenibile dall'intero ciclodei calcoli (a partire dai modelli FEM, dailegami costitutivi, dai modelli per le azioni,dai fattori parziali, ecc.), senza annettere adesse precisioni incoerenti con quelledell'intero processo, e devono essereinventate avendo due fondamentaliobiettivi in mente: la semplicità (che non èun demerito, ma una virtù) e laverificabilità, possibilmente a mano ocomunque con strumenti semplici, (che èfondamentale).

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