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Artisti in Versilia
ANDREA GRASSI
dell’alfabeto, progetti anche per l’esecuzione
di grandi composizioni plastiche,
o piccoli gioielli. Lì le figure si intrecciano
con una plasticità che che
coniuga Michelangelo a Picasso, a Sironi
ed a Savinio, accentuando una
sensorialità espansa a lungo desiderata,
mitica, di commozione panica, una
sensualità scoperta, scorticata quasi,
eppure forte e conclusa, insieme memoria,
emozione presente e tensione
che guarda a un futuro ancora possibile
per l’uomo.
Giorgio Segato
Padova 1991, da Andrea Grassi
La piazzetta dell’arte, edizioni d’arte Pegaso
“Allora ogni possibile volume ch’egli
modella in una pietra si rapporta continuamente,
si scambia e talora si fonde
con l’effige del dramma umano. È il
vigore plastico d’un’astrazione rigorosa,
essenziale, limpida senza scadere
mai a geometrica freddezza concettuale,
convive e si amalgama con la
tensione allusiva delle sue figure inquietanti.
Purismo ed espressionismo
si bilanciano senza scontrarsi mai: la
sintesi più matura e originale di Andrea
Grassi va ricercata proprio in
questo connubio. Gli archetipi formali
della struttura del cosmo e l’essenza
del racconto mitico relativo alla fertilità
(l’uovo della bellissima Leda fecondato
dal Nume) s’innestano in un discorso
coerente che esalta, sempre e
comunque – in un secolo dominato da
un apocalittico senso di catastrofe e di
morte – un’impaziente volontà di procreazione.
No, la morte non abita in
Leda col cigno (Romanità), 1995, bronzo, cm. 40x20x66,5
quest’opera! E sembra che qui Eros sia riuscito a
separarsi per sempre dal suo lugubre fratello Tanatos
e dalle sue sadiche insidie.
Tratto da: Andrea Grassi “I segni dell’arte”
Sculture e dipinti, 1975 – 1995.
A cura di Giuseppe Cordoni
Centro culturale “L. Russo” Pietrasanta
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