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MONICA MICHELOTTI<br />
Artisti in <strong>Versilia</strong><br />
Monica Michelotti, pittrice e scultrice,<br />
docente all’Accademia delle<br />
Belle Arti di Carrara, in questa opera<br />
rappresenta un’interpretazione<br />
creativa dell’idea di luce e del rapporto<br />
tra questa ed il colore inteso come<br />
nesso di comprensione tra visione ed<br />
emozione. “Guardare è un atto creativo<br />
di luce e colore” è non solo il titolo<br />
della stimolante tela dell’artista pontremolese,<br />
ma è, soprattutto, una comunicazione<br />
forte, un richiamo alla<br />
partecipazione attiva insita in ogni<br />
azione umana, un inno alla capacità<br />
dell’uomo di trasformare in atto creativo<br />
ogni corretta interazione tra interiorità<br />
ed esteriorità, tra sé e gli altri.<br />
La Michelotti realizza, così, un’opera<br />
inconsueta, in cui gli occhi e le mani<br />
dei fruitori possono integrarsi o sostituirsi<br />
per una lettura a più piani, da<br />
decodificare e godere, soprattutto a<br />
livello mentale, con emozioni, pensieri,<br />
sensazioni. È questo il concetto che<br />
progressivamente sboccia dalla tela<br />
che su uno sfondo bianco, dinamico<br />
e tattile, a sottolineare proprio l’idea<br />
che la visione non è un mai processo<br />
passivo ma anzi presuppone una cosciente<br />
e decisa dinamica di inclusione,<br />
vede stagliarsi, fronteggiandosi,<br />
due volti visti di profilo. E se la figura<br />
di sinistra è una persona vedente il cui<br />
cervello, creativo ed artistico, è un’insieme<br />
di connessioni delle tinte<br />
dell’arcobaleno che grazie alla luce ci<br />
permettono di realizzare un tipo di visione<br />
del mondo in cui i colori rappresentano<br />
una parte importante e sono<br />
Guardare è un atto creativo di luce e colore, 2015, tecnica mista su<br />
tela, cm. 100x80<br />
alla base di quasi tutte le nostre raffigurazioni<br />
mentali, la figura di destra rappresenta un cieco,<br />
che vede grazie ad una luce interiore, espressa da<br />
una linea luminosa e creativa, che rischiara il suo<br />
percorso di vita, caratterizzato dalle proprie sensazioni<br />
tattili della realtà esterna e dalle esperienze<br />
soggettive. Dietro tale figura un’ombra nera,<br />
proiezione di noi stessi nello spazio ed espressione<br />
insostituibile della corporeità dell’uomo nella<br />
sua dimensione psicologica e fisica, si contrappone<br />
al bianco dello sfondo, che disegna anche tattilmente<br />
i profili. a di tutti i colori. L’opera, decisamente<br />
notevole, riesce, così, a visualizzare il senso<br />
dell’integrazione, la capacità dell’uomo di superare<br />
ogni difficoltà trasformando un problema in<br />
una possibilità di arricchimento ed invitando ciascuno<br />
a non sottoutilizzare le proprie potenzialità<br />
ma a servirsene in maniera consapevole e, soprattutto,<br />
ci ricorda che solo valorizzando la luce,<br />
esteriore ed interiore, si può dare un contributo<br />
autentico alla crescita ed alla maturazione di<br />
quanto c’è di meglio in ognuno.<br />
Maria Pina Cirillo<br />
Studio: Via Cucchiari, 14 - 54033 Carrara (MS)<br />
Cell. +39 347 3459089<br />
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