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Hunger e Shame<br />

Titolo: Hunger e Shame<br />

Autore: Steve McQueen<br />

EAN: 978-88-07-73057-3<br />

Pagine: n.d.<br />

Prezzo: n.d.<br />

Formato: n.d.<br />

Data uscita: Giu 2013<br />

Gli autori<br />

Nato a Londra nel 1969,<br />

Steve McQueen ha studiato<br />

al Chelsea College of Art<br />

and Design e al Goldsmiths<br />

College; lasciato<br />

quest’ultimo nel 1993, ha<br />

frequentato la Tisch School<br />

di New York.<br />

Tra le sue prime pellicole,<br />

Bear (1993) e Deadpan<br />

(1997). Nel 1999, con la<br />

sua mostra di sculture e<br />

fotografie presso il London<br />

Institute of Contemporary<br />

Arts, si è aggiudicato il<br />

Turner Prize. Nel 2007<br />

espone le proprie opere alla<br />

52a Biennale di Arti visive<br />

di Vene […]<br />

Descrizione<br />

Distribuito in Italia dopo il grande successo di pubblico<br />

ottenuto da Shame, Hunger è la storia di un’os­sessione che<br />

incide direttamente sulla rappresentazione del corpo e di<br />

conseguenza modifica i rapporti con l’am­biente<br />

circostante. Rievocando il martirio laico di Bobby Sands,<br />

l’esponente dell’IRA morto nel 1981 in un carcere inglese al<br />

termine di un drammatico sciopero della fame per ottenere<br />

lo status di prigioniero politico, Steve McQueen riflette<br />

sull’erosione progressiva del corpo, che muta la sua<br />

funzione fino a divenire simbolo politico della lotta estrema<br />

per l’affermazione di se stessi.<br />

Invece, Shame, l’opera seconda che ha definitivamente<br />

lanciato il regista inglese nell’Olimpo delle star, è<br />

l’impie­tosa e raggelata rappresentazione cinematografica<br />

della vita di Brandon, un controverso single newyorkese: da<br />

un lato è un brillante e disinvolto uomo d’affari, dall’altro<br />

una persona arida e solitaria, incapace di coinvolgimenti<br />

emo­tivi, dedita al sesso in modo compulsivo e<br />

incontrollabile. Brandon conduce un’esistenza asettica e<br />

squallida, in cui il sesso viene vissuto e “utilizzato”come<br />

valvola di sfogo, come unico linguaggio possibile, come via<br />

di fuga da un tempo che diviene schiavitù, come frenesia<br />

per colmare un vuoto costante e impossibilità di affrontare<br />

affettiva­mente una relazione. L’uomo riduce ogni cosa<br />

all’atto sessuale, atto nel quale inizia e termina ogni suo<br />

rapporto con il prossimo (e forse con se stesso). Brandon<br />

posa il suo sguardo languido su ogni donna, e, nella<br />

“maledizione” che lo condanna, l’impersonale universo<br />

femminile cui si rivolge capta inevitabilmente quel suo<br />

contorto e irresi­stibile magnetismo di segno negativo. Le<br />

prostitute rap­presentano la spezia ideale, che concede di<br />

vivere rapi­damente e intensamente la carnalità senza il<br />

boomerang di un rapporto umano che lui non potrebbe<br />

sostenere.<br />

Contenuti<br />

McQueen si è fatto conoscere a livello internazionale<br />

quando, nel maggio 2008, il suo film Hunger ha partecipato<br />

in concorso al 61° Festival di Cannes nella sezione “Un<br />

Certain Regard”; la pellicola è stata premiata con la Caméra<br />

d’or per la miglior opera prima. Tre anni dopo ha presentato<br />

al Festival di Venezia la sua opera seconda, Shame.

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