Amore

Il blues del Pesce Ghiaccio
Titolo: Il blues del Pesce
Ghiaccio
Autore: Efraim Medina
Reyes
EAN: 978-88-07-03047-5
Pagine: n.d.
Prezzo: n.d.
Formato: 14,2 X 22,1 cm -
70-80gr - BN - CPL+A
Data uscita: Lug 2013
Gli autori
Efraim Medina Reyes è nato
nel 1964 a Car­tagena e
vive a Bogotà. Nel 1988 ha
esordito con Seis informes
e nel 1995 ha vinto il
premio nazionale per il
racconto con la raccolta
Cinema Árbol y otros
cuentos. Ha diretto un film
e scrive per il teatro. Con
Feltrinelli ha pubblicato:
C’era una volta l’amore ma
ho dovuto ammaz­zarlo
(2002), Tecniche di
masturbazione tra Batman
e Robin (2004) e La
sessualità […]
Descrizione
Torna il ragazzaccio della letteratura colom­biana con un
nuovo romanzo. Teo, il protagonista, è un ragazzo
particolare, affetto da lupus: dotato di spiccata sensibilità,
sogna un futuro da comico, vive con la madre abbandonata
sei volte dal padre che vorrebbe tenerlo sotto una campana
di vetro e un fratello più giovane che, tutto sommato, se la
cava molto meglio di lui nella vita. Lenny Bruce è la sua
religione, Vlues è la donna che ama e che lui ha ribattezzato
con questo nome che suona come un blues. Una sera, al
Pesce Ghiaccio, il suo bar abituale, incontra Lena: sarà
l’inizio di un’avventura dai risvolti noir, ma anche un viaggio
iniziatico fuori dai confini rassicuranti ma deprimenti della
sua stanza, in un mondo popolato di ricchi napoletani
cocainomani e cinesi che cercano di tenere nascosta la
propria omosessualità, av­vocatesse seducenti ed
enigmatiche e poliziotti violenti e minacciosi. A condire il
tutto, riflessioni filosofiche sui temi più svariati e
l’incessante ricerca di un’identità che non si esaurisce nei
suoni, la musica, il chiasso e i colori della caraibica Città
Immobile.
Contenuti
A nove anni di distanza da C’era una volta l’amore ma ho
dovuto ammazzarlo torna Efraim Medina Reyes, con una
penna più indiavolata che mai. Dotato di una prosa
stimolante, imma­ginifica e carnale, Il blues del Pesce
Ghiaccio è un romanzo divertente, sexy e molto
colombiano.
“Come è stato detto di Monk: bisogna essere stati a lungo in
silenzio per scrivere così.”
Stefano Benni