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8° Rapporto Nazionale sulla condizione dell ... - Telefono Azzurro

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coniuge nel vivere tale ruolo in un contesto differente da<br />

quello di origine, con norme e regole sociali diverse se non<br />

opposte a quelle conosciute.<br />

A incidere su tale dimensione è, da un lato, la difficoltà <strong>dell</strong>’immigrato<br />

a trovare strumenti e risorse per affrontare positivamente<br />

in Italia i problemi concreti (prima di tutto economici),<br />

relazionali e affettivi intra e intergenerazionali che<br />

possono nascere; dall’altro la difficoltà <strong>dell</strong>’emigrante di gestire<br />

a distanza problemi e difficoltà che possono sorgere in<br />

tale ambito.<br />

Una sofferenza in questa dimensione può mettere a rischio<br />

sia il percorso di inclusione del migrante di prima generazione,<br />

così come quello del migrante di seconda generazione,<br />

capace anche di generare gravi difficoltà difficilmente<br />

recuperabili a livello di dimensione familiare e sociale per la<br />

parte di famiglia (figli o coniugi) rimasta nel Paese di origine,<br />

difficoltà così diffusa da fare parlare, nei Paesi di partenza,<br />

di vero e proprio dramma sociale (elevatissimi tassi di<br />

divorzi, abbandono di minori, ecc.).<br />

SOLITUDINE E LONTANANZA: IL LATO DRAMMATICO DEL-<br />

L’IMMIGRAZIONE. Una particolare situazione è quella <strong>dell</strong>e<br />

cosiddette famiglie transnazionali, quelle in cui uno o parte<br />

dei membri <strong>dell</strong>a famiglia è emigrato, mentre il restante<br />

è rimasto in patria. A tal proposito sempre più oggi si sente<br />

parlare del prezzo che l’emigrazione di uno o di entrambi i<br />

genitori sembra avere per i molti bambini lasciati soli nei<br />

Paesi da cui si emigra, i così nominati “orfani <strong>dell</strong>’emigrazione”.<br />

Sarebbero 170mila solo in Romania i minori lasciati<br />

soli a casa (il doppio <strong>dell</strong>e statistiche ufficiali), in<br />

80mila casi sarebbe il padre a lavorare all’estero, in 55mila<br />

la madre e in 35mila entrambi. La situazione è peggiorata<br />

con l’ingresso <strong>dell</strong>a Romania nell’Ue, data dalla quale gli<br />

abbandoni in quel Paese sarebbero aumentati, con l’aggravante<br />

che a partire sarebbe sempre più spesso la coppia genitoriale.<br />

Circa 12mila i bambini tra i 12 e i 14 anni che vivrebbero<br />

per almeno due anni senza entrambi i genitori. Il<br />

36% di questi bambini si sentirebbero soli, il 22% non<br />

amati, il 16% trascurati (Fondazione Soros).<br />

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