19.04.2013 Views

8° Rapporto Nazionale sulla condizione dell ... - Telefono Azzurro

8° Rapporto Nazionale sulla condizione dell ... - Telefono Azzurro

8° Rapporto Nazionale sulla condizione dell ... - Telefono Azzurro

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

lazioni tra contenuti violenti veicolati dalle nuove tecnologie<br />

e livelli di aggressività; altre ancora suggeriscono che<br />

un uso massiccio di Internet o dei videogiochi può favorire<br />

percorsi di crescita disadattivi, caratterizzati da obesità,<br />

insuccesso scolastico e isolamento sociale.<br />

In questo quadro, l’adulto appare avere un ruolo e una<br />

consapevolezza sempre più distante e frammentaria rispetto<br />

all’utilizzo e soprattutto ai contenuti <strong>dell</strong>e applicazioni<br />

tecnologiche, al contrario dei propri figli che sono del<br />

tutto immersi in questa nuova realtà. Esiste in definitiva<br />

un profondo gap generazionale che comporta e produce rischi<br />

dei quali dovremmo essere in grado di tracciare una<br />

mappa per poter arginare i nuovi fenomeni che di qui ai<br />

prossimi anni caratterizzeranno il panorama globale.<br />

La conoscenza non passa più di padre in figlio: per quanto<br />

riguarda l’utilizzo e le capacità legate alle nuove tecnologie<br />

sembra piuttosto che ci si sia allungati in avanti, saltando<br />

a piè pari almeno una generazione. In aggiunta, accade<br />

sempre più spesso che siano proprio i figli ad insegnare ai<br />

padri come orientarsi tra i meandri <strong>dell</strong>a Rete e ad informarli<br />

sull’evoluzione <strong>dell</strong>e apparecchiature informatiche<br />

e sulle nuove modalità di comunicazione.<br />

Accanto al gap tecnologico e alla necessità di proteggere le<br />

giovani generazioni, emerge con chiarezza la presenza di<br />

una nutrita schiera di figli-padroni: aggressivi con il gruppo<br />

dei pari, con i professori e con gli stessi genitori. Una<br />

realtà così diffusa da far nascere la necessità da parte degli<br />

adulti non solo di tutelare, ma anche, e sempre più spesso,<br />

di tutelarsi.<br />

Quando l’Eurispes rintracciò nell’indagine L’età del disagio<br />

i segni del cambiamento <strong>dell</strong>a <strong>condizione</strong> giovanile,<br />

erano i primi anni 90, appena dopo la caduta del Muro di<br />

Berlino e con esso dei grandi sistemi ideologici. Parlavamo<br />

allora di come utilitarismo ed edonismo stessero in parte<br />

scalzando i valori di riferimento tradizionali in favore di<br />

una nuova unità etica fondamentale: l’individuo. Segnalavamo<br />

la forte tendenza giovanile verso comportamenti<br />

consumistici, improntati ad un eccessivo pragmatismo e<br />

ad un miope senso <strong>dell</strong>’immediatezza. Quello che paventavamo<br />

era l’avvento <strong>dell</strong>a now generation, una generazione<br />

del tutto e subito, una gioventù che, a causa <strong>dell</strong>a velocità<br />

<strong>dell</strong>e trasformazioni sociali e tecno-economiche, enfatizza<br />

l’immediatezza ed il presente, poiché il futuro è<br />

pervaso da un senso di nebulosità e di incertezza. La nostra<br />

analisi si è rivelata lungimirante.<br />

Di contro ci chiediamo: la tendenza giovanile ai comportamenti<br />

consumistici, improntati al pragmatismo e all’immediatezza,<br />

non corrisponde forse ad una medesima<br />

tendenza presente negli adulti? Come si sono trasformati<br />

negli ultimi decenni il ruolo e le capacità genitoriali? La<br />

genitorialità appare oggi sempre più fragile, attraversata<br />

da profonde tensioni, esposta a condizioni di vita stressan-<br />

ti, crescenti incertezze e solitudine. Sempre più spesso le<br />

madri e i padri sono soli con i compiti educativi e con le<br />

difficoltà che inevitabilmente accompagnano la crescita<br />

di un figlio. Aumentano le fonti di stress, mentre si riducono<br />

il tempo a disposizione, la disponibilità e la predisposizione<br />

all’ascolto, il supporto di parenti e amici.<br />

Se i bambini di oggi vogliono tutto e subito, i genitori tendono<br />

per lo più ad accontentare le loro richieste, soprattutto<br />

nella fase più delicata <strong>dell</strong>a crescita e <strong>dell</strong>o sviluppo. Ecco<br />

allora che accanto a quella dei figli padroni si colloca la<br />

figura del genitore permissivo, incapace di stabilire <strong>dell</strong>e<br />

regole e di farle rispettare. Desta sempre più sconcerto, infatti,<br />

la dilagante impotenza dei genitori di fronte al bambino<br />

che si rifiuta di mangiare, di dormire, di abbandonare<br />

un videogame o di fronte all’adolescente che risponde<br />

in maniera non adeguata, non rispetta l’orario di rientro<br />

a casa ed esige il capo di abbigliamento firmato.<br />

Questi genitori manifestano un vero e proprio timore di<br />

fronte alle reazioni improvvise e aggressive dei più giovani<br />

di casa, tanto da aver indotto alcuni ad individuare questi<br />

casi con il termine “pedofobia”. Quel che accade, in sostanza,<br />

è un vero e proprio capovolgimento dei ruoli nei<br />

rapporti genitori-figli, contraddistinto dal timore dei primi<br />

di subire attacchi verbali o fisici da parte dei secondi.<br />

Anziché rimproverare i figli e correggerne i comportamenti,<br />

un crescente numero di adulti preferisce soddisfare le loro<br />

richieste con la convinzione che in fondo si tratta di piccoli<br />

capricci cui non conviene opporsi.<br />

L’esperienza maturata negli anni e la possibilità di agire<br />

da “apripista” mettendo in luce i fenomeni emergenti, ci<br />

ha spinti quest’anno ad indagare (campione di 3.630<br />

bambini e adolescenti di 52 scuole di ogni ordine e grado,<br />

di cui 1.680 bambini di età tra i 7 e gli 11 anni e 1.950<br />

ragazzi tra i 12 e i 19 anni), attraverso l’Identikit, anche<br />

un altro versante <strong>dell</strong>a relazione genitori figli: la delicata<br />

<strong>condizione</strong> dei bambini e degli adolescenti che ogni anno<br />

sono coinvolti nella separazione e nel divorzio dei propri<br />

genitori.<br />

L’Eurispes e il <strong>Telefono</strong> <strong>Azzurro</strong> sono stati tra i primi a segnalare<br />

l’acuirsi <strong>dell</strong>a conflittualità nelle separazioni, il<br />

disagio dei bambini e, allo stesso tempo, la necessità di molti<br />

padri di riappropriarsi <strong>dell</strong>a propria genitorialità in<br />

maniera positiva, come pure l’esigenza di molte madri di<br />

condividere l’onere e le responsabilità, non solo da un punto<br />

di vista meramente economico, <strong>dell</strong>a crescita dei propri<br />

figli.<br />

Non è ancora possibile stabilire quali siano i risvolti, in positivo<br />

e in negativo, che l’affidamento condiviso, introdotto<br />

dalla legge 54 del 2006, ha apportato nelle modalità<br />

con le quali si affronta, giuridicamente e non, lo scioglimento<br />

<strong>dell</strong>e unioni. In ogni caso, questo approccio che capovolge<br />

la situazione e mette in primo piano le esigenze dei<br />

3

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!