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8° Rapporto Nazionale sulla condizione dell ... - Telefono Azzurro

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SCHEDA 30. GLI ADOLESCENTI E IL DENARO:<br />

LA PAGHETTA COME SURROGATO DI AFFETTO?<br />

AMMONTEREBBE A 5 MILIARDI E 200 MILIONI DI EURO AN-<br />

NUI LA PAGHETTA DI BAMBINI E ADOLESCENTI ITALIANI.Secondo<br />

i dati emersi nel 6° <strong>Rapporto</strong> nazionale <strong>sulla</strong> <strong>condizione</strong><br />

<strong>dell</strong>’infanzia e <strong>dell</strong>’adolescenza (Eurispes-<strong>Telefono</strong> <strong>Azzurro</strong><br />

2005) meno del 10% degli adolescenti italiani dichiara<br />

di non avere soldi a disposizione per le proprie spese<br />

personali settimanali, mentre oltre il 60% dei ragazzi, sia<br />

maschi (61,2%) che femmine (67,8%), ha dichiarato di<br />

poter disporre di cifre comprese tra 1 e 30 euro. Dall’indagine,<br />

condotta su 1.274 ragazzi di età compresa tra i 12 e i<br />

19 anni, emerge anche che dispongono di cifre superiori a<br />

trenta euro settimanali soprattutto i maschi (22,3%) rispetto<br />

alle loro coetanee (12,4%). Dunque a partire dall’infanzia<br />

il mondo dei bambini e poi degli adolescenti va<br />

incontro ad un flusso stabile di risorse che vengono loro trasferite<br />

in modo largamente costante e prevedibile dal mondo<br />

degli adulti.<br />

Se si considera che le statistiche demografiche Istat relative<br />

al 2006 rivelano che in Italia vi è una popolazione residente<br />

compresa tra 0 e 18 anni che raggiunge la cifra di<br />

10.614.879 individui, il flusso di risorse globali trasferite<br />

acquista valori significativi. Infatti, anche escludendo gli<br />

individui appartenenti ai primi cinque o sei anni di vita (fino<br />

a 6 anni sono il 36%) e considerando l’importo medio<br />

di 14 euro settimanali (così calcolato da una ricerca <strong>dell</strong>’Istituto<br />

degli Innocenti di Firenze) trasferiti al 64% dei restanti<br />

individui, si giunge alla movimentazione settimanale<br />

di circa 100 milioni di euro, che moltiplicati per le 52 settimane<br />

di un anno divengono la ragguardevole cifra di 5<br />

miliardi e 200 milioni di euro annui (ma la somma è certamente<br />

calcolata per difetto) a disposizione dei bambini e<br />

degli adolescenti, i cui obiettivi di spesa sfuggono quasi<br />

completamente al controllo degli adulti.<br />

L’USO DEL DENARO: SCELTE INCONTROLLATE MA ORIENTA-<br />

TE. I consumi dei più giovani sono ormai totalmente appiattiti<br />

sul mondo degli adulti. E così, in cima agli acquisti<br />

degli adolescenti vi sono innanzitutto le ricariche per il cellulare<br />

(27,7%) e i capi d’abbigliamento (23,9%), seguite<br />

da snack e altri prodotti alimentari (15%) e accessori e articoli<br />

di profumeria (6,2%). Un ragazzo su dieci spende soprattutto<br />

per acquistare videogiochi (4%), cd e film (6%),<br />

mentre l’8,1% preferisce acquistare con maggiore frequenza<br />

libri, fumetti o riviste. Infine, circa 3 adolescenti su cento<br />

utilizzano la propria paghetta principalmente per comprare<br />

le sigarette. Tra le adolescenti è maggiormente diffusa<br />

la tendenza a comprare prevalentemente sia ricariche telefoniche<br />

(la spesa interessa il 33,4% <strong>dell</strong>e ragazze, contro il<br />

21,8% dei ragazzi) che vestiti (28%, a fronte di un dato ma-<br />

schile del 19,3%) o articoli di profumeria (il 6,9% contro il<br />

5,5%). I ragazzi, invece, tendono a spendere di più per<br />

snack (17,9% contro il 12,4% <strong>dell</strong>e ragazze), videogiochi<br />

(7,8% contro appena lo 0,6% <strong>dell</strong>e coetanee), cd e film (il<br />

7,5% contro il 4,7%). Simile la percentuale di ragazzi e ragazze<br />

che acquistano fumetti, libri, riviste (poco più<br />

<strong>dell</strong>’8% del complesso) o sigarette (rispettivamente il 3% e<br />

il 3,3%).<br />

IL DENARO COME SOSTITUTO DELLA PRESENZA DEGLI<br />

ADULTI? È OPPORTUNO DARE LA PAGHETTA AI FIGLI? Il dato<br />

di fatto più facilmente paragonabile è il contratto di lavoro,<br />

non nel senso che la paghetta debba essere data in<br />

cambio di piccole prestazioni (ciò che pure spesso accade),<br />

ma nel senso che essa determina una serie di diritti e di doveri<br />

reciproci. Con la paghetta ovviamente gli adulti non<br />

acquistano lavoro, ma tendono a stabilire <strong>dell</strong>e regole; e, interrogati<br />

sulle ragioni per le quali danno la paghetta ai propri<br />

figli, dichiarano quasi sempre che il loro gesto tende a<br />

raggiungere degli obiettivi di comportamento che racchiudono<br />

<strong>dell</strong>e finalità di tipo educativo.<br />

In realtà le motivazioni e le forme del versamento <strong>dell</strong>a paghetta<br />

sono in realtà le più varie. Molti genitori versano la<br />

paghetta dei figli in un conto in banca, oppure la danno ai<br />

figli, chiedendo loro di versarne almeno una parte in un<br />

conto corrente bancario; altri danno dei soldi con una certa<br />

regolarità ai figli in cambio di determinati lavoretti che<br />

essi svolgono in famiglia; altri, invece, per il semplice fatto<br />

che essi sono membri del gruppo familiare; molti genitori,<br />

poi, si regolano <strong>sulla</strong> quantità di paghetta da dare ai figli<br />

informandosi su quello che fanno i genitori dei ragazzi che<br />

i loro amici frequentano; molti altri, infine, considerano la<br />

paghetta un premio per un comportamento “normale”,<br />

cioè in linea con i loro punti di vista su quale debba essere<br />

l’atteggiamento dei figli di fronte alla vita, e sono pronti a<br />

sospenderla nel caso si verifichino dei comportamenti trasgressivi.<br />

Questi differenti comportamenti genitoriali scaturiscono<br />

dal fatto che non esiste un metodo sicuro di educazione all’uso<br />

del denaro. In una società, qual è la nostra, in cui il denaro<br />

permette il raggiungimento di tanti beni, l’educazione<br />

all’uso del denaro è un fatto troppo complesso. Anche<br />

nel caso <strong>dell</strong>a paghetta, comunque, il consiglio degli educatori<br />

è sempre quello di sviluppare il senso critico. Se la paghetta<br />

sostituisce la presenza del mondo affettivo familiare,<br />

è evidente che essa, come strumento educativo, difficilmente<br />

potrà raggiungere i suoi obiettivi. In una situazione,<br />

invece, affettivamente più equilibrata la paghetta può assumere<br />

dei contorni decisamente positivi.<br />

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