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8° Rapporto Nazionale sulla condizione dell ... - Telefono Azzurro

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capitolo 1<br />

MEDIA E COMUNICAZIONE<br />

SCHEDA 33. INTERNET SICURO E PEDOPORNOGRAFIA ON LINE<br />

Sul fronte <strong>dell</strong>a pedopornografia on line, negli ultimi sei<br />

anni, attraverso complesse indagini svolte da investigatori<br />

sostenuti da personale specializzato in informatica, elettronica,<br />

telecomunicazioni e psicologia, sono stati identificati<br />

e denunciati 3.418 soggetti e sono stati eseguiti 164 arresti.<br />

Sono stati rilevati in Italia e oscurati 153 siti pedopornografici,<br />

mentre altri 7.114, <strong>dell</strong>a stessa natura, i cui server<br />

erano collocati all’estero e irraggiungibili dalla giustizia italiana,<br />

sono stati segnalati ai rispettivi organi di polizia stranieri<br />

(dati <strong>dell</strong>a Polizia Postale e <strong>dell</strong>e Comunicazioni).<br />

Con la collaborazione di organi di polizia stranieri si è giunti<br />

anche alla individuazione di vere e proprie reti internazionali<br />

di pedofili - una <strong>dell</strong>e più estese è stata smantellata<br />

dalla Polizia postale di Venezia lo scorso anno con l’operazione<br />

“Canal Grande” (1.300 indirizzi telematici di pedofili<br />

individuati in oltre 78 Paesi, dei quali 200 in Italia).<br />

Il Cncpo - Centro nazionale per il contrasto <strong>dell</strong>a pedopornografia<br />

on line è istituito dalla legge 6 febbraio 2006 n.38.<br />

Tra le funzioni del Centro, si evidenzia anzitutto la compilazione<br />

e l’aggiornamento di una black list, e cioè di un elenco<br />

di indirizzi Internet cui corrispondono contenuti pedopornografici,<br />

con il conseguente obbligo per gli Internet<br />

Service Providers di implementarlo sui rispettivi sistemi al<br />

fine di impedirne il raggiungimento da parte <strong>dell</strong>a propria<br />

clientela. In capo agli Internet Service Providers grava inoltre<br />

l’obbligo, oggi, di segnalare al Centro, qualora ne vengano<br />

a conoscenza, le imprese o i soggetti che attraverso le<br />

proprie reti di comunicazione diffondono a qualunque titolo<br />

materiale pedopornografico.<br />

IL PROGETTO HOT114 DI TELEFONO AZZURRO. La possibilità<br />

di segnalare contenuti illegali o potenzialmente dannosi<br />

attraverso il sito www.hot114.it e l’ascolto telefonico<br />

(114, 19696, 199151515) di bisogni e problematiche legate<br />

all’utilizzo <strong>dell</strong>a Rete da parte dei più giovani, rendono<br />

il progetto Hot114 unico nel panorama italiano. Hot114fa<br />

parte dal 2006 del network Inhope, l’associazione internazionale,<br />

cofinanziata dalla Commissione Europea, che riunisce<br />

28 hotlines di 25 Paesi del mondo. La sua missione è<br />

lottare contro la pedopornografia su Internet e proteggere i<br />

giovani dagli usi illegali e dannosi del web. Sono stati, inoltre,<br />

stabiliti rapporti con altri importanti attori quali gli Internet<br />

Service Providers e sono state create solide partnership<br />

con rappresentanti <strong>dell</strong>’area tecnologica, e con altre associazioni<br />

impegnate nella difesa dei diritti dei bambini e<br />

degli adolescenti.<br />

HOT114: ALCUNI DATI. Nel periodo compreso tra il 1° ottobre<br />

2006 e il 31 agosto 2007 il servizio ha accolto complessivamente<br />

955 segnalazioni relative a contenuti illegali<br />

e dannosi per bambini ed adolescenti presenti in Internet.<br />

Ciò dimostra che gli utenti sono sempre più sensibili e coscienti<br />

<strong>dell</strong>e problematiche legate ad Internet e dimostrano<br />

di avere una maggiore consapevolezza <strong>dell</strong>e agenzie a cui rivolgersi.<br />

Si sottolinea che in ottemperanza alle indicazioni <strong>dell</strong>e autorità<br />

competenti le segnalazioni pervenute all’Hot114,<br />

non possono essere oggetto d’esame rispetto al loro effettivo<br />

contenuto, di conseguenza le statistiche qui riportate si<br />

riferiscono puramente a quanto segnalato dagli utenti.<br />

L’80,1% dei segnalanti ha scelto l’anonimato e questo conferma<br />

che tale aspetto rappresenta il valore aggiunto offerto<br />

da questo servizio; se così non fosse si potrebbe ragionevolmente<br />

ipotizzare di perdere una parte rilevante di informazioni<br />

e di indicazioni preziose ai fini <strong>dell</strong>e successive indagini<br />

svolte dalla Polizia postale e <strong>dell</strong>e comunicazioni.<br />

Rispetto allo specifico “ambiente” Internet di volta in volta<br />

interessato, emerge che la percentuale più elevata di segnalazioni<br />

(63,5%) si riferisce a siti web; sono rilevanti però<br />

anche i valori riconducibili all’e-mail (16,8%) e all’attività<br />

di file sharing (12,9%). Quest’ultimo dato rappresenta la<br />

possibilità reale e concreta di imbattersi involontariamente<br />

in materiale illegale e dannoso durante il download di files<br />

o immagini. Non devono in ogni caso essere sottovalutate<br />

le segnalazioni fornite rispetto a chat (5,1%) e newsgroup<br />

(1,2%).<br />

Da un’analisi incrociata dei dati relativi alla categoria e all’ambiente<br />

Internet, si evince come i siti web siano gli spazi<br />

virtuali in cui è possibile imbattersi più facilmente in materiali<br />

pedopornografici (41,6%).<br />

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