'if...... _. - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia - Idrologia
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Per rendere possibile l'utilizzazione <strong>di</strong> navi e <strong>di</strong> convogli d'elevate <strong>di</strong>mensiam,<br />
un'idrovia moderna deve offrire con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> tracciato, <strong>di</strong> larghezza e<br />
eli profon<strong>di</strong>ta che si trovano solo eccezionalmente in natura nei gran<strong>di</strong> fiumi.<br />
5i possono citare tra gueste eccezioni il Rio delle Amazzoni, il Mississipi, il<br />
Danubio, il Reno, il fiume Giallo. Generalmente, tuttavia, un fiume non presenta<br />
con<strong>di</strong>zioni adatte alia moderna navigazione se non esistemato.<br />
I <strong>di</strong>versi meto<strong>di</strong> praticati per la sistemazione idroviaria dei fiumi possono<br />
essere ricondotti a due principi ben <strong>di</strong>stinti: la sistemazione a corrente libera,<br />
che interviene sull'alveo <strong>di</strong> magra, e la canalizzazione 0 bacinizzazione. Spesso<br />
i due sistemi sono stati adottati in tempi successivi sullo stesso corso d'acqua<br />
e in guesti casi la decisione <strong>di</strong> costruire sbarramenti (bacinizzazione) estata<br />
generalmente motivata con la volonta <strong>di</strong> ottenere utilizzazioni multiple dell'acqua,<br />
oltre che dalla convenienza <strong>di</strong> superare i limiti, oltre i guali la sistemazione<br />
a corrente libera non puo arrivare.<br />
Eevidente che un fiume a corrente libera e come un vasa aperto suI fonda<br />
e che nessuna sistemazione, che 10 lasci aperto, puo far satire i livelli oltre<br />
certi valori, i cui limiti <strong>di</strong>pendono dalla portata, dalla pendenza e dalla larghezza<br />
del canale 0 alveo <strong>di</strong> magra.<br />
I primi interventi <strong>di</strong> sistemazione a corrente libera in Europa sono iniziati<br />
alJa fine del 1800 e proseguiti nella prima meta del secolo successivo. Sono<br />
generalmente impostati sui meto<strong>di</strong>, che l'ingegnere francese Girardon<br />
ha messo a punto nella sistemazione del Rodano, utilizzando precedenti stueli<br />
e lavori <strong>di</strong> Fargue sulla Garonna. Secondo guesti stu<strong>di</strong>, nella successione<br />
eligorghi 0 fosse e <strong>di</strong> soglie 0 bassi fondali, che si presentano in un fiume naturale,<br />
fatto <strong>di</strong> curve e controcurve pili 0 meno regolari, la soglia puo essere<br />
considerata il passaggio tra due gorghi successivi. II passaggio puo essere<br />
buono 0 cattivo) a seconda che il flus so dell'acgua vi arrivi in <strong>di</strong>rezione parallela<br />
all'asse generale del fiume 0 in <strong>di</strong>rezione perpen<strong>di</strong>colare. In guest'ultimo caso<br />
la lama d'acgua presenta una larghezza molto maggiore e, <strong>di</strong> conseguenza,<br />
una profon<strong>di</strong>ta ridotta.<br />
Per sostituire i passaggi cattivi con i passaggi buoni) Girardon propone <strong>di</strong><br />
concentrare Ie acgue <strong>di</strong> magra in un alveo unico, <strong>di</strong> bloccare (fissare) il tracciato<br />
<strong>di</strong> guesta parte dell'alveo fluviale e guin<strong>di</strong> anche la posizione dei gorghi<br />
e delle soglie secondo un <strong>di</strong>segno che favorisce il flusso dell'acgua con <strong>di</strong>rezione<br />
parallela all'asse del fiume. Le opere suggerite per tale sistemazione sono<br />
generalmente opere trasversali, costituite da pennelli, ancorati aile sponde<br />
e prolungati verso il centro dell'alveo, che normalmente sono poi sommersi<br />
con l'aumentare delle portate del fiume. Spesso i tracciati delle rive concave<br />
sana invece definiti da opere longitu<strong>di</strong>nali che accompagnano il flusso principale<br />
della corrente. II metodo "Girardon" estato applicato, con gualche variante<br />
suggerita dai caratteri specifici dei <strong>di</strong>versi fiumi, in molti casi e ha fornita<br />
risultati generalmente positivi, anche se non sempre decisivi.<br />
Gli stu<strong>di</strong> per la sistemazione a corrente libera del Po, che ha buoni parametri,<br />
guali pendenza variabile tra 20 e 10 cm/km nel tratto me<strong>di</strong>o-inferiore,<br />
portata me<strong>di</strong>a 1450 m 3 /s a Pontelagoscuro, portata <strong>di</strong> magra eguivalente<br />
(quella superata per 340 giorni/anno) <strong>di</strong> 400m 3 /s, velocita della corrente<br />
variabile tra 0,6 e 1 m/s in magra e 2 --'- 3 m/s in piena, sono iniziati con<br />
!'ingegner Carlo Valentini nel1918 e sono stati poi seguiti dai primi progetti<br />
a carattere sperimentale firmati dallo stesso Valentini e dall'ingegner Osti