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'if...... _. - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia - Idrologia

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dell'Ottocento<br />

Vittorio Degli Esposti<br />

Chi percorre Ie strade <strong>di</strong> un agglomerato urbano,<br />

sia esso grande 0 piccolo, non ha la possibilita<br />

<strong>di</strong> coglierne la reale estensione, ne la forma,<br />

impercepibile dal punto <strong>di</strong> vista dell'osservatore,<br />

deftlata dalle strutture e<strong>di</strong>lizie che formano il contesto<br />

costruito. La percezione della forma urbana<br />

e, al contrario, facilmente leggibile nella rappresentazione<br />

dall'alto - attraverso la fotografia aerea<br />

0 satellitare - 0 attraverso la documentazione<br />

cartografica da questa derivata ovvero ottenuta<br />

attraverso il rilevamento topografico. Immagini<br />

virtuali, quin<strong>di</strong>, e non <strong>di</strong>retta percezione della<br />

realta. Lo strumento cartografico, in particolare,<br />

consente <strong>di</strong> associare all'immagine <strong>di</strong>segnata una<br />

serie <strong>di</strong> informazioni integrative del contenuto contestuale, <strong>di</strong>rettamente deco<strong>di</strong>ficabili<br />

dalla documentazione esplicativa fornita dalla carta stessa; 10 stesso<br />

non avviene nella interpretazione dell'immagine fotografica, in quanto solo<br />

la specifica conoscenza delle singole notazioni formali rappresentate consente<br />

la comprensione del contenuto globale.<br />

Quello che pero la foto aerea non spiega sono Ie motivazioni che hanno<br />

con<strong>di</strong>zionato la forma delluogo costruito, nell'immagine congelata della ripresa<br />

fotografica, e solo parzialmente Ie chiarisce la carta topografica, riportando<br />

analiticamente e per simboli convenzionali i dati raccolti al momenta del<br />

rilievo. Per riuscire a cogliere il complesso <strong>di</strong> motivazioni che nel tempo hanna<br />

potuto con<strong>di</strong>zionare la forma del costruito enecessario <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> una<br />

dotazione cartografica <strong>di</strong>acronica, ovvero <strong>di</strong> serie <strong>di</strong> carte <strong>di</strong> perio<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi,<br />

dalle quali si possano trarre corrette considerazioni sui fenomeni morfogenetici<br />

che hanno interessato la superficie del territorio, in un periodo <strong>di</strong> tempo<br />

significativamente lungo, almena sotto l'aspetto dell'evoluzione urbana.<br />

Purtroppo la documentazione cartografica storica non copre un ampio arco<br />

<strong>di</strong> tempo, per quanto concerne Ie carte topografiche: solo dal XVIII secolo<br />

compaiono rappresentazioni del territorio redatte secondo criteri <strong>di</strong> restituzione<br />

dei contenuti in forma analogica, ovvero <strong>di</strong>segnati secondo una trascrizione<br />

<strong>di</strong> rapporto tra oggetti reali e loro simboli grafici in scala predefinita, e<br />

secondo criteri matematici <strong>di</strong> geometria proiettiva. Prima del XVIII secolo, la<br />

rappresentazione cartografica e, solitamente, estranea a questi prindpi, e pertanto<br />

non si configura come documento confrontabile per proporzioni e per<br />

contenuti con la cartografia <strong>di</strong> epoche successive.<br />

Jl<br />

5.1<br />

Fig. 5.1 - Borgo Polesine e<br />

Zibello (Parma), secondo la<br />

Carta Topografica dei Dttcati<br />

<strong>di</strong> Parma, Piacenza e<br />

Gttastalla (1820-1821).

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