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schede - Carlo Marullo di Condojanni

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La Tribuna della Cappella Palatina<br />

<strong>di</strong> S. Giovanni <strong>di</strong> Malta a Messina<br />

La chiesa <strong>di</strong> S. Giovanni <strong>di</strong> Malta, secondo la<br />

tra<strong>di</strong>zione, fu fondata da S. Placido e de<strong>di</strong>cata a S.<br />

Giovanni Battista il 28 luglio del 540 dal Vescovo<br />

<strong>di</strong> Messina, Eucarpo. Figlio <strong>di</strong> Tertullo, nobile patrizio<br />

romano e <strong>di</strong> Faustina, nobile messinese, Placido<br />

venne mandato a Messina da S. Benedetto nel<br />

536, per fondarvi un cenobio benedettino.<br />

Distrutta dal pirata Mamuca nel 541, quando<br />

trovarono la morte il fondatore, i suoi fratelli Eutichio<br />

e Vittorino e la sorella Flavia, fu ricostruita<br />

dai benedettini e quin<strong>di</strong> donata dal normanno Gran<br />

Conte Ruggero, nel 1086, ai Cavalieri gerosolimitani<br />

che avevano fondato a Messina, nel 1070, il<br />

loro Gran Priorato.<br />

Eretta a Priorato nel 1136, vi alloggiò Papa<br />

Alessandro III nel 1165 ed Eleonora, figlia <strong>di</strong> <strong>Carlo</strong><br />

<strong>di</strong> Napoli, nel 1302. Nel 1575 accolse le spoglie<br />

del grande matematico, scienziato ed umanista<br />

messinese Francesco Maurolico (1494-1575) in<br />

un sarcofago marmoreo ancora oggi esistente.<br />

Il 4 agosto 1588, nel corso <strong>di</strong> lavori per il cambio<br />

della facciata d’ingresso col settore absidale,<br />

mentre era Gran Priore <strong>di</strong> Sicilia dell’Or<strong>di</strong>ne Gerosolimitano<br />

Fra’ Rinaldo de Naro, vennero portate<br />

alla luce delle sepolture con resti umani, identificati<br />

per quelli <strong>di</strong> S. Placido e dei suoi fratelli.<br />

Giuseppe Buonfiglio, nel 1606, così descriveva<br />

l’evento e i lavori <strong>di</strong> ampliamento della chiesa, ai<br />

suoi tempi ancora in corso: …ridur l’altare maggiore<br />

alla parte Occidentale, dove prima era la<br />

porta, e quella rifare dov’era prima la Tribuna…<br />

oggi la città con spesa grande e Reale rifabbrica<br />

un nuovo Tempio sopra il modello <strong>di</strong> Francesco<br />

Zaccarella architetto e citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Narni nel Latio…<br />

1 .<br />

Per l’occasione la chiesa venne ricostruita su<br />

progetto degli architetti Francesco e Curzio Zaccarella,<br />

padre e figlio, la facciata ideata da Vincenzo<br />

Tedeschi (1650) mentre alla tribuna lavoravano<br />

Camillo Camilliani e Jacopo Del Duca; i lavori<br />

terminarono nel 1653, anche se nel 1657 si dava<br />

mano alla realizzazione della scalinata d’ingresso,<br />

come si legge in un atto del 2 agosto 1657 contenuto<br />

nella “Giuliana” dell’Archivio Senatorio <strong>di</strong><br />

Messina, compilata dal mastro notaro Salesio<br />

Mannano, dal titolo Lettere <strong>di</strong> permesso per spendersi<br />

onze 200 per farsi la scalonata alla chiesa <strong>di</strong><br />

S. Placido e compagni SS. Martiri.<br />

81<br />

Danneggiata dal terremoto del 1783, crollò in<br />

quello del 1908 che risparmiò soltanto la tribuna e<br />

tutto il settore absidale progettato dagli Zaccarella.<br />

La chiesa, prima dell’ultimo sisma, era a pianta<br />

basilicale con tre navate separate da archi su colonne<br />

che si innestavano al santuario esagonale<br />

compreso fra due ambienti laterali rettangolari.<br />

Dopo il crollo, venne conservata la sola tribuna e<br />

tutti gli ambienti retrostanti, ad esclusione delle<br />

navate che furono sacrificate per la costruzione del<br />

Palazzo del Governo 2 , opera dell’architetto romano<br />

Cesare Bazzani che <strong>di</strong>segnò anche la nuova e attuale<br />

facciata del S. Giovanni <strong>di</strong> Malta (1913-15).<br />

Il Palazzo del Priorato dei Cavalieri <strong>di</strong> Malta,<br />

progettato dall’arch. Leone Savoja (autore del Gran<br />

Camposanto) in collaborazione con Giuseppe Bonaviri<br />

e realizzato nel 1877, ebbe pochissimi danni<br />

nel terremoto del 1908. L’e<strong>di</strong>ficio, che si caratterizzava<br />

per i prospetti inquadrati in un raffinato <strong>di</strong>segno<br />

neoclassico senza vistosi aggetti o rientranze<br />

della massa architettonica, venne anch’esso demolito<br />

per far posto al Palazzo del Governo.<br />

Secondo Giuseppe Samonà, la tribuna è da attribuire<br />

all’architetto fiorentino Camillo Camilliani<br />

in quanto egli, nel 1590, approntava i capitoli<br />

per l’appalto della nuova costruzione sulla base<br />

dei suoi <strong>di</strong>segni progettuali.<br />

La più antica testimonianza che in<strong>di</strong>ca quale<br />

autore Jacopo Del Duca (architetto e scultore nato<br />

a Cefalù, attivo a Roma per tanti anni e allievo pre<strong>di</strong>letto<br />

<strong>di</strong> Michelangelo Buonarroti cui ebbe il privilegio<br />

<strong>di</strong> chiudere gli occhi, al momento della sua<br />

morte) è quella <strong>di</strong> Placido Samperi nel 1644, e, tra<br />

l’altro, il Del Duca tenne anche la carica <strong>di</strong> architetto<br />

del Senato messinese dal 1592 al 1600, subentrato<br />

ad Andrea Calamech morto nel 1589.<br />

Le uniche opere dell’architetto cefaludese, ancora<br />

esistenti a Messina, sono la tribuna <strong>di</strong> S. Giovanni<br />

<strong>di</strong> Malta e la Cappella del SS. Sacramento al<br />

Duomo. L’altra sua opera, il Palazzo Senatorio<br />

detto “alla Marina” (per <strong>di</strong>stinguerlo dall’altro e<strong>di</strong>ficato<br />

in epoca successiva vicino alla Cattedrale),<br />

ultimato nel 1599, cadde nel terremoto del 1783.<br />

Cajo Domenico Gallo, nel 1755, precisa i nomi<br />

degli architetti che si avvicendarono nella rie<strong>di</strong>ficazione<br />

del tempio: ...il nuovo tempio, quale fu<br />

eretto dal Senato e Popolo Messinese con molta<br />

magnificenza, è d’insigne Architettura <strong>di</strong> Francesco,<br />

e Curzio Zaccarella Padre e Figlio Architetti<br />

celebri, e la facciata <strong>di</strong> finissimi marmi e <strong>di</strong>segno<br />

<strong>di</strong> Jacopo lo Duca <strong>di</strong>scepolo <strong>di</strong> Buonarota... 3 .<br />

I lavori in S. Giovanni <strong>di</strong> Malta ebbero inizio nel<br />

marzo del 1591, quin<strong>di</strong>, furono abbandonati per es-

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