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Ritratto <strong>di</strong> Jacques de Cordon d’Evieu Sec. XVI-XVII Olio su tela, cm. 79x65 Ignoto pittore Messina, collezione privata Opera ine<strong>di</strong>ta Il ritratto raffigura Jacques de Cordon d’Evieu 1 , Cavaliere e Commendatore del Sovrano Militare Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Malta sotto la cui figura, vestita <strong>di</strong> armatura e decorata della croce gerosolimitana, è posto un cartiglio con l’iscrizione: “JAQUES DE COR- DON D’EVIEU / CHEVALIER DE L’ORDRE DE S. JE- AN DE HIERUSALEM COMMANDEUR / DU GENE- VOIS EN SAVOJE”. Il personaggio, inserito in una finta cornice ovale, è effigiato a mezzobusto secondo i canoni del ritratto ufficiale come suggeriscono l’espressione sicura ed altera e la presenza della gorgiera, simbolo <strong>di</strong>stintivo inequivocabile della classe sociale <strong>di</strong> appartenenza. Sui bor<strong>di</strong> della cornice, sono collocati simmetricamente quattro medaglioni roton<strong>di</strong> al cui interno sono raffigurati gli emblemi e le <strong>di</strong>vise del Cavaliere, in particolare: in alto a sinistra è rappresentata una piuma nera su campo rosso e l’iscrizione “VETERI DE STIRPE”; nel medaglione in alto a destra, sormontato da una corona, è raffigurata una croce <strong>di</strong> Malta rosso-dorata appesa ad un nastro e il motto: “HONORI INVICEM”. Nei medaglioni in basso, a sinistra è rappresentato su campo azzurro un oggetto circondato da sette frecce e la <strong>di</strong>visa “FERRUM COELOAPTAT”; a destra è raffigurata una croce nera su fondo rosso, circondata dall’iscrizione “SIT NOMEN DOMINI BE- NEDIC” e la <strong>di</strong>visa “POR ESTO SENAL MI VALOR” (le iscrizioni nei medaglioni, nonostante il recente restauro del <strong>di</strong>pinto, sono leggibili solo in parte). Un ritratto <strong>di</strong> Jacques de Cordon d’Evieu, <strong>di</strong>pinto dal pittore francese Pierre Mignard (1612- 1695) è esposto al National Museum of Fine Arts <strong>di</strong> Malta e una copia dello stesso quadro, realizzata dal pittore maltese Lorenzo Aspetti nel 1860 è esposta al Museum of the Order of St. John, St. John Ambulance <strong>di</strong> Londra. Jacques, <strong>di</strong>scendente dal nobile casato francese dei Cordon, Signori d’Evieu e <strong>di</strong> Pluvy, considerato tra i più antichi ed illustri del Bugey e della Savoia, era nato nel 1568 nel castello Cordon (Bugey), da Messere Philibert, uno dei più saggi e valorosi cavalieri della Corte <strong>di</strong> Enrico II re <strong>di</strong> Fran- 155 cia e da Martine dei Marchesi de Maubec. Entrato giovanissimo nell’Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Malta, prestò servizio per venti anni a Malta e per un breve periodo anche nell’esercito piemontese. Numerose furono le cariche da lui ricoperte: Ambasciatore dell’Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Malta presso la Santa Sede, Commendatore <strong>di</strong> Mo<strong>di</strong>eu nel 1608, <strong>di</strong> Compesières nel 1617, <strong>di</strong> Genevois e <strong>di</strong> Verrieres, sostenitore delle missioni cattoliche dei cappuccini e dei gesuiti a Ginevra e nella Savoia, fu il responsabile della ristrutturazione e della rinascita del Comando <strong>di</strong> Compesières 2 dopo la reintroduzione del cattolicesimo a Ginevra e nella Savoia; Maresciallo dell’Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Malta, era ritenuto un cavaliere pio e molto impegnato e fu uno dei più eminenti Commendatori <strong>di</strong> Compesières 3 . Lo stemma dei Cordon e la <strong>di</strong>visa OMNIA SPONTE appaiono sul suo sepolcro, all’interno della Cattedrale <strong>di</strong> S. Giovanni a La Valletta (Malta). Il <strong>di</strong>pinto descritto, appartenuto alla famiglia Gordone da tempo immemorabile, nel 1877 (come attestato dal Galluppi nel suo Nobiliario) era conservato nel palazzo Gordone in Messina 4 ; in seguito al terremoto del 1908, che determinò il crollo del palazzo, il <strong>di</strong>pinto (recuperato tra le macerie) fu restaurato e collocato nella nuova residenza dei Gordone. La famiglia Gordone, <strong>di</strong> illustre provenienza straniera, secondo alcuni aral<strong>di</strong>sti si riannoda ai celebri Gordon <strong>di</strong> Scozia 5 , famiglia oriunda della Gran Bretagna e giunta in Scozia, al seguito <strong>di</strong> Guglielmo il Conquistatore (1066), dove si trova congiunta da legami <strong>di</strong> parentela con le case <strong>di</strong> Norfolk, Keith, d’Argyle e persino ai re <strong>di</strong> Scozia (Stuart); altre fonti la fanno <strong>di</strong>scendere dal <strong>di</strong>stinto casato francese dei Cordon o Gourdon 6 . Giovanni (Jean) Gordone, Capitano della contea <strong>di</strong> Salins in Borgogna, che l’aral<strong>di</strong>sta Galluppi in<strong>di</strong>ca come fratello o nipote <strong>di</strong> Jacques (<strong>di</strong>pinto nel ritratto), fu il primo della famiglia a venire in Italia al seguito del Principe Don Giovanni d’Austria, <strong>di</strong> cui era familiare. Unitosi in matrimonio con la nobildonna palermitana Agata Abbatellis 7 dei Conti <strong>di</strong> Cammarata, stabilì la propria residenza in Messina ove, nel 1620 risulta ascritto nel ruolo generale dei Confrati della Pace e Bianchi 8 . Da loro nacque Nicolò, primo Barone <strong>di</strong> Camastrà per investitura del 1636 9 , che sposò Lavinia Cirino dei Baroni <strong>di</strong> S. Basilio. I Gordone si tramandarono il titolo ed il feudo <strong>di</strong> Camastrà ininterrottamente dal 1636 al 1962 10 , anno del decesso dell’ultimo Barone <strong>di</strong> Camastrà,
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