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Discussioni del Parlamento europeo - Europa

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IT<br />

<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />

E’ una strategia assolutamente giusta, ma la sua proposta, Commissario Rehn, non<br />

comprende alcuna misura specifica per realizzarla.<br />

Lei ha parlato oggi <strong>del</strong>la riforma <strong>del</strong> mercato <strong>del</strong> lavoro e <strong>del</strong> sistema pensionistico. E’<br />

l’approccio giusto, ma riformare mercato <strong>del</strong> lavoro e pensioni non basta; bisogna<br />

considerare anche il bilancio. Se non svilupperemo le nostre infrastrutture e non<br />

utilizzeremo tutti i mezzi che ci offre la strategia <strong>Europa</strong> 2020 – tecnologie verdi e così via<br />

– non riusciremo a raggiungere quest’obiettivo. Le chiedo quindi di tener presente che in<br />

<strong>Europa</strong> è necessario rafforzare sia la competitività che la sicurezza sociale.<br />

Adina-Ioana Vălean (ALDE) . – (EN) Signor Presidente, vorrei illustrare la situazione di<br />

quegli Stati membri che non fanno parte <strong>del</strong>l’area <strong>del</strong>l’euro ma ne condividono le<br />

preoccupazioni. I leader politici dei nostri paesi ci hanno propinato l’idea che l’ingresso<br />

nell’Unione europea si dovesse considerare una garanzia contro i periodi di difficoltà<br />

economiche, ma la realtà si è dimostrata ben diversa. Nonostante tutti gli sforzi, l’euro<br />

subisce costanti attacchi da ogni lato, e tutti sappiamo che il denaro fresco è solo un<br />

palliativo, mentre il problema è ben più profondo. La situazione è eccezionalmente grave<br />

e occorrono rimedi eccezionali.<br />

Ammettiamolo: non ci sono alternative a un’integrazione economica più profonda, e ciò<br />

implica una più profonda unione politica. Dal momento che questo squilibrio provoca<br />

gravi disparità fra gli Stati membri, e anche per garantire la disciplina finanziaria a livello<br />

<strong>europeo</strong>, occorrono una valida governance, un sistema di sanzioni e meccanismi che<br />

assicurino il rispetto <strong>del</strong>le norme. Dobbiamo individuare i metodi adatti per incoraggiare<br />

gli investimenti, attirare capitali e tagliare coraggiosamente gli oneri burocratici. E’ necessario<br />

che i governi adottino misure intelligenti. In Romania, per esempio, il governo taglia<br />

pensioni e salari anziché ridurre gli oneri burocratici ed il denaro destinato alle clientele<br />

politiche. I servizi segreti romeni hanno più agenti <strong>del</strong>l’FBI, ma i tagli non colpiscono<br />

costoro, bensì medici e insegnanti.<br />

Incoraggio vivamente la Commissione a difendere con fermezza le misure proposte e a<br />

non cedere alle pressioni degli Stati membri, ben pochi dei quali possono oggi proporsi<br />

come esempio.<br />

Philippe Lamberts (Verts/ALE) . – (FR) Signor Presidente, onorevoli colleghi, è vero,<br />

abbiamo bisogno di una spesa pubblica responsabile; ed è altrettanto vero che abbiamo<br />

bisogno di riequilibrare i nostri bilanci. Tutto questo esige una gestione responsabile <strong>del</strong>le<br />

spese, e tale argomento è stato adeguatamente sviscerato per ora. E naturalmente è necessaria<br />

pure una più intensa vigilanza reciproca fra uguali. Tuttavia, signori <strong>del</strong> Consiglio – e in<br />

realtà è un rilievo che rivolgo soprattutto ai signori, piuttosto che alle signore che<br />

rappresentano il Consiglio – non è onesto far credere ai cittadini che riusciremo a far fronte<br />

alle sfide odierne con la pura riduzione <strong>del</strong>le spese; una soluzione di tal genere farebbe<br />

quasi sicuramente precipitare l’<strong>Europa</strong> nella recessione e quasi sicuramente distruggerebbe<br />

il tessuto sociale, quella coesione sociale che fa parte <strong>del</strong>l’identità <strong>del</strong>l’Unione europea.<br />

Perciò, se vogliamo riequilibrare le finanze pubbliche, che è l’unica scelta possibile, e<br />

contemporaneamente riuscire a investire – poiché non si tratta solo di ridurre i deficit, ma<br />

anche di investire nel nostro futuro – dovremo individuare nuove fonti di introiti. Ciò<br />

significa costringere il settore finanziario a contribuire, significa imporre una tassa sulle<br />

transazioni finanziarie ma anche sulle banche, e non si tratta di scegliere fra l’una e l’altra.<br />

Significa costringere a contribuire coloro che dalla situazione hanno tratto i maggiori<br />

vantaggi (alludo al settore energetico); significa smettere di distribuire regali – questo infatti<br />

19-05-2010

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