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Discussioni del Parlamento europeo - Europa

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IT<br />

<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />

monetaria, economie nazionali assai differenti, alcune <strong>del</strong>le quali si trovano in una posizione<br />

di estrema debolezza.<br />

Ora si invoca una politica economica comune, gestita dal centro, che accompagni la moneta<br />

unica: ciò equivale praticamente a una governance economica europea. Indubbiamente le<br />

economie deboli, se desiderano rimanere nell’area <strong>del</strong>l’euro, devono sottostare a un rigido<br />

controllo <strong>del</strong> proprio bilancio e <strong>del</strong>la strategia con cui gestiscono il debito. Tuttavia una<br />

forma di centralizzazione che porti Bruxelles a esercitare un’autorità di bilancio su tutti gli<br />

Stati membri costituirebbe, a mio avviso, una massiccia e inopportuna ingerenza nella<br />

sovranità degli Stati membri stessi: significherebbe cadere dalla pa<strong>del</strong>la nella brace.<br />

La crisi non va sfruttata per intensificare ulteriormente la centralizzazione comunitaria,<br />

esito che molti si augurano sin da prima <strong>del</strong>l’entrata in vigore <strong>del</strong> trattato di Lisbona. Se<br />

veramente desideriamo trarre un insegnamento dalla crisi attuale, dobbiamo ideare per la<br />

politica monetaria europea una struttura <strong>del</strong> tutto diversa. Può trattarsi di una stretta unione<br />

monetaria europea limitata a un nucleo <strong>europeo</strong> forte, nel cui contesto le economie<br />

nazionali che non soddisfano i criteri di convergenza si escluderebbero dall’area <strong>del</strong>l’euro.<br />

Come ben sappiamo, i programmi di austerità saranno presto all’ordine <strong>del</strong> giorno in tutta<br />

<strong>Europa</strong>. Una cosa è chiara: gli Stati membri e i cittadini europei devono fare economie e<br />

altrettanto deve fare l’Unione europea, magari analizzando il sovrapporsi <strong>del</strong>le aree di<br />

competenza e la duplicazione degli sforzi che caratterizzano la selva <strong>del</strong>le agenzie<br />

comunitarie, e sciogliendo il nodo dei propri controlli di bilancio. Anche in seno al<br />

<strong>Parlamento</strong> dovremo chiederci se incrementare il nostro bilancio per il personale e<br />

l’indennità di segreteria sia un segnale opportuno nel momento in cui si introducono<br />

misure di risparmio in tutti i settori.<br />

PRESIDENZA DELL’ON. LAMBRINIDIS<br />

Vicepresidente<br />

Werner Langen (PPE) . – (DE) Signor Presidente, il 9 maggio 2010, cioè il giorno stesso<br />

in cui abbiamo celebrato il sessantesimo anniversario <strong>del</strong> piano Schuman, il Consiglio, con<br />

l’aiuto <strong>del</strong>la Commissione, ha mandato ufficialmente in pensione il metodo Monnet. Per<br />

gli aiuti finanziari, per esempio, è stata scelta una base giuridica – l’articolo 122, paragrafo<br />

2 – che impedisce la partecipazione <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong>, e la Commissione ha tollerato tutto<br />

ciò. Mi associo alla critica formulata dall’onorevole Verhofstadt: non siamo di fronte a una<br />

crisi <strong>del</strong> sistema o <strong>del</strong>l’euro, ma a una crisi dei governi. Quando vedo qui in Aula il<br />

rappresentante <strong>del</strong>la Presidenza spagnola <strong>del</strong> Consiglio, mi chiedo quali risultati concreti<br />

abbia raggiunto questa Presidenza; essa non ha recato né idee nuove, né nuovi stimoli.<br />

Mentre noi qui discutiamo i più gravi problemi che incalzano l’<strong>Europa</strong>, voi organizzate<br />

splendidi vertici a Madrid; buon per voi, ma la situazione ci impone di stare qui.<br />

La Commissione ha accettato tutto quel che le è stato propinato; si è lasciata prendere per<br />

il naso dal Consiglio e, dopo doglie dolorosissime, ha dato alla luce una comunicazione<br />

priva <strong>del</strong>la benché minima proposta concreta. Sotto questo aspetto non posso che<br />

dichiararmi d’accordo con l’onorevole Bullmann: dove sono le proposte concrete? Avremo<br />

ancora una base di discussione per i prossimi due o tre anni? Non basta! La Commissione<br />

deve avere il coraggio di prendere l’iniziativa sul metodo Monnet, sul metodo comunitario<br />

nonché sulle istituzioni e le proposte comuni.<br />

Qui tutti sappiamo che la cooperazione degli Stati membri in materia economica e<br />

finanziaria si fa attendere da troppo tempo, e proprio questa è la causa <strong>del</strong>la crisi odierna.<br />

19-05-2010

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