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Discussioni del Parlamento europeo - Europa

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IT<br />

<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />

interconnessioni, treni ad alta velocità, servizi a banda larga, autostrade, acqua, spazio,<br />

ricerca, salute, energia e istruzione, riformando le misure di sostegno di bilancio, in<br />

cooperazione con tutti i soggetti pubblici interessati e, in particolare, con la BEI.<br />

Elisa Ferreira (S&D) . – (PT) Signor Presidente, signor Commissario, quando l’Unione<br />

economica e monetaria ha compiuto dieci anni, la Commissione pensava che l’euro fosse<br />

il maggiore successo <strong>del</strong>l’Unione. Adesso sarebbe difficile per noi affermarlo senza fare<br />

alcune precisazioni, perché la crisi ha dimostrato che l’Unione economica e monetaria è<br />

un progetto incompiuto.<br />

Le misure minime necessarie a salvarlo sono state adottate in un clima di emergenza, ma<br />

non illudiamoci: le pressioni, gli interessi diretti dei principali Stati membri, la penosa<br />

lentezza che hanno contraddistinto le nostre decisioni sono alla radice di quell’immagine<br />

di fragilità che, agli occhi dei cittadini e <strong>del</strong> mondo intero, caratterizza l’euro e l’Unione<br />

europea.<br />

Dobbiamo affrontare la realtà. L’Unione europea e l’euro sono un processo di integrazione,<br />

non una semplice cooperazione tra paesi: un processo incompiuto che deve essere<br />

consolidato adesso, perché altrimenti corriamo il rischio di vederlo svanire. Ci sono tre<br />

problemi da affrontare: in primo luogo, è importante consolidare gli strumenti che sono<br />

stati creati in questo clima di emergenza: dobbiamo istituire un fondo monetario <strong>europeo</strong>;<br />

è necessario realizzare progressi in materia di Eurobond; è necessario realizzare progressi<br />

in materia di architettura di regolamentazione e vigilanza europea, ed è necessario realizzare<br />

progressi acquisendo una dimensione europea che consenta di gestire le crisi bancarie.<br />

In secondo luogo, è importante capire che non può esserci una valuta forte se l’economia<br />

è debole: la crescita <strong>del</strong>l’1 per cento prevista per l’Unione europea è insostenibile sia per la<br />

sua composizione demografica che per la lotta alla disoccupazione; e la strategia 2020<br />

non è altro che un coacervo di buone idee se mancano gli strumenti per attuarla<br />

concretamente.<br />

In terzo luogo, Commissario Rehn, il consolidamento fiscale è importante ma non può<br />

coesistere con le crescenti divergenze tra gli Stati membri che fanno parte <strong>del</strong>l’Unione: la<br />

politica di convergenza deve essere riveduta urgentemente.<br />

Mirosław Piotrowski (ECR) . – (PL) Per la terza volta oggi il <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong> rivolge<br />

la propria attenzione a un piano decennale preparato a livello centrale nominato<br />

<strong>Europa</strong> 2020. Il piano è stato giudicato negativamente da molti deputati, non solo per le<br />

associazioni che evoca con sistemi politici ormai antiquati, ma anche per il fiasco<br />

spettacolare <strong>del</strong> suo predecessore, la strategia di Lisbona.<br />

Nella precedente discussione, ho evidenziato il disinteresse <strong>del</strong> documento per la crisi<br />

finanziaria ed economica <strong>del</strong>l’Unione europea. Da allora, sia il Consiglio sia la Commissione<br />

hanno intrapreso con risolutezza iniziative volte a stabilizzare l’area <strong>del</strong>l’euro e le economie<br />

degli Stati membri. Lo stanziamento annunciato di svariate centinaia di miliardi di euro<br />

mira a sanare le economie <strong>del</strong>l’<strong>Europa</strong> occidentale, che devono contrastare cospicui deficit<br />

di bilancio. Non si può però permettere che questi stanziamenti vadano a discapito dei<br />

programmi di assistenza per i nuovi Stati membri, che non hanno disatteso gli indicatori<br />

economici.<br />

Se la strategia <strong>Europa</strong> 2020 deve essere mantenuta, occorre affrontare il problema in modo<br />

equilibrato.<br />

19-05-2010

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