Discussioni del Parlamento europeo - Europa
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IT<br />
<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />
una crisi <strong>del</strong>la stabilità finanziaria dei conti pubblici, provocata dalle dimensioni assai<br />
rilevanti dei deficit.<br />
E c’è stata poi anche una crisi <strong>del</strong> debito sovrano. E’ questo l’aspetto venuto alla luce negli<br />
ultimi mesi, incoraggiato dall’attività di mercati assai volatili, e in qualche caso palesemente<br />
speculativi. Tali attività hanno, a loro volta, innescato un sensibile rialzo <strong>del</strong>l’interesse che<br />
i mercati esigono dagli Stati membri quando questi ultimi emettono i loro titoli. Per di più,<br />
questo fenomeno ha chiaramente interessato l’intera area <strong>del</strong>l’euro, e quindi siamo di fronte<br />
a un problema che non riguarda solo uno, due o tre paesi, ma che incide sulla stabilità<br />
<strong>del</strong>l’intera area <strong>del</strong>l’euro.<br />
Tale è la situazione. Questi sono tutti gli avvenimenti, o la diagnosi dei fatti di cui l’Unione<br />
europea ha tenuto conto per reagire e rispondere a questo fenomeno, e a mio avviso in<br />
tutto questo periodo l’Unione ha agito in maniera corretta. Può aver dato l’impressione di<br />
muoversi con lentezza per giungere a una decisione; a volte può aver dato l’impressione<br />
di una lentezza esasperante nel suo processo decisionale, ma ha ottenuto i risultati giusti,<br />
che sono il frutto di un’azione prudente – e soprattutto coordinata – da parte <strong>del</strong>l’Unione<br />
europea.<br />
Può sembrare che varie misure ci impediscano di cogliere il quadro complessivo <strong>del</strong>la<br />
situazione, ma sono convinto che l’Unione abbia elaborato una strategia adeguata alle<br />
circostanze – cioè una strategia che deve includere alcune misure a breve termine e<br />
contemporaneamente guardare con maggior decisione al medio e lungo periodo, poiché<br />
si tratta di impedire il ripetersi di una crisi analoga.<br />
Come abbiamo già detto, le misure a breve termine comprendono un’iniezione di denaro<br />
pubblico e il coordinamento <strong>del</strong>l’Unione europea. E’ l’iniziativa nota come piano <strong>europeo</strong><br />
di ripresa economica, sostenuta dalla Commissione: un piano che coordina l’azione<br />
immediata, la terapia d’urto che gli Stati membri vanno adottando per limitare – ma non<br />
per far scomparire – i danni prodotti da questa gravissima crisi.<br />
Un aspetto di tale azione a breve termine è indubbiamente rappresentato dagli aiuti alla<br />
Grecia, paese che già alcuni mesi or sono aveva ricevuto un avvertimento dalla Commissione<br />
per la difficile situazione dei propri conti pubblici. Il Consiglio si accinge a formulare una<br />
serie di raccomandazioni alla Grecia, ai sensi <strong>del</strong>l’articolo 126, paragrafo 9, <strong>del</strong> trattato sul<br />
funzionamento <strong>del</strong>l’Unione europea, e il Consiglio e la Commissione stanno sorvegliando<br />
l’evoluzione <strong>del</strong>la situazione in quel paese.<br />
Le raccomandazioni non riguardano solo la liquidità dei conti pubblici <strong>del</strong>la Grecia, ma<br />
anche riforme strutturali <strong>del</strong> sistema pensionistico nonché la necessità di introdurre riforme<br />
nel sistema sanitario. Poi, il 23 aprile, è stato adottato un meccanismo d’azione nei confronti<br />
<strong>del</strong>la Grecia. Ieri tale meccanismo si è concretizzato per la prima volta con l’erogazione di<br />
finanziamenti alla Grecia da parte dei paesi <strong>del</strong>l’Unione europea, tramite il sistema di questo<br />
meccanismo concordato.<br />
Ecco quindi la prima espressione di quest’azione a breve termine, che diviene essenziale<br />
quando uno Stato membro si trova in gravi difficoltà, com’è ora il caso <strong>del</strong>la Grecia.<br />
Naturalmente, anche nel breve periodo – esigenza posta con estrema lucidità<br />
nell’interrogazione orale presentata dagli onorevoli Daul, Verhofstadt, Schulz e altri –<br />
dobbiamo dotarci di una strategia che ci permetta di uscire dalla crisi. Deve trattarsi di una<br />
strategia misurata e controllata, che naturalmente tenda a scongiurare gravi difficoltà per<br />
i conti pubblici senza però perdere di vista l’obiettivo <strong>del</strong>la crescita.<br />
19-05-2010