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Discussioni del Parlamento europeo - Europa

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IT<br />

<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />

I paesi che dispongono di un margine di manovra fiscale minimo o nullo dovranno adottare<br />

misure rapide e immediate, mentre altri, che possono fruire di un migliore margine di<br />

manovra fiscale, dovrebbero mantenere posizioni meno restrittive in materia di politica<br />

fiscale, per contribuire alla crescita e all’occupazione in <strong>Europa</strong>.<br />

Naturalmente, però, sarebbe errato limitare i nostri sforzi a queste misure. Non<br />

dimentichiamo che i primi dieci anni <strong>del</strong>l’euro hanno costituito un lusinghiero successo,<br />

e questo deve essere il nostro dato di partenza. La crisi ci costringe però a riconoscere i<br />

punti deboli <strong>del</strong> sistema: le pressioni esercitate dai pari sono state troppo deboli, i periodi<br />

favorevoli non sono stati sfruttati per ridurre il debito pubblico, e gli squilibri<br />

macroeconomici sono stati ignorati.<br />

Proprio per questa ragione, il 12 maggio la Commissione ha presentato un’ambiziosa serie<br />

di proposte, miranti a rafforzare la governance economica in <strong>Europa</strong>. Vogliamo rendere<br />

più rigorosa la vigilanza preventiva sul bilancio, affrontare gli squilibri macroeconomici<br />

e istituire un robusto quadro permanente per la gestione <strong>del</strong>le crisi. Confido che il<br />

<strong>Parlamento</strong> sosterrà queste importanti proposte, che sono essenziali per condurre al<br />

successo, nei prossimi anni, la strategia <strong>Europa</strong> 2020.<br />

Le nostre proposte si basano su due principi. In primo luogo, è sempre meglio prevenire<br />

che correggere, mentre la cosa peggiore, come abbiamo visto, è permettere che una<br />

situazione degeneri in una crisi. In secondo luogo, una vigilanza fiscale più rigorosa deve<br />

sempre accompagnarsi a una più ampia vigilanza macroeconomica, per andare alle radici<br />

e cogliere le origini <strong>del</strong>lo sviluppo economico sostenibile.<br />

Le nostre proposte si compongono di tre grandi blocchi. In primo luogo dobbiamo<br />

potenziare sia gli strumenti preventivi che quelli correttivi <strong>del</strong> patto di stabilità e di crescita.<br />

L’elemento essenziale per il potenziamento <strong>del</strong>la governance economica è il coordinamento<br />

anticipato <strong>del</strong>la politica fiscale, allo scopo di garantire la coerenza dei bilanci nazionali con<br />

le politiche e gli obblighi approvati di comune accordo a livello <strong>europeo</strong>; in tal modo sarà<br />

possibile evitare che i bilanci stessi mettano a repentaglio la stabilità <strong>del</strong>l’intera area <strong>del</strong>l’euro,<br />

oltre che degli altri Stati membri.<br />

Su questo punto vorrei essere estremamente chiaro: ciò non significa esaminare ogni voce<br />

dei bilanci nazionali. Non abbiamo la minima intenzione di compiere una tale impresa,<br />

né avremmo le risorse per farlo. Si tratta piuttosto di analizzare e sottoporre a una revisione<br />

tra pari gli orientamenti di fondo <strong>del</strong> bilancio nonché il pareggio di bilancio, prima che i<br />

progetti dei bilanci nazionali vengano presentati dai governi all’esame parlamentare, con<br />

il diritto giuridico per l’Unione europea – sulla base <strong>del</strong> trattato e <strong>del</strong> patto – di formulare<br />

raccomandazioni e richiedere un’azione correttiva agli Stati membri interessati.<br />

Alcuni hanno criticato tale proposta, giudicandola una violazione <strong>del</strong>la sovranità<br />

parlamentare. Io stesso ho fatto parte in passato di un parlamento nazionale, oltre che <strong>del</strong><br />

<strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong>, e comprendo benissimo quanto sia <strong>del</strong>icata la questione dei poteri<br />

fiscali dei parlamenti. Ma ognuno può constatare che qui non siamo di fronte a una<br />

violazione <strong>del</strong>la democrazia o <strong>del</strong>la sovranità parlamentare, bensì alla volontà di far<br />

rispettare ai nostri Stati membri quelle medesime norme che essi stessi hanno già adottato:<br />

si tratta, in altre parole, di razzolare come si predica.<br />

Dobbiamo introdurre un’autentica dimensione europea nell’elaborazione <strong>del</strong>le politiche<br />

economiche in <strong>Europa</strong>: non basta prendere in considerazione le decisioni internazionali<br />

solo a posteriori. Nell’Unione europea e in particolare nell’area <strong>del</strong>l’euro, lo sappiamo anche<br />

19-05-2010

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