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Tommaso Gnoli - egadimythos.it

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La battaglia delle Egadi. A propos<strong>it</strong>o di r<strong>it</strong>rovamenti recenti 57<br />

Al contrario, Zonara, pur nella brev<strong>it</strong>à e superficial<strong>it</strong>à del suo racconto, inserisce<br />

episodi del tutto assenti in Polibio. Di particolare importanza per noi è la<br />

descrizione delle imprese di pirateria sulle coste africane compiute da squadre<br />

navali private:<br />

L'anno successivo [247] i Romani ufficialmente si r<strong>it</strong>irarono dalla guerra per mare, a<br />

motivo dei rovesci e delle spese, ma alcuni individui privati chiesero delle navi a condizione<br />

di restaurarle e di appropriarsi di tutto il bottino depredato; e tra gli altri danni che<br />

essi inflissero al nemico essi salparono verso Ippona, una c<strong>it</strong>tà africana, e li ridussero in<br />

cenere tutte le navi e molti edifici. Gli ab<strong>it</strong>anti misero catene all'imboccatura del porto<br />

e gli invasori si trovarono chiusi, ma riuscirono a salvarsi con furbizia e buona fortuna.<br />

Essi si lanciarono rapidamente contro le catene, e proprio nel momento in cui i rostri<br />

delle navi stavano per impigliarcisi, i membri dell'equipaggio andarono indietro verso la<br />

poppa, e cosi le prue, essendosi allegger<strong>it</strong>e, superarono le catene; poi di nuovo, correndo<br />

verso le prore, le poppe delle navi furono sufficientemente sollevate in aria. Così costoro<br />

effettuarono la loro fuga, e successivamente, presso Palermo, batterono i Cartaginesi con<br />

queste navi 26 .<br />

È lec<strong>it</strong>o r<strong>it</strong>enere che la fonte di Cassio Dione (Zonara) fosse più esplic<strong>it</strong>a sulla<br />

guena corsara messa in piedi da Roma in questo frangente. L'unico appiglio che<br />

resta oggi per la comprensione di questi interessanti eventi è l'opposizione tra gli<br />

avverbi, ôr||j,oaig e i5ig, che introducono questo racconto: vi sarebbe stata una decisione<br />

ufficiale, pubblica, di r<strong>it</strong>irarsi dalle attiv<strong>it</strong>à marinaresche, e nel contempo<br />

un'incentivazione ai privati (forse per lo più sodi navales?) ad intraprendere attiv<strong>it</strong>à<br />

corsare? Zonara è l'unico a parlarcene, in due luoghi, e non è possibile dire di<br />

più al riguardo. Nonostante il fatto che l'episodio riportato, relativo alla fuga da<br />

Ippona, sia del tutto incredibile, non pare vadano messe in dubbio l'esistenza di<br />

attiv<strong>it</strong>à corsare sulle coste libiche. D'altro canto, sembra pure anischiato r<strong>it</strong>enere<br />

che dei privati potessero sfidare più o meno apertamente la rinnovata talassocrazia<br />

cartaginese.<br />

per sé, ma non spiega come mai in quegli anni i Cartaginesi abbiano accettato di buon grado un<br />

ruolo evidentemente subalterno, e lim<strong>it</strong>ato sulla difensiva, e comunque su azioni di disturbo, in<br />

Sicilia. La spiegazione di Loreto, pertanto, va a mio avviso integrata con quanto si sostiene qui.<br />

26 ZON. 8,16 (II 219, 20-220, 6 Dindorf): T& 6' éi;f|ç STSI TOù Oa^axTÍou TcoXenou 8T)noaia<br />

|xèv oi 'Pconaioi ajiécxovTO olà ràç àmxiaç Kai 5ià xà avaMjuara, loia ôé TIVSç vf\ac, ainÎGavTEç,<br />

(SUT' sKEÎvaç pèv àTtoKaTaarnaai, rfiv X^lav ôè oÎKeubaaaôai, âXka TS TOùç JIOàEIIîOUç eKáKcoaav,<br />

Kai èç 'Iroicôva Aißuicfiv Jió^-iv eioTt^euaavTeç Tó TE nXoXa nàvza Kaì TtoXÀà TCOV oùcooourmÓTCOv<br />

Karéjipriaav. TCDV 5' ÈTtixcopicov Tò aTÓ|xa TOû Xipévoç SiaXaßovrcov àtóceaiv, év TiepicTácEi èyévovro,<br />

aoqna 5È Kaì xúxn îtspieyévovm aTtouSfj yap Taîç átóoeai TipoovteoovTSC, ETISí jtpoaá\|/ao9ai<br />

aÙTCôv eps^-ov oí epßoXoi TCöV vt\&v, p8TeöTT|cav sc ràç Ttpúpvac oí TOù TtfoiprópaTOC, Kaì otkcoç<br />

ai jiprôpai KoiKpiaOsioai wiepfípav ràç aÀuasiç, aiSôiç 5' éç ràç Ttpœpaç aÙTcav (ieTa7tri5r|aávT©v<br />

ai 7ipú|j,vai TWV oKa(pc&v eixsTscopíoGriaav. Kaì Ste^éSpapov, Kai liera TOûTO Ttepì Tò návop^ov<br />

vancí KapxtlSoviouç svíicrioav.

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