Tommaso Gnoli - egadimythos.it
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La battaglia delle Egadi. A propos<strong>it</strong>o di r<strong>it</strong>rovamenti recenti 65<br />
avrebbe potuto inconere in una così palesemente assurda pretesa di original<strong>it</strong>à. È<br />
forse dagli ultimi decenni del IV secolo, ma comunque certamente, dai primi del<br />
III, che a Roma veniva coniata moneta di bronzo recante sul rovescio la pma di<br />
una nave da guena 44 . L'ist<strong>it</strong>uzione, ricordata da Livio (9,30,4, cfr. anche 40,18,7;<br />
41,1,2-3), di duoviri navales classis omandae reficiendaeque causa, sono prove<br />
inequivoche della preesistenza di una flotta da guena a Roma, rispetto all'impresa<br />
di Messina. In simili condizioni, sembra strano che uno scr<strong>it</strong>tore romano<br />
potesse ideare una simile invenzione, mentre sembra più probabile attribuire tutto<br />
il paragrafo 20 a Polibio stesso, che r<strong>it</strong>iene in questo modo di essere risal<strong>it</strong>o alle<br />
origini della marineria romana 45 .<br />
A prescindere dal problema della patem<strong>it</strong>à di questa notizia, certo è che essa<br />
è assurda e inverosimile anche dal punto di vista tecnico. Marco Bonino ha esaurientemente<br />
mostrato come i corvi che giganteggiavano sulle prore delle imbarcazioni<br />
la cui costmzione è descr<strong>it</strong>ta da Polibio nei termini che si son visti, sono<br />
del tutto incompatibili con le imbarcazioni di tipo punico che egli dice sarebbero<br />
state il modello per gli arch<strong>it</strong>etti navali romani. In realtà la flotta che sfidò i Cartaginesi<br />
a Milazzo e che diede per la prima volta a Roma la supremazia sui mari<br />
siciliani, dovette essere cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da navi costm<strong>it</strong>e secondo modelli greco-ellenistici,<br />
non punici 46 . Si trattava, cioè, d'imbarcazioni la cui patem<strong>it</strong>à è difficile<br />
stabilire (greco-<strong>it</strong>aliote? Romano-campane?), ma certamente non cartaginesi. La<br />
notizia, inventata da Polibio a maggior gloria di Roma, è falsa 47 .<br />
44 Si tratta dello aes grave libralis del tipo testa di Giano al dr<strong>it</strong>to/prora rostrata al rovescio:<br />
H. A. GRUEBER, Coins of the Roman Republic in the Br<strong>it</strong>ish Museum, I, London 1910, 5-10<br />
n. 1-69; il tipo verrà riprodotto anche sull'agi trientalis, durante la Prima guerra punica, Ibid.<br />
16-26 n. 19-184. Di difficilissima datazione risulta anche un aes signatum, CRAWFORD, Roman<br />
Republican Coinage, tav. C, n. 12/1, che rappresenta D/due polli che beccano per terra con due<br />
stelle al centro/R. due tridenti (o rostri?) affrontati, con due delfini al centro, con datazioni che<br />
oscillano tra il 310 a.C. (L. PEDRONI, Ricerche sulla prima monetazione dì Roma, Napoli 1993)<br />
e il 260-42 (CRAWFORD, RRC, c<strong>it</strong>. 42).<br />
45 Questa stessa convinzione è condivisa da LORETO, La grande strategia dì Roma, c<strong>it</strong>., 2 n. 11.<br />
46 La discussione sui corvi è quanto mai vasta. Io ho consultato con prof<strong>it</strong>to i seguenti lavori:<br />
E. DE SAINT-DENIS, Une machine de guerre mar<strong>it</strong>ime: le corbeau de Duilius, «Latomus» 5, 1946,<br />
359-367, contra J.H. THIEL, Studies on the History of Roman Sea-Power in Republican Times,<br />
Amsterdam 1946,432-447; TmEL, A History of Roman Sea-Power, c<strong>it</strong>., 101-128.1 lavori di Bonino<br />
ai quali alludo nel testo sono M. BONINO, Argomenti di arch<strong>it</strong>ettura navale antica. San Giuliano<br />
Terme 2005 e M. BONINO, Navi fenicie e puniche. Temi di archeologia punica 6, Lugano 2009,<br />
41-43. Il testo principale sul quale si discute è naturalmente Polyb. 1,22.<br />
47 Su questo punto non c'è concordia tra gli studiosi. P. es. nel suo eccellente lavoro sulla<br />
marineria cartaginese, l'amico Stefano Medas sembra accettare la notizia polibiana: S. MEDAS, La<br />
marineria cartaginese: le navi, gli uomini, la navigazione, Sardegna archeologica. Scavi e ricerche<br />
2, Sassari 2000, 142: «copiarono probabilmente una pentera con un solo ordine remiero, cioè il<br />
tipo più largo e con il ponte più ampio, quello che avrebbe meglio consent<strong>it</strong>o l'installazione dei<br />
'corvi'», cfr. anche L. BASCH, Le musée imaginaire de la marine antique, Athènes 1987, 353-354.