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Tommaso Gnoli - egadimythos.it

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La battaglia delle Egadi. A propos<strong>it</strong>o di r<strong>it</strong>rovamenti recenti 51<br />

bilmente ci fu, fu quello di affidare un eccessivo ruolo ai comandanti mil<strong>it</strong>ari che<br />

si trovavano sul teatro di operazione, ai men-on-the-spot, in termini strategici.<br />

Parallelamente a questa trasformazione della s<strong>it</strong>uazione mil<strong>it</strong>are nel teatro delle<br />

operazioni avvenne a Roma un ulteriore mutamento, profondo ed importante,<br />

che Loreto chiama «rivoluzione macrostrategica del 264» 10 . E fu proprio questa<br />

rivoluzione macrostrategica, errata nei presupposti e incongruente con la precedente<br />

storia di Roma, un<strong>it</strong>amente alla pessima gestione della s<strong>it</strong>uazione di crisi<br />

generatasi all'indomani dello sbarco in Sicilia, la sola causa della guerra punica 11 .<br />

La prospettiva di Loreto è, dal punto di vista metodologico, diametralmente<br />

opposta a quelle di Hoyos o Bleckmann. Mentre infatti per questi ultimi vi sarebbero<br />

una plural<strong>it</strong>à di posizioni pari al numero degli attori della vicenda a Roma<br />

- cioè tutti i protagonisti rifulgerebbero con proprie personal<strong>it</strong>à ben defin<strong>it</strong>e e<br />

determinate, fino a polverizzare gli eventi (e le cause) in una galassia prosopografica<br />

- nella ricostruzione di Loreto le individual<strong>it</strong>à rischiano invece di perdersi.<br />

La cr<strong>it</strong>ica che può muoversi a questa impostazione - che resta tuttavia fertilissima<br />

di indicazioni importanti, quando non realmente rivelatrice - è in effetti proprio<br />

un eccesso di astrazione 12 .<br />

Tutte queste posizioni colgono naturalmente elementi di ver<strong>it</strong>à, eppure tutte<br />

difettano, a parere di chi scrive, per lo stesso motivo: sono visioni unilaterali<br />

del problema. La Prima e la Seconda Guerra Punica sono guerre non pianificate<br />

esattamente come lo sono state tutte le guerre combattute da Roma, almeno fino<br />

a quando non si sono affermati i grandi comandi straordinari pluriennali dell'età<br />

tardo-repubblicana. La struttura stessa delle magistrature romane - collegiali e<br />

annuali - impediva ogni possibil<strong>it</strong>à di vera pianificazione di eventi mil<strong>it</strong>ari che<br />

si annunciavano pluriennali. Non vi poteva essere alcuna certezza sul fatto che il<br />

magistrato che sarebbe subentrato l'anno successivo al comando delle operazioni<br />

avrebbe ag<strong>it</strong>o come si pensava avrebbe ag<strong>it</strong>o il suo predecessore. E con questo<br />

giungiamo a rispondere a Bleckmann. È vero, infatti, che tali certezze non erano<br />

possibili, vista la cost<strong>it</strong>uzione repubblicana, ma è anche vero che le guerre<br />

vennero intraprese in età repubblicana, e furono guerre sempre v<strong>it</strong>toriose, anche<br />

quest'ultimo, Loreto continua a r<strong>it</strong>enere la strategia romana frutto di una visione un<strong>it</strong>aria, nonostante<br />

i singoli errori individuali.<br />

10 LORETO, La grande strategia di Roma, c<strong>it</strong>., 9-43.<br />

11 Ibid., 31: «La causa della guerra punica è una sola: la rivoluzione macrostrategica del 264.<br />

La guerra, avvertiamo sub<strong>it</strong>o, però non è la risposta razionale - nel senso di intenzionalmente persegu<strong>it</strong>a<br />

- e immediata a tale percezione ... ma la conseguenza involontaria e non calcolata di essa».<br />

12 Per quanto riguarda il pericolo di astrazione, che Loreto non sempre riesce a ev<strong>it</strong>are, si<br />

vedano alcune pagine della parte III «Quadranti e meccanismi», (pp. 75-169), dove alcune delle<br />

considerazioni geopol<strong>it</strong>iche sono condotte sulla base della cartografia moderna, non sulla percezione<br />

dello spazio geografico che gli antichi possedevano, e della quale occorre tener conto.

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