Lettera ai Filippesi - Parrocchia GOTTOLENGO
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<strong>Filippesi</strong> Conclusione<br />
anche grazia particolare del Signore Å la perseveranza nell’offerta della nostra<br />
vita proprio per coloro che sono i nostri carnefici, i nostri persecutori, gli<br />
attentatori della nostra vita.<br />
Paolo ha scelto questo Cristo da imitare, da seguire. Vuole che tutti i seguaci di<br />
Cristo GesÑ, quanti hanno accolto il suo invito a divenire una cosa sola con<br />
Cristo GesÑ, scelgano questo Cristo e quindi si dispongano non solo ad una<br />
grande umiltÇ che Å annientamento di sÉ perchÉ la vita cristiana si sviluppi e<br />
maturi nella comunitÇ in una comunione di intenti e di realizzazioni sempre piÑ<br />
grande, quanto anche all’offerta della propria vita perchÉ coloro che ancora non<br />
conoscono Cristo, non vivono di Lui e per Lui, non sono ancora membri della<br />
comunitÇ, di questa sono anche carnefici, veramente inizino un vero cammino<br />
di conversione e di fede al Vangelo grazie e per merito dell’offerta della vita che<br />
il cristiano fa in Cristo per la salvezza del mondo.<br />
La veritÇ del cristiano Å Cristo GesÑ Crocifisso. Se non partiamo dalla croce e<br />
se non accogliamo il mistero della croce, facendo sâ che diventi il nostro<br />
mistero, nulla abbiamo compreso di Cristo Signore.<br />
La croce Å la nostra vocazione, perchÉ la croce Å l’unica forma vera, stabile,<br />
perenne di amare sempre. Chi non Å capace, o non vuole, giungere alla croce,<br />
prima o poi si ritirerÇ dall’amore.<br />
Si ritirerÇ perchÉ la tentazione Å sottile, subdola, si insinua nei recessi del<br />
cuore, nei meandri della mente, nel labirinto dello spirito, portando l’uomo allo<br />
scoraggiamento, invitandolo a desistere, suggerendogli che proprio non vale la<br />
pena amare coloro che non corrispondono, anzi che tutto fanno per distruggere<br />
il nostro amore, la nostra veritÇ, l’intera nostra vita.<br />
Si ritirerÇ per la ragione stessa dell’amore cristiano che Å fino alla croce, sino<br />
alla fine. Sino alla fine della propria vita, ma anche nella consumazione di tutto<br />
se stesso.<br />
Il rischio nell’amore Å proprio questo: pensare di raggiungere un limite oltre il<br />
quale non poter piÑ andare; o decidere di smettere di amare proprio nel<br />
momento in cui bisogna pervenire sino alla croce.<br />
Se questo avviene Å proprio la fine dell’amore. PerchÉ questo non avvenga Å<br />
necessario scegliere ogni giorno Cristo GesÑ e chiedergli la grazia che ci faccia<br />
parte del suo mistero, mistero nel mistero di Lui, fino a divenire un unico<br />
mistero, una sola vita, ma anche una sola caritÇ, una sola missione, una sola<br />
opera di salvezza, nel suo corpo che Å uno e indivisibile.<br />
Se c’Å la grazia di Cristo e la forza dello Spirito Santo che perennemente ci<br />
mettono in comunione con il mistero della croce Å possibile perseverare sino<br />
alla fine nell’amore. Se per un istante ci si distacca da Cristo e dallo Spirito<br />
Santo, allora veramente diventa difficile amare secondo il modello di Cristo<br />
Crocifisso. Senza una particolare assistenza dall’Alto, la natura umana non puÜ<br />
raggiungere il vertice dell’amore, prima o poi si fermerÇ e quando si fermerÇ il<br />
cristiano Å uno sconfitto.<br />
Ö sconfitto nell’amore, nella veritÇ, nella speranza. Ö sconfitto perchÉ non ha<br />
raggiunto la meta ultima del suo amore. Ö sconfitto perchÉ si Å fermato per