Lettera ai Filippesi - Parrocchia GOTTOLENGO
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<strong>Filippesi</strong> Capitolo II<br />
Cristo GesÑ Å un mistero, Å il mistero. Farne un solo uomo, o un solo Dio Å<br />
ass<strong>ai</strong> facile. Ma cosâ facendo, si distrugge il mistero dell’Incarnazione e<br />
dell’unione ipostatica.<br />
Vedere il vero Dio che agisce nel vero uomo e vedere sempre Dio che opera<br />
nel vero uomo questo si che Å difficile. Ma non Å forse proprio questa la<br />
“spoliazione” che il Verbo ha operato? Quella di nascondersi nella carne e<br />
lasciarsi vedere solo carne, mentre in veritÇ Lui era ed Å il Figlio eterno del<br />
Padre?<br />
Ha fatto tutto questo per insegnarci che da vero uomo ognuno puÜ vivere, ma<br />
anche come si vive da vero uomo. Chi vedeva Lui vedeva l’uomo, non il Dio che<br />
era nell’uomo. Ma chi agiva sempre era il vero Dio, ma nei limiti e nella forma<br />
della sua umanitÇ.<br />
Tuttavia questo non significa che gli altri non vedessero in Lui qualcosa di<br />
veramente divino. Ma lo vedeva sempre attraverso la sua umanitÇ, m<strong>ai</strong> fuori di<br />
essa.<br />
Assumendo la condizione di servo (formam servi accipien morfÜn doálou labàn):<br />
Chi assume la condizione del servo Å sempre il Figlio unigenito del Padre.<br />
Assume la condizione del servo, ma senza abbandonare la condizione del suo<br />
essere divino, dell’essere Lui la Seconda Persona della Santissima TrinitÇ.<br />
Qui viene espressa tutta la rivelazione sulla costituzione messianica di Cristo<br />
GesÑ. Chi Å Cristo GesÑ? Ö il servo del Signore.<br />
Ö il Figlio che si fa suo servo. Ö il Figlio che si fa suo Messia, suo Unto, per la<br />
salvezza del mondo.<br />
Ma chi Å il Servo del Signore? Ö colui che offre la vita per la salvezza<br />
dell’umanitÇ. Ma chi offre la vita, chi si fa crocifiggere?<br />
Non Å l’uomo, il vero uomo, il perfetto uomo. Chi si fa crocifiggere Å il perfetto<br />
Dio. Ö la Persona del Verbo che viene uccisa, ma viene uccisa nella sua<br />
umanitÇ, perchÉ la divinitÇ non puÜ essere uccisa dall’uomo. La divinitÇ non puÜ<br />
morire. La divinitÇ Å immortale.<br />
Eppure la Persona del Figlio di Dio muore. Muore nella sua natura umana.<br />
Muore da Verbo Incarnato. Non muore perÜ in quanto Verbo Incarnato, perchÉ<br />
l’umanitÇ non Å piÑ separabile dalla sua divinitÇ.<br />
Se la natura umana fosse separabile dalla sua persona, egli sarebbe anche<br />
morto come Verbo Incarnato. Per un attimo egli non sarebbe stato piÑ Verbo<br />
Incarnato, in quanto sarebbe avvenuta nella sua persona la separazione della<br />
natura umana.<br />
Mentre la morte Å la separazione dell’anima dal corpo, ma non della natura<br />
umana dalla Persona divina. Anche questo Å il mistero che avvolge Cristo<br />
GesÑ.<br />
Per approfondire ancora di piÑ il significato di questa frase Å giusto pensare che<br />
chi si fa servo Å Dio, chi si lascia insultare Å Dio, chi si fa crocifiggere Å Dio. Per<br />
questo Dio non si Å spogliato di se stesso, ma si Å annientato nell’umanitÇ.