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Propriet`a ottiche di singole nanoparticelle ... - Centri di Ricerca

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2.2 Origine fisica delle proprietà <strong>ottiche</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>nanoparticelle</strong> metalliche<br />

Le proprietà fisiche <strong>di</strong> una nanoparticella metallica, e in particolare la sua<br />

risposta ottica, <strong>di</strong>fferiscono significativamente da quelle che si possono osservare<br />

su scala macroscopica, ponendosi a uno sta<strong>di</strong>o interme<strong>di</strong>o tra quelle del<br />

solido e quelle della molecola.<br />

Gli effetti della riduzione delle <strong>di</strong>mensioni sulle proprietà elettroniche compaiono<br />

quando le <strong>di</strong>mensioni della nanoparticella <strong>di</strong>ventano comparabili o inferiori<br />

rispetto al libero cammino me<strong>di</strong>o degli elettroni quasi liberi all’interno<br />

del metallo: da un punto <strong>di</strong> vista classico, ciò riflette il fatto che, riducendosi<br />

la <strong>di</strong>mensione del campione, le collisioni elettrone-superficie non possono più<br />

essere trascurate rispetto ad altri processi <strong>di</strong> interazione (collisioni elettroneelettrone<br />

e collisioni elettrone-fonone). La risposta degli elettroni quasi liberi<br />

è perciò mo<strong>di</strong>ficata dall’interazione con la superficie e dalla conseguente rottura<br />

<strong>di</strong> perio<strong>di</strong>cità del sistema.<br />

Questo effetto può essere interpretato attraverso due <strong>di</strong>versi approcci: uno<br />

classico, basato sulle assunzioni del modello <strong>di</strong> Drude, e il suo più corretto<br />

equivalente quantistico, legato al modello <strong>di</strong> Kubo. La densità degli stati<br />

elettronici resta comunque quasi del tutto invariata per <strong>di</strong>mensioni superiori<br />

ai 3nm e, <strong>di</strong> conseguenza, l’assorbimento interbanda (e la costante <strong>di</strong>elettrica<br />

ad esso associata) varia poco, tranne che <strong>di</strong>mensioni piccolissime. Al contrario,<br />

a seguito delle collisioni, si osserva un brusco incremento del contributo<br />

intrabanda <strong>di</strong> ε. Ciò risulta essere in accordo con i dati sperimentali.<br />

Nel caso dei metalli nobili, le proprietà che derivano da questa maggiore<br />

interazione con le interfacce (che in prima approssimazione vanno come il<br />

rapporto tra la superficie e il volume della nanoparticella) possono essere associate<br />

ad un effetto puramente classico: si parla <strong>di</strong> confinamento <strong>di</strong>elettrico.<br />

Questo effetto da origine ad una risonanza nello spettro <strong>di</strong> assorbimento <strong>di</strong><br />

tali materiali quando le loro <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong>ventano molto piccole rispetto alla<br />

lunghezza d’onda del campo elettromagnetico incidente. Effetti quantistici<br />

possono essere trascurati fino a <strong>di</strong>mensioni dell’or<strong>di</strong>ne del nanometro e, in<br />

ogni caso, intervengono solo attraverso un termine correttivo alla funzione<br />

<strong>di</strong>elettrica. An<strong>di</strong>amo dunque ad analizzare l’effetto della riduzione delle <strong>di</strong>mensioni<br />

sulla risposta ottica <strong>di</strong> <strong>nanoparticelle</strong> metalliche, le cui <strong>di</strong>mensioni<br />

siano dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> qualche nanometro.<br />

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