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Propriet`a ottiche di singole nanoparticelle ... - Centri di Ricerca

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Capitolo 3<br />

Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> una singola particella<br />

metallica: teoria <strong>di</strong> Mie<br />

Quando le <strong>di</strong>mensioni delle <strong>nanoparticelle</strong> analizzate superano le poche decine<br />

<strong>di</strong> nanometri, la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> un’onda incidente non è più trascurabile<br />

rispetto al suo assorbimento e l’estinzione risulta essere la somma <strong>di</strong> entrambi<br />

i contributi. In questo caso è necessario tenere conto dei multipoli <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne<br />

superiore, l’approssimazione quasi-statica non è più valida e, nella modellizzazione<br />

dell’interazione onda-particella, vanno prese in esame le variazioni<br />

spaziali del campo sulle <strong>di</strong>mensioni dell’oggetto.<br />

Il problema può essere risolto ricorrendo alle equazioni <strong>di</strong> Maxwell in coor<strong>di</strong>nate<br />

sferiche, con opportune con<strong>di</strong>zioni al contorno. Il primo ad affrontare<br />

il problema con successo fu Gustav Mie (figura 3.1), nel tentativo <strong>di</strong> capire<br />

l’origine dei colori scatterati ed assorbiti da una soluzione colloidale <strong>di</strong><br />

particelle d’oro <strong>di</strong>sperse in acqua. In un articolo pubblicato nel 1908 egli<br />

ricavò, sulle basi della teoria dell’elettromagnetismo, una soluzione rigorosa<br />

per il problema <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffrazione <strong>di</strong> un’onda piana monocromatica da una sfera<br />

omogenea <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro e composizione qualsiasi, posta all’interno <strong>di</strong> un mezzo<br />

omogeneo. Una soluzione equivalente venne pubblicata pochi anni dopo da<br />

Peter Debye in un articolo relativo alla pressione della luce (ossia la forza<br />

meccanica esercitata dalla luce) su una sfera conduttrice; da quel momento<br />

in poi la questione è stata trattata in varie configurazioni da molti stu<strong>di</strong>osi.<br />

La soluzione <strong>di</strong> Mie, nonostante sia stata ricavata per la <strong>di</strong>ffrazione da una<br />

singola sfera, può essere applicata anche alla <strong>di</strong>ffrazione da un numero qualsiasi<br />

<strong>di</strong> sfere; in questo caso, tuttavia, è necessario imporre alcuni vincoli: il<br />

<strong>di</strong>ametro e la composizione delle sfere devono essere uniformi, le sfere devono<br />

essere <strong>di</strong>stribuite casualmente e devono essere separate l’una dall’altra da<br />

<strong>di</strong>stanze molto maggiori della lunghezza d’onda incidente. Sotto tali con<strong>di</strong>zioni,<br />

l’energia totale scatterata dal sistema è pari all’energia scatterata da<br />

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