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trova momentaneamente in affanno, si ha sorriso per rincuorare chi vorrebbe<br />
fermarsi e lasciarsi andare, si ha energia per condividere le piccole e le grandi cose.<br />
Ricominciare a camminare è stato un bello sforzo, sforzo che i colleghi, oramai<br />
diventati Amici con la A maiuscola, hanno salutato ripetendomi incessantemente:<br />
“Komera cyanee”, cioè “Coraggio”. Grazie alla loro vicinanza, al loro sostegno, al<br />
loro frenarmi, quando ricominciavo a prendere l’andatura della corsa, sono riuscita<br />
“bhuoro bhuoro” a camminare con loro. In questa nuova ottica, le attese da perdita<br />
di tempo si sono trasformate in ricchi momenti di scambio culturale, i tagli di<br />
elettricità sono diventati l’occasione per lasciare il computer e relazionarsi con la<br />
gente, il ritmo lento africano ha dilatato il tempo permettendomi di approfittare di<br />
molte più cose, la frustrazione è sparita, lasciando spazio ad una rinnovata energia<br />
che si è potuta fruttuosamente riversare nel fare anche piccole ed impercettibili cose,<br />
ma dense di significato: insegnare ai colleghi ad usare Excel per renderli<br />
indipendenti nel lavoro d’ufficio, presenziare in silenzio ad interminabili riunioni in<br />
kynarwanda, per far vedere ai membri delle Assofi che non sono soli, farsi chilometri<br />
a piedi solo per passare 5 minuti con una Assofi e darle il credito di cui ha bisogno<br />
per montare le sue attività…<br />
Paradossalmente, dopo tre mesi insieme, ora sono io che devo frenare le smanie di<br />
corsa e di ingrandimento dei miei amici rwandesi, dicendo loro “Bhuoro, Bhuoro!”.<br />
IV domenica di Avvento<br />
Una ragazza in servizio civile volontario all’estero<br />
In ascolto... di Pier Giorgio Frassati<br />
Gesù mi fa visita ogni mattina nella Comunione,<br />
io la restituisco nel misero modo che posso, visitando i poveri.<br />
Dopo l’ascolto, l’impegno<br />
Maria ed Elisabetta si incontrano; sono due donne che sanno ascoltare i bimbi che<br />
portano dentro di sé... Giovanni esulta di gioia, una gioia che si trasmette subito alla<br />
madre e a sua cugina. Anche la ragazza in servizio civile ci racconta di un ascolto<br />
umile che diventa occasione di amicizia, di vicinanza, di conversione. Dio è nato in<br />
povertà e noi ancora siamo convinti di non poter imparare dai poveri, ma di essere su<br />
un piano di superiorità dal quale non riusciamo a vivere un’autentica condivisione.<br />
Cerchiamo di individuare in famiglia, nel luogo dove abitiamo, dove lavoriamo,<br />
dove svolgiamo il nostro volontariato, qual è l’atteggiamento verso chi è più debole,<br />
lasciamoci convertire dagli incontri che il Signore ci dona, abbattendo<br />
la nostra superbia.<br />
39<br />
ITINERARIO<br />
LITURGICO PASTORALE