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a scontare la propria iniquità. La sua malizia è stata grande e
altrettanto grande l’amarezza di cui si è riempita – così come
afferma il v. 2, che si potrebbe rendere “per tutti i suoi
peccati ha preso (angoscia) a piene mani”. La sua esistenza è
divenuta come un turno di lavoro compiuto da uno schiavo:
la vita è solo dura fatica sopportata sotto un sole sferzante,
nel continuo desiderio di ricevere la ricompensa che arriverà
solo alla fine (cfr. Gb 7,1; 10,17; 14,14). Improvvisamente,
però, ecco arrivare qualcuno con il premio (Is 40,10b)!
Quando il cuore diviene umile, la punizione cessa e il male
compiuto scompare dalla memoria del Signore.
Mentre Israele confessa i propri peccati, attendendo colui
che sarà capace di purificarli con l’efficacia del fuoco e di
rinnovarli immettendo in loro uno Spirito nuovo (Lc 3,16),
giunge Gesù. Re pastore come Davide, incederà con forza
per portare tutto il gregge a salvezza (Is 40,10a). Arriva colui
che è stato preannunciato per pascere il suo popolo, per
radunarlo, sostenere le pecore più deboli, guidare le più
robuste (v. 11).
L’arrivo di Dio non suscita più sgomento. La fragilità
dell’uomo, paragonato in maniera poetica a un fiore che
svanisce al passare del vento (Is 40,6-7), non costituirà
alcun impedimento per la rivelazione del Signore. Egli,
paradossalmente, si manifesta proprio a guarigione di chi è
piccolo, infermo, ferito. La preghiera dell’uomo peccatore,
che non riusciva neppure a essere formulata, è così esaudita:
nel deserto si può ricominciare a camminare, sui passaggi
più impervi della vita si può stendere una via sicura (Is 40,3-
4). L’arida steppa è attraversata da ruscelli d’acqua, le mani
riprendono vigore, le ginocchia smettono di vacillare, si
diffonde la voglia di gridare di gioia, scompare ogni paura, il
cuore si riempie di letizia (Is 35), chi era nel peccato si deve
fare messaggero: «Sali su un alto monte, Sion, araldo di belle
notizie!» (Is 40,9, trad. letterale).
«È apparsa infatti la grazia di Dio, apportatrice di salvezza
per tutti gli uomini» (Tt 2,11), ossia la sua bontà, il suo
amore per gli uomini (3,4). Tutto è gratuitamente elargito, per
sua misericordia (3,5), quando i cieli sono aperti.
Battesimo del Signore
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ITINERARIO
LITURGICO PASTORALE