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ITINERARIO
LITURGICO PASTORALE
Il tempo di Natale ci concede di “trattenere” la festa per
prolungarla sino al giorno del Battesimo di Gesù.
Un tempo in cui continua a risuonare il canto di gioia della
notte di Natale: «Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace agli
uomini amati dal Signore».
e a diffondere la sua benedizione fino ai confini del mondo:
Generato prima dei secoli,
cominciò ad esistere nel tempo,
per reintegrare l’universo nel tuo disegno, o Padre,
e ricondurre a te l’umanità dispersa (prefazio di Natale II).
La “durata” della festa
La festa ha un suo tempo: un inizio, una durata e la sua conclusione.
In realtà, inizia già prima del suo “inizio”, in quel momento preparatorio costituito
dall’attesa e dal desiderio.
Ciò però che rende feconda la festa è la qualità della sua durata.
Ecco perché nel corso dell’anno liturgico, le feste più importanti si prolungano per
più giorni.
Il tempo della festa inizia, esplode, ma poi domanda di prolungarsi per penetrare
nella profondità di ciascuno e per diffondersi attorno.
Durante questo tempo, siamo chiamati ad assaporare fino in fondo la bontà del dono
di Dio, per gustarne la dolcezza e comprenderne la profondità: Sua madre serbava
tutte queste cose nel suo cuore.
Il tempo della festa è il momento in cui lasciar risuonare il Vangelo, la buona notizia,
per prolungare l’ascolto nel silenzio e nel discernimento,
custodendo con cura la Parola,
facendola continuamente risuonare nelle orecchie,
lodandola con il canto
e tacendo di fronte alla grandezza del mistero celebrato.
Ed egli rispose: Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle
cose del Padre mio? Ma essi non compresero (Lc 2,49-50).
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CELEBRARE
31 dicembre 2006