Il documento (formato pdf) - Sistema Nazionale Linee Guida
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L’attivazione dell’emergenza è necessaria se la crisi avviene in corso di una malattia o di un danno<br />
cerebrale acuto, se si verificano lesioni, se la crisi dura più a lungo del comune (una crisi tonico-clonica<br />
termina entro 2-3 minuti), se le crisi si ripetono e la persona non riprende conoscenza<br />
tra una crisi e l’altra (per più di 5 minuti).<br />
In un paziente con epilessia nota, in cui la crisi termina spontaneamente, non è necessario in genere<br />
il ricovero ospedaliero. In caso di prima crisi, data la variabilità di condizioni che sottendono questi<br />
eventi, è opportuna una prima valutazione neurologica in urgenza. Ulteriori accertamenti potranno<br />
essere richiesti dal neurologo che gestirà il successivo percorso diagnostico e terapeutico.<br />
Definire il tipo di crisi e i fattori precipitanti<br />
Le crisi epilettiche si possono presentare in modo drammatico o subdolo, essere autolimitate, continue,<br />
isolate o ricorrere a breve distanza.<br />
Crisi epilettiche minori come le assenze, le crisi miocloniche, alcune crisi focali, possono non essere<br />
diagnosticate per molti anni o essere considerate dal paziente e dai suoi familiari eventi non<br />
patologici. Al contrario una crisi maggiore, come la generalizzata tonico-clonica, viene sottoposta<br />
precocemente all’attenzione del medico.<br />
La richiesta di descrivere le crisi deve prevedere domande su:<br />
• i sintomi preictali, incluse le variazioni affettive e del comportamento prima della crisi<br />
• le sensazioni soggettive del paziente (aura)<br />
• i sintomi vocali (stridore o pianto, emissione di parole rallentate, frasi deformate)<br />
• i sintomi motori (versione della testa o degli occhi, tipo di postura, presenza di scosse o d’irrigidimento,<br />
automatismi, movimenti focali o generalizzati)<br />
• il tipo di respirazione (variazioni della frequenza e ampiezza, arresto, cianosi)<br />
• le variazioni autonomiche (dilatazione pupilare, ipersalivazione, variazioni nella frequenza cardiaca,<br />
pallore, vomito)<br />
• le variazioni del livello di coscienza<br />
• i fenomeni allucinatori (visivi e psichici)<br />
• le alterazioni cognitive (linguaggio)<br />
Altri elementi da annotare sono i sintomi postictali che comprendono l’eventuale amnesia per l’evento,<br />
la confusione, lo stato di sopore o di sonnolenza, la cefalea e i dolori muscolari, le paralisi<br />
transitorie (di Todd), la nausea o il vomito e l’incontinenza sfinterica.<br />
Oltre alla descrizione delle crisi, altre notizie da considerare riguardano l’età, la distribuzione circadiana<br />
e i fattori scatenanti delle crisi. 62-67<br />
Definire il tipo di sindrome e l’eziologia<br />
PNLG – Diagnosi e trattamento delle epilessie<br />
La diagnosi di una sindrome epilettica può consentire ipotesi sulla prognosi a breve e lungo termine<br />
e fornire le basi per lo studio dei fattori eziologici, della storia naturale e del trattamento<br />
del disturbo. 28,68-71<br />
Diagnosi e protocolli d’assistenza per i pazienti con crisi epilettiche<br />
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