Il documento (formato pdf) - Sistema Nazionale Linee Guida
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Altre opzioni farmacologiche e terapie<br />
alternative<br />
Stimolazione vagale (VNS)<br />
PNLG – Diagnosi e trattamento delle epilessie<br />
La VNS è una metodica impiegata nel trattamento dell’epilessia farmaco-resistente, quando la terapia<br />
chirurgica non è indicata o non è gradita dal paziente.<br />
Consiste nella stimolazione intermittente del nervo vago di sinistra, a livello del collo, ottenuta<br />
mediante elettrodi connessi a un generatore di impulsi impiantato in una tasca sottocutanea in<br />
regione sottoclaveare. La VNS è stata approvata dalla Food and Drug Administration nel 1997<br />
e dalle Agenzie di registrazione europee e canadese come terapia aggiuntiva per ridurre la frequenza<br />
di crisi in soggetti adulti e in adolescenti di età maggiore ai 12 anni con crisi parziali refrattarie<br />
ai FAE. Successivamente il suo uso è stato esteso anche a pazienti con forme farmaco resistenti<br />
di epilessia generalizzata sintomatica.<br />
Una revisione metanalitica conclude che la VNS appare una modalità di trattamento per le crisi<br />
parziali efficace e tollerata. Gli eventi avversi associati al trattamento (abbassamento della voce,<br />
tosse, dolore, parestesie e dispnea) appaiono ragionevolmente tollerati e i drop out non sono frequenti.<br />
Gli eventi avversi tipici dei FAE come l’atassia, le vertigini, la stanchezza, la nausea e la<br />
sonnolenza non sono statisticamente associati al trattamento. 217<br />
Dieta chetogena<br />
Si tratta di una dieta ad alto contenuto di grassi e basso contenuto di proteine e carboidrati, misurata<br />
sul soggetto e rigidamente controllata dal medico e dal nutrizionista.<br />
In studi retrospettivi non controllati 218-219 si è osservato che una percentuale compresa tra il 60%<br />
e il 75% dei bambini con epilessia farmaco resistente trattati con la dieta in aggiunta alla terapia<br />
farmacologia ha mostrato una riduzione delle crisi maggiore del 50%. Uno studio prospettico su<br />
150 bambini ha recentemente confermato l’efficacia della dieta mostrando che il 32% dei bambini<br />
ottiene una riduzione delle crisi in più del 90% dei casi dopo 6 mesi e il 27% continua a godere<br />
di tale effetto dopo un anno di trattamento. 220<br />
Tuttavia questa procedura è causa di importanti effetti collaterali che nel breve termine comprendono<br />
disidratazione, ipoglicemia, vomito, diarrea e anoressia e nel lungo termine nefrolitiasi<br />
(5%-8% dei bambini trattati), infezioni ricorrenti, alterazioni metaboliche (iperuricemia, ipocalcemia,<br />
riduzione degli aminoacidi plasmatici, acidosi, ipercolesterolemia) irritabilità, letargia e<br />
altre. 220-221 Per tale motivo si ritiene indispensabile un’attenta valutazione delle procedure e una<br />
sorveglianza continua da parte di personale esperto.<br />
Meno definiti sono i risultati della dieta chetogena nell’adulto in cui è, comunque, più difficile<br />
raggiungere la condizione di chetosi e modificare le abitudini dietetiche. Vi sono, tuttavia, alcune<br />
osservazioni che mostrano efficacia della dieta chetogena anche nell’adulto. 222<br />
Altre opzioni farmacologiche e terapie alternative 43