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Il documento (formato pdf) - Sistema Nazionale Linee Guida

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PNLG – Diagnosi e trattamento delle epilessie<br />

sibili effetti negativi della sostituzione. 213 E’ peraltro un dato oggettivo che differenze nel prezzo<br />

tra un originatore e un generico possono essere sostanziali anche se talvolta l’introduzione in commercio<br />

di generici conduce a una riduzione del prezzo dello stesso originatore.<br />

Sulla base di queste considerazioni abbiamo ritenuto utile riassumere alcune raccomandazioni<br />

espresse dal gruppo di studio della LICE 9 che il panel di queste linee guida condivide.<br />

Dosaggio plasmatico dei farmaci antiepilettici<br />

<strong>Il</strong> dosaggio dei livelli plasmatici dei FAE è largamente utilizzato anche se alcuni dati di letteratura<br />

indicano che questa tecnica, in una popolazione relativamente ampia di pazienti epilettici,<br />

non determina apprezzabili vantaggi sia in termini di miglior controllo clinico sia di minori<br />

effetti collaterali. 214 Ciò non dimostra, tuttavia, l’inutilità del controllo in particolari sottopopolazioni<br />

di pazienti. In generale possiamo ritenere che il dosaggio dei FAE è certamente<br />

utile per la valutazione della compliance e per documentare i sintomi di tossicità di un farmaco,<br />

ma anche in altre specifiche situazioni che includono la necessità di conoscere eventuali variazioni<br />

della farmacocinetica legate alla presenza di patologie epatiche e renali, alla gravidanza e<br />

a particolari stadi della crescita. 215<br />

Interruzione della terapia<br />

I pazienti che, in corso di trattamento con FAE, non hanno crisi possono essere considerati candidati<br />

a una graduale sospensione della terapia. Non è tuttavia stabilito dopo quanto tempo quest’eventualità<br />

può essere presa in considerazione anche se sono opzioni proponibili sia l’interruzione<br />

precoce (dopo 2 anni senza crisi) sia tardiva (dopo 5 anni senza crisi). Una revisione metanalitica<br />

indica che nei bambini, particolarmente se il paziente ha crisi parziali e ha un EEG alterato,<br />

è opportuno aspettare 2 anni o più senza crisi prima di sospendere la terapia. 44 In presenza<br />

di crisi generalizzate, nella popolazione pediatrica come nell’adulto, non ci sono prove sufficienti<br />

per stabilire quando proporre la sospensione e con quale velocità. 88-89<br />

Sono stati condotti vari studi per indagare il rischio di avere nuovamente crisi e per individuare<br />

eventuali fattori predittivi che possano consentire di stabilire, nel singolo caso, la percentuale di<br />

tale rischio. Una valutazione metanalitica mostra che circa i due terzi dei pazienti che sospendono<br />

il trattamento rimangono liberi da crisi. La maggior parte delle ricadute si verifica durante o<br />

subito dopo la sospensione. Nel 50% dei casi queste si verificano entro i primi 6 mesi e, nella grande<br />

maggioranza dei casi, entro il primo anno successivo alla sospensione. 44 I fattori più rilevanti<br />

associati alla più alta probabilità di ricaduta sono:<br />

• una storia di crisi generalizzate tonico-cloniche<br />

• il trattamento con più di un FAE<br />

• pazienti che hanno avuto una o più crisi dopo l’inizio della terapia<br />

• una storia di crisi miocloniche<br />

• presenza nella storia di sole crisi parziali che non hanno mai generalizzato<br />

Terapia farmacologica 41

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