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alpin fa grado settembre 2011 - COP 2.qxd - Sezione Vicenza

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Tanti <strong>alpin</strong>i, nessun <strong>alpin</strong>o?<br />

Gentile redazione di Alpin <strong>fa</strong> <strong>grado</strong>,<br />

constato, con crescente stupore e amarezza, di appartenere<br />

ad un’associazione in cui, anziché esaminare<br />

ed affrontare seriamente i problemi interni elaborando<br />

soluzioni - come richiesto dal CDN dell’Ana - gruppi di<br />

soci e di dirigenti si dedicano ad altro, magari pensando<br />

d’aver finalmente trovato “l’uovo di Colombo” per<br />

raccogliere e aggregare nuovi soci: chi con il centinaio<br />

di volenterosi “ragazzotti-scout” della mininaja, chi con<br />

nuove associazioni quali la recente “Associazione <strong>alpin</strong>i<br />

motociclisti” da qualcuno denominata addirittura “Associazione<br />

internazionale <strong>alpin</strong>i motociclisti” (!?).<br />

Sarà perché non vivo in città, bensì tra le montagne<br />

vicentine e sono di cultura montanara, ma queste iniziative<br />

estemporanee sembrano tipiche di persone che non<br />

hanno ben chiaro cosa sia l’Ana, oltre ad avere tempo da<br />

dedicare ad attività di sostanziale divertimento. Non da<br />

dedicare alle cose serie. Non dovrebbero trovare spazio<br />

e consenso nell’Ana, se non altro perché esistono già<br />

moltissimi gruppi (locali e nazionali) di amanti della moto.<br />

Non mancano in<strong>fa</strong>tti le occasioni associative al di fuori<br />

dell’ANA. Speravo, dalla sua costituzione nel 2010,<br />

che la cosa si fermasse lì. L’ALPINO (marzo 2010) ne<br />

giustificava l’esistenza con queste “esaltanti” motivazioni:<br />

“È stata costituita sotto l’egida dell’Ana una nuova<br />

associazione denominata «Alpini Motociclisti», che<br />

raccoglie tutti gli <strong>alpin</strong>i o amici degli <strong>alpin</strong>i appassionati<br />

delle due ruote. L’associazione si prefigge, oltre ad<br />

iniziative goliardiche, di promuovere e organizzare servizi<br />

di scorta tecnica e servizio d’ordine e, nelle emergenze,<br />

offrire la possibilità di rapide trasferte, come già<br />

si è visto <strong>fa</strong>re da alcuni neo soci dopo il terremoto in<br />

Abruzzo, usando questo mezzo per la distribuzione di medicinali”.<br />

Se si vuole approfondire la questione consultando<br />

gli atti ufficiali le sorprese non mancano.<br />

Nell’atto costitutivo della suddetta associazione si afferma<br />

che essa “ha per finalità lo sviluppo e la diffusione<br />

di attività connesse alla disciplina del motociclismo,<br />

sia turistico che sportivo, intese come mezzo di formazione<br />

psico-fisica e morale dei soci, mediante la gestione<br />

di ogni forma di attività agonistica, ricreativa, di servizio<br />

istituzionale o nelle emergenze richieste direttamente<br />

dall’Ana o di ogni altro tipo di attività motoria e non,<br />

idonea a promuovere la conoscenza e la pratica della citata<br />

disciplina...”. Cosa c’entrano le “goliardate” (vedi i<br />

loro documenti), con i giri in moto e i motoraduni con le<br />

norme statutarie dell’Ana? Evidentemente niente, assolutamente<br />

niente! Il richiamo all’Ana e alla sua attività<br />

sembrano solo uno specchietto per le allodole, del tutto<br />

strumentali. L’iniziativa assume tuttavia un significato diverso<br />

quando vedo che l’associazione <strong>alpin</strong>i motociclisti<br />

Lettere in redazione - 13<br />

ha l’esplicito sostegno del CDN nazionale e che l’Ana<br />

concede addirittura l’uso del proprio stemma ufficiale.<br />

Cosa preoccupante, semplicemente assurda.<br />

Allora ho una sensazione di tristezza, se non di rabbia,<br />

per questa illegittima e colpevole disinvoltura, che<br />

evidenzia una notevole confusione concettuale da parte<br />

di alcuni dirigenti. Che ci sia l’esplicito appoggio Ana lo<br />

testimonia, del resto, il verbale della prima assemblea associativa<br />

svoltasi il 18 <strong>settembre</strong> 2010 a Mussolente:<br />

“Porta i saluti del consiglio direttivo nazionale, nella<br />

persona di Cesare Lavizzari, vice presidente nazionale<br />

all’epoca della costituzione dell’ass. e illustra la storia<br />

della nascita e i suoi ideali L’idea è nata a seguito dell’esortazione<br />

del CDN <strong>alpin</strong>i per poter reperire nuove<br />

forze, possibilmente giovani, da associare all’Ana e così<br />

recuperare anche gli Alpini «dormienti»… Avuta l’approvazione<br />

del CDN <strong>alpin</strong>i, il 17 marzo 2010, presso il<br />

notaio Giuseppe Parazzini si costituisce ufficialmente<br />

l’associazione, sposando e sottomettendosi integralmente<br />

allo statuto dell’Ana... Francesco Tajana passa la parola<br />

al segretario Dario Ferro, che illustra la forza dell’associazione,<br />

i suoi numeri (anche economici), i vari<br />

impegni prossimi che si troveranno puntualmente sia sul<br />

sito che su <strong>fa</strong>cebook, le varie convenzioni commerciali<br />

in via di definizione. Tutte queste iniziative saranno man<br />

mano ben pubblicizzate sul sito, che si esorta a visitare<br />

spesso, in quanto in continua evoluzione... Illustra anche<br />

che, nel seno dell’Ana, ci sono soci contrari alla ns.<br />

associazione e, nello specifico, legge un commento di un<br />

socio Ana anziano e la rispettiva pronta risposta del presidente<br />

nazionale Corrado Perona, che ribadisce e sottolinea<br />

fortemente le nostre migliori intenzioni e, quindi,<br />

la sua totale approvazione”. Si può <strong>fa</strong>cilmente notare<br />

quale sia la “grande rilevanza” ideale,politica ed operativa<br />

di quest’operazione “motociclisti <strong>alpin</strong>i.<br />

Sarò ormai un vecchio <strong>alpin</strong>o ma io non vedo proprio<br />

cosa centri l’Ana con i gruppi motociclistici o i motoclub.<br />

Per me valgono le norme statutarie, carenti ma<br />

che devono essere rispettate. Sono sempre andato e, vado,<br />

in montagna a piedi e non in moto. Non vedo poi<br />

perché si debbano affidare a questi festaioli attività dell’Ana.<br />

Se fossero perseguite le “motivazioni addotte”,<br />

quando vedremo la costituzione di associazioni di molteplici<br />

altre attività col nome <strong>alpin</strong>i o Ana? È questa la<br />

strada del rinnovamento dell’Ana che alcuni hanno in<br />

mente? Mi aspetto che il nostro presidente Perona e i<br />

vari consiglieri centrali e periferici ci spieghino adeguatamente<br />

se e perché sostengono questa iniziativa! E<br />

le sezioni non hanno niente da riflettere? La sezione di<br />

<strong>Vicenza</strong> non ha niente da dire? Qualcuno deciderà di<br />

svegliarsi da questo torpore, smettendo di star passivamente<br />

a guardare o magari di correre dietro alle <strong>fa</strong>r<strong>fa</strong>llonate<br />

di qualcuno?<br />

Adriano Dal Prà - gruppo di Torrebelvicino

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