alpin fa grado settembre 2011 - COP 2.qxd - Sezione Vicenza
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nito un picchetto armato. E le urne, alla fine, dopo<br />
essere state benedette dal cappellano militare,<br />
sono definitivamente inumate.<br />
Al microfono si succedono Hermann Hotter,<br />
presidente della Croce Nera Tirolo, e Domenico<br />
Innecco, presidente della Fondazione 3 Novembre,<br />
cioè l’ente che dal 1926 gestisce l’Ossario del<br />
Pasubio e il Museo della I Armata. Innecco si rivolge<br />
direttamente ai soldati, e con la solita passione<br />
e parole d’altri tempi dice: “Avrei voluto conoscervi,<br />
sapere chi eravate, cosa pensavate; voi,<br />
così giovani, siete stati per molti decenni uniti nella<br />
morte, ora sarete uniti per sempre insieme ai vostri<br />
commilitoni”.<br />
Da oggi i soldati italiani nell’Ossario sono 5.165;<br />
quelli austriaci salgono a 43.<br />
***<br />
Negli ultimi quattro-cinque anni sono stati recuperati<br />
nei luoghi della Grande Guerra i resti di<br />
oltre un centinaio di soldati. Fino a dieci anni orsono<br />
la loro identità rimaneva quasi totalmente ignota.<br />
Vuoi perché delle piastrine a quasi un secolo di<br />
distanza non rimane nulla, vuoi per la grossolana<br />
<strong>fa</strong>cilità con la quale si procedeva al recupero, di loro<br />
non si conosceva nulla; nemmeno la nazionalità.<br />
Oggi le cose sembrano essere cambiate. Il progetto<br />
di Giorgio Galassi di raccolta dei resti delle<br />
salme attraverso un lavoro di coordinamento e<br />
collaborazione tra le varie istituzioni competenti,<br />
che comporta uno studio comparato medico e<br />
storico, ha incontrato il <strong>fa</strong>vore delle autorità, com-<br />
Numerosa la presenza delle associazioni d’arma,<br />
combattentistiche e degli enti pubblici<br />
Nello zaino - 5<br />
Il tributo delle autorità ai Caduti che riposano nell’Ossario<br />
Gli Schutzen sparano una salva in onore dei soldati<br />
presa la Provincia di <strong>Vicenza</strong> in particolare nella<br />
persona dell’assessore Nereo Galvanin. Il modus<br />
operandi, compreso l’uso della moderna strumentazione<br />
scientifica, renderà più efficace l’identificazione<br />
dei resti; o, perlomeno, da quelli<br />
stessi resti sarà possibile ricavare le maggiori<br />
informazioni possibili.<br />
Ancor oggi il lavoro non manca essendo state<br />
le operazioni militari sul territorio numerose, mutevoli<br />
per tipologia di combattimenti; eventi bellici<br />
che nel loro insieme hanno coinvolto diverse<br />
migliaia di soldati.<br />
Questo, senza nessuna retorica, è un doveroso<br />
tributo ai soldati. In fin dei conti, il soldato muore<br />
solo quando è definitivamente dimenticato.<br />
Gianni Periz - Federico Murzio