Nocciolands - Associazione Nazionale Città della Nocciola
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Ancora di romano, romaesco e alla romana<br />
Ma sì, repetita iuvant: lo dicevano proprio gli antichi romani. E noi ci adeguiamo,<br />
e ripetiamo: lattuga romana, carciofo romanesco, abbacchio romano, trippa<br />
alla romana, fava romanesca, pecorino romano e ricotta romana sono tutti prodotti<br />
tipici di queste contrade. C’è sempre stata una forte mutualità, tra la Tuscia<br />
romana e Roma, da quando i quattro sciammannati, guidati dal quirite Romolo<br />
e dal sabino Tito Tazio, crearono sui sette colli antistanti l’Isola Tiberina il primo<br />
grumo dell’Urbe. Di là del Tevere, la riva sotto il Gianicolo e il colle Vaticano,<br />
dove oggi sono Trastevere e Borgo, allora era già Etruria.<br />
Gli etruschi vejentani convogliavano lì, nell’unico<br />
punto guadabile del fi ume fl avo, prima di tutto<br />
il sale delle etrusche Ostia e Tarquinia, e poi le<br />
mercanzie provenienti da Nepi e Sutri, da Faleria<br />
Vetere, dal cuore inespugnavile <strong>della</strong> Selva Cimina.<br />
Roma fu prima di tutto il foro, cioè mercato,<br />
e il gusto dei romani, nei secoli e nei milenni,<br />
s’è creato prima di tutto su quel ben di dio, premiandolo<br />
di un indice di gradimento tanto alto<br />
da legittimare coi i termini romano, romanesco o<br />
alla romana quel che di Roma, in senso tecnico,<br />
non è: nocciole comprese.<br />
Ma Cimini e Tuscia sono denominazioni di qualità<br />
capaci di vita autonoma dall’Urbe: basti pensare<br />
ai marroni dei Monti Cimini, che abbondano<br />
nei castagneti di tutta l’area, fi n sulle sponde del<br />
Lago di Vico e già sono registrate come prodotto<br />
tradizionale, in attesa che ci si muova per la DOP.<br />
Il cui riconoscimento, invece, è ormai imminente<br />
per l’Olio extravergine <strong>della</strong> Tuscia, limitrofo e<br />
non secondo, per caratteristiche organolettiche,<br />
all’Olio <strong>della</strong> Sabina e a quello di Canino, già ammessi<br />
al prestigioso marchio europeo.<br />
Infi ne, il vino: che, nella zona delle nocciole,<br />
comprende solo il Vignanello Doc, prodotto nei<br />
territori di Bassano in Teverina, Corchiano, Fabrica<br />
di Roma, Soriano, Vasanello e, naturalmente,<br />
Vignanello. Le tipologie vanno dal Bianco (perfetto<br />
con i pesci del lago di Vico e di Bracciano)<br />
al Rosso (abbinamento d’obbligo con l’abbacchio<br />
o con il pecorino romano), al Rosato (vino da pasto,<br />
ma anche da ‘merende’ con salumi di maiale e<br />
di cinghiale, che in questi boschi abbonda) fi no al<br />
Greco, anche spumante e abboccato.<br />
Degustando<br />
Lazio<br />
<strong><strong>Nocciola</strong>nds</strong><br />
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