Nocciolands - Associazione Nazionale Città della Nocciola
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Vita, morte e miracoli<br />
di una pianta apripista<br />
Ricordate, da bambini? Un fl essibile ramo di nocciuolo (come lo<br />
chiamavan le nonne), ben ripulito del fogliame e con la corteccia,<br />
grigio-chiara e lentigginosa, intarsiata alla buona con un coltellino<br />
tascabile, era quanto di meglio per preparare un arco. Le<br />
frecce, no; occorreva un legno rigido e duro. Ma per gli archi…<br />
Nocciolo! Assolutamente: nocciolo!<br />
Non era neppure diffi cile, per un Robin Hood in erba, scegliere<br />
personalmente le fronde più elastiche dell’arbusto, giacché ramifi<br />
ca già rasoterra. E poi, purché ci sia sole abbastanza, cresce dappertutto:<br />
dal livello del mare fi n sopra quota 1.700.<br />
È capace di metter radici anche su pendici scoscese, umide e fredde.<br />
È così che, zitto zitto, provenendo dall’Asia Minore, ha fatto<br />
strada ed è arrivato sui Balcani, in Italia, fi no in Spagna (per migrare,<br />
dopo Colombo, anche in America), e nell’Europa centrale,<br />
in Scandinavia, fi no in Russia. Svolge spesso, anzi, il prezioso<br />
ruolo di ‘apripista’: s’accontenta, infatti, di terreni poveri, spogli<br />
o franosi, preparando il suolo, in qualche decennio di operoso<br />
vegetare, ad accogliere alberi molto più esigenti.<br />
molteplici frasche<br />
Mitici archi a parte, col legno di<br />
nocciolo, un tempo, si facevano<br />
soprattutto pali e manici per strumenti<br />
agricoli: non gran ché, effettivamente.<br />
Poco pregiato, il legname<br />
rendeva di più nella produzione del<br />
carbone.<br />
vampe vegetali<br />
L’effetto diventa eccezionale con<br />
foglie di intenso color porpora: per<br />
questo motivo la varietà fusco-rubra<br />
è piuttosto apprezzata proprio come<br />
pianta ornamentale.<br />
oleoso<br />
Il contenuto in lipidi tocca il 64%:<br />
questa caratteristica è utilizzata<br />
nelle industrie di colori, profumi e<br />
cosmetici.<br />
<strong><strong>Nocciola</strong>nds</strong><br />
6<br />
I quali, ingrati, una volta cresciuti, con la loro chioma, più alta<br />
ed estesa, fi niscono per togliere luce al frugale cespuglio, rendendogli<br />
la vita impossibile.<br />
Però… Però, se trovano condizioni favorevoli di calcare e fertilità,<br />
le molteplici frasche che germogliano alla base del fusto<br />
si sviluppano rigogliose, piegandosi un poco, a raggiera, verso<br />
l’esterno. Possono raggiungere anche i cinque metri di altezza,<br />
fi no ad un record di sette.<br />
In inverno, verso febbraio, quando la pianta è del tutto spoglia,<br />
dai nudi rami pendono i fi ori maschili, simili a molli spighette<br />
alla mercé di qualunque soffi o d’aria.<br />
L’abbondante fogliame compare a primavera, e i noccioli vengono<br />
a sembrare alte ed allegre vampe di un incendio vegetale: vedere<br />
le colline infi ammate di verde è veramente uno spettacolo!<br />
Tra le foglie non è facile individuare, da lontano, i lillipuziani e<br />
mirabili fi ori femminili rosso-violacei, che nascono direttamente<br />
sui ramuli. La loro impollinazione è affare del vento.<br />
Il frutto… Sì, la nocciola, col suo guscio legnoso e le foglioline<br />
chiare che l’avvolgono alla base, contiene quel prezioso tesoro che<br />
è il notissimo seme: dolce e oleoso, commestibile anche da fresco,<br />
solitamente preferito secco o tostato, ingrediente di gustosi gelati,<br />
di torroni e cioccolati famosi, di squisitezze di pasticceria. Ma<br />
questa è un’altra storia.