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Nocciolands - Associazione Nazionale Città della Nocciola

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Il bosco day by day<br />

Prima che le vigne pettinassero la Bassa Langa e i noccioleti arricciassero<br />

l’Alta, valli e crinali erano un’unica coltre di bosco.<br />

Per rendersi conto di quanto ancora la selva costituisca lo sfondo<br />

costante del paesaggio langhetto, val la pena di risalire la cresta<br />

che sovrasta Castelletto Uzzone, fi no a raggiungere il bel rifugio<br />

realizzato dal Comune. Dove quasi mi aspetto di imbattermi anche<br />

io in una masca: in uno di quei personaggi fi abeschi e inquietanti,<br />

cioè, di cui tutti, all’inizio, ti raccontano con sorriso sornione,<br />

per poi riferirti di episodi realmente accaduti<br />

proprio a loro o a conoscenti attendibili.<br />

Piccole leggende quotidiane, insomma:<br />

per lo più tiri burloni di questi spiritelli<br />

dalla metamorfosi facile: parenti, credo,<br />

dei minuscoli elfi e degli gnomi rubizzi<br />

delle foreste nord-europee.<br />

Giorno dopo giorno, fra mito e realtà, il<br />

bosco è stato protagonista <strong>della</strong> storia di<br />

queste contrade.<br />

Nel bosco di Somano, un edifi cio in pietra<br />

di Langa è stato eretto a testimonianza<br />

e ricordo di alcune pagine fra le<br />

più intense vissute qui, di cui è tuttora<br />

mantenuta vivissima la memoria anche<br />

nei più giovani. Sono quelle che datano<br />

dall’estate del ’43 alla primavera del ’45:<br />

gli anni <strong>della</strong> macchia, <strong>della</strong> resistenza<br />

ai nazi-fascisti, <strong>della</strong> lotta partigiana,<br />

culminati nella breve ma intensa stagione<br />

<strong>della</strong> Repubblica d’Alba. I racconti e<br />

i romanzi di Fenoglio, certo: sulle orme<br />

dei quali si può percorrere oggi, con particolare<br />

emozione, il sentiero del partigiano<br />

Johnny, realizzato dalla Comunità Montana<br />

Langa delle Valli.<br />

Le storie che un fi ume conosce<br />

D<br />

Da Gabiano, la più settentrionale delle <strong>Città</strong> <strong>della</strong> <strong>Nocciola</strong> pie-<br />

montesi, il Po appare come una fi rma di artista graffi ata fra le<br />

colline del Monferrato e le risaie vercellesi.<br />

Ad Antignano, le gonfi e acque del Tanaro sembra che dicano: di<br />

qua è mönfrin, di là è langhetto. Ma il traghetto a corda che colle-<br />

gava le due sponde è tornato ad accorciare le distanze.<br />

Fiumi separano anche Langa da Langa: la Bormida di Spigno, l’Uzzone,<br />

la Bormida di Millesimo, il Belbo. Separano, i fi umi, ma poi<br />

riuniscono: saghe leggendarie, cronache di piccola vita, epopee di<br />

guerra partigiana o memorie di alluvioni. Santo Stefano Belbo le<br />

raccoglie tutte. Ed eccola lì, “La vigna”, nell’atrio che precede la<br />

biblioteca per ragazzi del Centro Studi “Cesare Pavese”: i pali di<br />

un fi lare di viti sono libri – racconti! – pieni di fango. La scultura<br />

è a ricordo <strong>della</strong> solidarietà che anche l’ultimo straripamento del<br />

fi ume ha mosso per salvare la gente e le cose. E, con esse, le storie<br />

che il fi ume conosce.<br />

Piemonte<br />

<strong><strong>Nocciola</strong>nds</strong><br />

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