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Uno solo dei compagni di qu<strong>in</strong>ta e<strong>le</strong>mentare sarà condiscepolo di Raffae<strong>le</strong> <strong>Pettazzoni</strong> negli studi g<strong>in</strong>nasiali, Pietro Orlandi, di tre anni più anziano; <strong>è</strong> figlio di padre possidente, ma dopo gli anni del g<strong>in</strong>nasio, visti i risultati poco brillanti, cambia strada: fa il commesso e il 22 maggio 1903 emigra a Vergato. Dei maestri di <strong>Pettazzoni</strong>, oltre a Te<strong>le</strong>sforo Landuzzi, di cui abbiamo detto nel testo, meritano un cenno Luigi Cassanelli e Te<strong>le</strong>sforo Gnudi. Luigi Cassanelli (1859-1914) si segna<strong>le</strong>rà come compilatore di una cronaca degli spettacoli dati nel teatro comuna<strong>le</strong> di S. Giovanni <strong>in</strong> Persiceto e per qualche composizione dia<strong>le</strong>tta<strong>le</strong>: v. M. Gand<strong>in</strong>i, Per una storia della vita teatra<strong>le</strong> a San Giovanni <strong>in</strong> Persiceto. Rassegna bibliografica di scritti editi e <strong>in</strong>editi, Strada maestra, 14 (1981), 121-148, e precisamente 137-138. Su Te<strong>le</strong>sforo Gnudi (1854-1948), oltre all'opuscolo ce<strong>le</strong>brativo 65 Anni di matrimonio: una coppia felice e serena. Te<strong>le</strong>sforo Gnudi - Elvira Lodi..., Milano, 1944, si veda una breve biografia <strong>in</strong> R. Melò, Personaggi di un secolo di g<strong>in</strong>nastica e di sport a San Giovanni <strong>in</strong> Persiceto, nel volume Un secolo di g<strong>in</strong>nastica e dì sport a San Giovanni <strong>in</strong> Persiceto 1876-1985 a cura di M. Gand<strong>in</strong>i, S. Giovanni <strong>in</strong> Persiceto, 1986, 199-217, e precisamente 201. Sulla scuola e<strong>le</strong>mentare a S. Giovanni <strong>in</strong> Persiceto negli ultimi decenni del secolo XIX si veda la tesi di laurea di N. Nicoli, La realizzazione dell'obbligo scolastico a S. Giovanni <strong>in</strong> Persiceto dalla <strong>le</strong>gge Casati alla <strong>le</strong>gge Daneo-Credaro, Università di Bologna. Facoltà di magistero, a. acc. 1985-86 (rel. F. Bochicchio). Il testo dei programmi m<strong>in</strong>isteriali del 1888 e <strong>le</strong> relative istruzioni si possono <strong>le</strong>ggere nel volume di I. Zam-baldi, Storia della scuola e<strong>le</strong>mentare <strong>in</strong> Italia. Ord<strong>in</strong>amenti, pedagogia, didattica, Roma, 1975, 616-633. Sulla storia dell'istruzione e<strong>le</strong>mentare italiana nel periodo che qui <strong>in</strong>teressa ci limitiamo a segnalare alcune pag<strong>in</strong>e che si <strong>le</strong>ggono, oltre che nel già citato volume della Zambaldi, nel<strong>le</strong> recenti opere che qui di seguito si e<strong>le</strong>ncano: F.V. Lombardi, I programmi per la scuola e<strong>le</strong>mentare dal 1860 al 1955, Brescia, 1975 (<strong>in</strong> una seconda edizione, 1987, la documentazione <strong>è</strong> aggiornata f<strong>in</strong>o al 1985); L'istruzione di base <strong>in</strong> Italia (1859-1977), Firenze, 1978; E. De Fort, Storia della scuola e<strong>le</strong>mentare <strong>in</strong> Italia. I. Dall'Unità all'età giolittiana, Milano, 1979. 6. Giuseppe <strong>Pettazzoni</strong> (1892-1984). — Giuseppe <strong>Pettazzoni</strong>, nato a S. Giovanni <strong>in</strong> Persiceto il 19 marzo 1892, cresce separato da Raffae<strong>le</strong>, il qua<strong>le</strong>, quando il fratello ha compiuto da poco un anno, com<strong>in</strong>cia a passare tutta la settimana a Bologna per frequentare il g<strong>in</strong>nasio-liceo. Anche Giuseppe, dopo la scuola e<strong>le</strong>mentare, prosegue gli studi frequentando il Liceo musica<strong>le</strong> «Ross<strong>in</strong>i» di Bologna, diretto dal M.o Francesco Serato, il qua<strong>le</strong> scrive: «Il giovane G. <strong>Pettazzoni</strong> studia con molto impegno, ed io ne sono contentissimo dei suoi progressi». Nel settembre 1910 Raffae<strong>le</strong>, scrivendo da Roma, si ral<strong>le</strong>gra col fratello: probabilmente questi ha term<strong>in</strong>ato con buoni risultati gli studi di violoncello <strong>in</strong> Conservatorio. Come altri persicetani, il giovane Geppe emigra con un comp<strong>le</strong>sso all'estero, da dove saltuariamente torna <strong>in</strong> patria: va prima <strong>in</strong> F<strong>in</strong>landia, a Hels<strong>in</strong>ki, nel marzo 1912 <strong>è</strong> ad Abo, dove gli giungono i saluti degli amici Ca-ponsacchi e Cornazzani, anch'essi <strong>in</strong> F<strong>in</strong>landia. Nell'estate 1912 <strong>è</strong> a Persiceto; sembra che non accetti un contratto offertogli da Gottardo Vecchi, altro cel-lista di famiglia persicetana emigrato <strong>in</strong> Svezia: dovendo questi recarsi a Londra, lo sostituirebbe nei mesi di giugno, luglio e agosto a Malmò. Corrisponde con Giuseppe <strong>Pettazzoni</strong> anche Carlo Barbi da Wasa, nonché l'amico tedesco Wilhelm Rau (quest'ultimo nell'estate 1912, con altri tre connazionali, quattro italiani e un f<strong>in</strong>landese suona <strong>in</strong> un grande ristorante di Hels<strong>in</strong>ki). Giuseppe <strong>è</strong> anch'egli di nuovo ad Hels<strong>in</strong>ki nel 1913: suona «<strong>in</strong> quartetto» <strong>in</strong> vari locali, tra gli altri all'Apol-lon, Durante la Grande Guerra <strong>è</strong> <strong>in</strong> Russia: dal 1916 al 1918 a Gursuff <strong>in</strong> Crimea, dove si trova benissimo, fa i bagni di mare e si abbrustolisce al so<strong>le</strong>; la sera suona <strong>in</strong> un'orchestra e guadagna un sacco di rubli. Scoppiata la rivoluzione, perde i contatti con i genitori e con il fratello (quest'ultimo <strong>è</strong> militare <strong>in</strong> Grecia). Nell'agosto 1918 <strong>in</strong>izia l'avventura del ritorno: con l'aiuto della Deutsche Ortskommandantur di Simferopol e del Consolato greco di Sebastopoli riesce a raggiungere Costant<strong>in</strong>opoli e, nell'apri<strong>le</strong> 1919, arriva a Persiceto; qui si costituisce spontaneamente al Regio Commissario «per soddisfare gli obblighi di <strong>le</strong>va», essendone stato impedito prima; conserva i rubli guadagnati <strong>in</strong> Crimea: ma ora sono pezzi da museo, non valgono più! All'<strong>in</strong>izio degli anni venti si ricostituisce il comp<strong>le</strong>sso musica<strong>le</strong> e Giuseppe emigra di nuovo: questa volta va <strong>in</strong> Inghilterra, dove resterà f<strong>in</strong>o alla morte. Nel 1923 lo raggiunge a Londra la persicetana Adalgisa Cocchi, con la qua<strong>le</strong> si congiunge <strong>in</strong> matrimonio; abitano <strong>in</strong> Denbig Street, n. 34 (Victoria) nel quartiere aristocratico di Westm<strong>in</strong>ster; Giuseppe suona nell'orchestra del Ritz Hotel con altri italiani e, f<strong>in</strong>o all'<strong>in</strong>izio del 1931, anche <strong>in</strong> un altro loca<strong>le</strong>. Da Londra Geppe scrive spesso al fratello Raffae<strong>le</strong>, che <strong>è</strong> professore universitario a Roma; a lui si rivolge anche per consiglio; naturalmente lo <strong>in</strong>contra a Londra quando Raffae<strong>le</strong> si reca <strong>in</strong> Inghilterra
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mura vetuste mormoranti arcane voci
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lo spasimo, l'angoscia in cor freme
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co '1 pensiero e con l'amor. Già r
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scorreva l'acqua... Ed era senza so
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Chiusa Anfione e la costruz. di Teb
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con labbra frementi, Imene nel giub
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