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le e librerie nelle quali è in vendita - Raffaele Pettazzoni

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Scrive a questo proposito Paolo Toschi (73), suo col<strong>le</strong>ga ed amico:<br />

... sarebbe <strong>in</strong>teressante chiedersi come mai sia nata <strong>in</strong> lui questa forte, decisa <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azione, f<strong>in</strong> dagli<br />

anni giovanili, verso la storia del<strong>le</strong> religioni, con un fervore di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i che lo ha portato a consumare<br />

<strong>in</strong> questo campo di studi tutta una vita di <strong>in</strong>defesso lavoro.<br />

Forse quella prima <strong>in</strong>genua fede che ci accompagna nella fanciul<strong>le</strong>zza, venendo a mancare nel<br />

suo animo come credo religioso, si trasformò <strong>in</strong> prob<strong>le</strong>ma, <strong>in</strong> un'ansia di ricerca attraverso tutti i<br />

tempi, nei più lontani Paesi, presso <strong>le</strong> più diverse genti: ricerca dunque <strong>in</strong>esauribi<strong>le</strong>. E <strong>in</strong> ciò sta il<br />

dramma di <strong>Pettazzoni</strong> e il segreto della grandezza della sua opera...<br />

Venuta a mancare la fede cattolica, probabilmente il primo prob<strong>le</strong>ma che Raffae<strong>le</strong> <strong>Pettazzoni</strong><br />

desidera affrontare con strumenti scientifici <strong>è</strong> l'orig<strong>in</strong>e del cristianesimo; perciò <strong>le</strong>gge e studia il libro<br />

più famoso di Ernesto Renan, Vie de Jesus, pubblicato nel 1863 come primo volume della sua Histoire<br />

des orig<strong>in</strong>es du Chri-stianisme: <strong>è</strong> un libro di carattere divulgativo, nel qua<strong>le</strong> la figura di Gesù<br />

viene <strong>in</strong>terpretata umanamente, "narrazione semplice ed evidente di quanto appare scientificamente<br />

credibi<strong>le</strong> della vita e dei fatti del Nazareno". <strong>Pettazzoni</strong> lo <strong>le</strong>gge nella traduzione italiana con proemio<br />

di Filippo De Boni, Vita di Gesù, Milano, G. Daelli e C. Editori, 1863 (sono quattro volumetti<br />

<strong>in</strong> 16° piccolo); il traduttore, ex-sem<strong>in</strong>arista, <strong>è</strong> un giornalista e patriota risorgimenta<strong>le</strong>; egli considera<br />

"una grave sciagura" del nostro paese quella "d'esser rimasti quasi stranieri negli ultimi anni a que'<br />

studi che <strong>in</strong>vestigano <strong>le</strong> orig<strong>in</strong>i del<strong>le</strong> società e la storia del<strong>le</strong> religioni" e perciò reputa "convenevo<strong>le</strong><br />

far precedere un accenno sommario di tali studi".<br />

<strong>Pettazzoni</strong> <strong>le</strong>gge attentamente <strong>le</strong> novanta pag<strong>in</strong>e del Proemio (voi. I, 3-93) sunteggiando con diligenza<br />

<strong>le</strong> parti più importanti dist<strong>in</strong>te sotto questi titoli: La Bibbia nella storia, ha critica biblica si<br />

col<strong>le</strong>ga con tutto il movim. critico moderno, Storia della critica biblica (Vecchio Testam.), Storia della<br />

Critica Biblica (Conti-nuaz.-Nuovo Testamento); con analoga procedura sunteggia l'Introduzione del<br />

Renan (voi. I, 99-156) e la vera e propria Vita di Gesù f<strong>in</strong>o al cap. XVIII (voli. II e III).<br />

Altre schede contengono notizie sulla stessa materia (critica biblica, giudaismo, orig<strong>in</strong>i del cristianesimo),<br />

ma anche su argomenti aff<strong>in</strong>i (altre religioni), notizie tratte da altre pubblicazioni che<br />

non sono <strong>in</strong>dicate.<br />

Sull'opera famosa di Chateaubriand, che <strong>le</strong>gge probabilmente nel testo orig<strong>in</strong>a<strong>le</strong> francese, Raffae<strong>le</strong><br />

<strong>Pettazzoni</strong> formula questo giudizio:<br />

Ho <strong>le</strong>tto questo libro - e ne ho tratto del<strong>le</strong> notizie utili e vi ho ammirato sentimento e bella forma.<br />

Ma la concezione e la trattazione degli argomenti mi ha fatto un'impressione penosa. Egli <strong>è</strong> un apologeta:<br />

lo dichiara egli stesso sul pr<strong>in</strong>cipio: la Chiesa da Giuliano l'Apostata a Lutero non ebbe più<br />

bisogno d'apologisti. Egli <strong>è</strong> uno di questi e come ta<strong>le</strong> <strong>è</strong> partigiano: partigiano contro la rivoluzione<br />

f<strong>in</strong>o a biasimare il sistema decima<strong>le</strong> (evidentemente perché abolito dalla Convenzione); partigiano<br />

contro la mitologia, nel che e nella difesa elogiante del medio evo <strong>è</strong> evidente l'<strong>in</strong>dirizzo romantico. Il<br />

suo ragionamento si riduce tutto a questo sofisma: post hoc ergo propter hoc: c'<strong>è</strong> un mondo prima<br />

del cristianesimo e c'<strong>è</strong> un mondo dopo di esso: il secondo <strong>è</strong> migliore, <strong>in</strong>dubbiamente migliore sotto<br />

tutti gli aspetti migliore del secondo [sic! <strong>è</strong> un lapsus; deve <strong>le</strong>ggersi: primo]: questo <strong>è</strong> un prodotto<br />

del cristianesimo.<br />

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