ELIO DA RIDERE - Urban

RISTORANTI-BAR
»»»» MILANO
IL FOOD TANGENZIALE
Non è più città, non è ancora provincia. Ma intorno a Milano c’è una cintura umana dove,
giustamente, danno cibo agli affamati, ai pendolari, ai cercatori di posti particolari. Per cena
Ormai è assodato: è più facile
mangiar bene (e spender meno)
in periferia che in centro.
Ed è più facile mangiar bene
nell’hinterland che in periferia.
Proseguiamo? Allora è più facile
mangiar bene in provincia che
nell’hinterland...
Alt, meglio fermarsi qui. Dove?
Nell’hinterland appunto, la cintura
gastronomica che circonda
Milano: poco prima o poco oltre
la tangenziale e le pagine di
TuttoCittà (per i non tassisti,
lo stradario delle Pagine Gialle),
cioè a dieci-quindici minuti dal
Duomo, come sbandierano le
pubblicità dei nuovi complessi
residenziali fuori porta, magari
in mezzo al verde e con ampie
possibilità di parcheggio.
Qui dicevamo, c’è un mare, anzi
un mangia magnum dove potete
trovare ancora (per poco?) la cucina
in cascina e la trattoria verace,
l’osteria di paese e la pizza
non industriale, la nonna ai fornelli
e la birreria pseudotirolese.
Questo, va detto subito a scanso
di equivoci, a fronte di cascine
trasformate in banchettifici, finte
trattorie alla buona dai conti
astronomici, osterie diventate
pretenziosi wine bar o megapizzerie
da trecento coperti con forno
(sigh) elettrico.
Già, perché molti ristorhinterlandesi
si sono fatti furbi, alzando i
prezzi e dando una mano di vernice
senza preoccuparsi più di
tanto della cucina o della cantina.
Che si trovino a Rozzano piuttosto
che a Vimodrone, a Cologno
piuttosto che a Segrate, a San
Donato piuttosto che a Bollate.
Insomma, meglio tenere l’occhio
aperto e il portafoglio chiuso: se
cercate qualità e veracità, meglio
diffidare per esempio delle insegne
luminose lungo le vie più
trafficate dai pendolari (Novara,
Rogoredo, Sempione, Zara,
Lorenteggio...), con poche eccezioni
tipo il Bistrot du Brocantage
in fondo a via Ripamonti o la
Trattoria Risorgimento a Pioltello,
lungo la strada Padana.
Preferite invece i locali nelle
stradine interne, meglio fra i
campi, o nelle piazze di quelli
che un tempo erano paesi: è qui
che vi imbatterete in indirizzi gastronomicamente
ed economicamente
preziosi come La Corte a
Pogliano Milanese, la Sprelunga
a Seveso o la Trattoria del Gallo
a Gaggiano. Diffidate anche dei
posticini neon-luccicanti sorti
come funghi al fianco dei grandi
complessi decentrati di uffici,
spesso chiusi o deserti (a ragione)
la sera, e andate a scovare
pochi passi più in là il ristorantino
defilato ai margini della campagna.
Oppure, se proprio amate il rischio
on the road, fatevi incuriosire
dalle scritte “Menu fisso a
10 euro”: male che vada incoccerete
in una semplice, robusta
cucina casalinga per semplici, robusti
e affamati camionisti (ce ne
sono, ce ne sono...). E ricordate
che di fast food sono pieni tutti i
centri commerciali che abbondano
al di qua e al di là delle varie
tangenziali: conoscendovi...
CENE FUORI PORTA, E PURE FUORICLASSE
VIA DEL BORGO
039-6042615
Una sola cena non basta per gustare
ogni sfiziosità di Marco
Andreoni. Quindi, meglio programmare:
questa sera fiori di
zucca ripieni di ricotta su crema di
peperoni e poi scampetti con pomodorini
al forno e gelato all’extravergine
(wow!), domani spaghettoni
saltati con acciughe e
tonno al sesamo con tartare di
pomodoro marinato. Spenderete
ogni volta sui 50 euro, ma ne
uscirete contenti. Concorezzo, via
Libertà 136. Chiuso domenica.
OSTERIA DEI FAUNI
02-26921411
Enofan? Questo locale fa per voi:
scicchettone senza tirarsela e con
dotazione di vini/distillati da
Oscar. Potete volare di bicchiere
in bicchiere o scegliere la bottiglia
giusta in compagnia di affettati e
formaggi, ma anche ravioli d’anatra,
baccalà mantecato, mousse di
gianduia: tutto buonissimo. Spesa
sui 30 euro (eh no, vini esclusi).
Segrate, via Turati 5. Chiuso sabato
a pranzo e domenica.
IL VISCONTE
02-94940266
Un vecchio casolare ristrutturato,
con mangiatoie porta-bottiglie e
P.D. SFORNELLI
materie prime in arrivo dall’annessa
tenuta (risaie comprese). La
cucina è un bel mix rusti(co)-raffi(nato),
in testa le paste (raviolo
aperto al ragù di pesce, tagliatelle
con sedano e anguilla). Il vero
problema piuttosto è trovarlo
aperto: lunedì, martedì e mercoledì
no, giovedì, venerdì, sabato sì
ma solo la sera, domenica sì a
pranzo e cena (finalmente!).
Conto sui 40 euro. Gudo
Visconti, Cascina Longoli 3.
illustrazione: Marcella Peluffo
EN PLEN AIR
Enoteche e cascine.
E non perdete il
treno dei drink
VOITURE CAFÈ
02-92161210
Un drink sul treno? Certo, ma
sui binari di un giardino dove
trovate carrozze e locomotiva
Fifties adibite a risto-bar
aperto a pranzo, cena e dopocena.
Le specialità? Da
treno, appunto: piadine, panini,
salumi, qualche primo
caldo. Senza contare birre alla
spina belghe o robusti
cocktail a prezzi da seconda
classe. Nel fine settimana poi,
musica dal vivo.
Pioltello, via Pordenone 1.
Chiuso lunedì.
I VINI DI MARIU’S
02-6133813
Prima enoteca (ammirare la
sala underground per credere),
poi ristorante con piatti
gustosi tipo pappardelle con
pancetta calabrese, pomodori
e mascarpone o una sontuosa
costata alla griglia. Super
il carrello dei formaggi come
pure la carta dei vini; servizio
cortese e conto sui 40 euro.
Cusano Milanino,
via Cooperazione 5.
Chiuso domenica.
CASCINA ANTONIETTA
02-4453691
La tangenziale romba appena
dietro le piante. Se non vi
tocca, godetevi nel verde di
questa rustica cascina (o dentro,
magari davanti al bel camino)
rustiche specialità come
tagliatelle ai funghi, risotto
zafferano e salsiccia, ossobuco,
stinco di maiale. Ma anche
una golosa torta di pere
e cioccolato con gelato.
Qualche buona bottiglia, conto
(onesto) sui 30 euro.
Trezzano, via Cascina
Antonietta. Chiuso sabato.
URBAN 75