ELIO DA RIDERE - Urban

RISTORANTI-BAR
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BOLOGNA AL MARE
IL PESCE IN CITTA
Perché andare fino
in Riviera quando
anche Bologna offre
buone tavole di
pesce? Ecco i posti
giusti, senza svenarsi
Dove si va a mangiare pesce?
Chiedetelo a colleghi, amici, conoscenti
e la risposta sarà invariabilmente
la stessa: “In riviera”.
Cioè, a un’ora e mezzo di
autostrada. Perché? Semplice:
un bel tot dei ristoranti tra
Rimini, Riccione o Cesenatico
possono saziare agilmente ogni
gusto ittico. E poi, magari, permettono
anche un bel salto in
spiaggia. Va bene, ma così sono
capaci tutti. Meglio: tutti quelli
che possono, visto che una bella
abbuffata di pesce non sempre è
alla portata di tutte le reti (pardon,
tasche); e poi, qui bisogna
aggiungere benzina e pedaggi.
Chi del resto va pazzo per aragoste
& affini lo sa bene, e il caro-fish
l’ha già messo in conto
da tempo.
E se volessimo rimanere in città?
Tranquilli, c’è comunque di
che togliersi l’itti-sfizio frequen-
tando i pochi (quasi tutti buoni e
dai conti salatucci) locali dediti
al pesciame.
Quali? Per esempio, la
Terrazza, in via del Parco
(mooolto chic), la Teresina in
via Oberdan, l’Acqua Pazza in
via Murri o l’Osteria del Pesce
in via Emilia Ponente. Senza dimenticare
il primo risto-sushi di
Bologna, con crudité a volontà
e cuochi jap: il Sushi Café
Kappa di piazza Malpighi. Ma
anche il primo, atteso oyster
bar che sta aprendo in via
Rialto il brillante chef Marco
Fadiga, ex di La pernice e la
gallina. Non fermatevi però alle
apparenze, ai prezzi alti e alle
insegne pescivendole: cernie,
rombi e branzini ci sono anche
in pizzeria. Proprio così: il pesce
più risparmioso lo trovate
in quei locali a conduzione familiare
che importano la materia
prima (mozzarella? Sì.
Pomodori? Sì, ma anche gamberi
e calamari) direttamente dal
sud. E a prezzi decisamente interessanti.
Se poi volete spendere
meno, non vi resta che partire
a notte fonda canna in spalla,
direzione mare. Contenti voi...
CARLO FRASSOLDATI
DALLA SICILIA AL GIAPPONE, IN ACQUA
ACQUA PAZZA
051-443422
Cucina pazza? No, ma itticreativa
con piatti sfiziosi tipo tartara
di astice con avocado, ravioli
di patate e pesce spada
con porri e pinoli, zuppetta di
orzo e porcini con moscardini,
gratinato di crostacei, pesce,
conchiglie e verdure.
Il tutto ha un prezzo, però meritato:
35 euro.
Via Murri, 168/d.
Chiuso lunedì e martedì
a pranzo.
LA CAMBUSA
051-266645
Questa piccola trattoria naviga da
anni sulla cresta dell’onda, forse
perché garantisce una certa intimità
con l’ultima preda... pescata
all’amo. Fra le specialità (sicule,
visto che i proprietari sono di laggiù)
da non perdere le penne con
sarde, gli spaghetti ai ricci di mare,
le sarde alla beccafico, le canocchie
bollite e per finire un bel
cannolo (di pesce? No, di ricotta!).
Conto sui 20-25 euro. Via
Mascarella, 8. Chiuso lunedì.
LA TERRAZZA
051-531330
L’ambiente è molto (pe)chic, la
cucina indo-mediterranea, cioè
con intriganti mischioni di sapori
nostrani e orientali. Se la
paella è quella valenciana doc
e i paccheri con sarde decisamente
nostrani, il tonno al sesamo
o i gamberi kataifi vi faranno
scoprire nuovi mondi.
Come il conto, sui 40-45 euro
o giù di lì.
Via del Parco, 20.
Chiuso domenica.
SUSHI CAFÉ KAPPA
051-221773
In tema di pesce, però crudo, ecco
il posticino ideale per i fan del
jap-style: un locale con acqua che
scende lungo le pareti e atmosfera
vagamente itti-kitsch. Lo chef
è giapponese vero, quindi potete
assaggiare sushi crudo, donburi
kakiage (gamberi e verdura) e
donburi ocyazuke (salmone e tè
verde) a occhi quasi chiusi. Per un
bel sushi e bevendo tè 20-25 euro:
kappita! Piazza Malpighi, 14.
Chiuso lunedì.
illustrazione: www.joffr.net
A TAVOLA
La pizza integrale,
la birra di tutto
il mondo e la vecchia,
cara, Bologna
TRIANON
051-374322
Di fianco a piazza dell’Unità,
il regno della pizza con farina
integrale, vera specialità del
posto. Ma è buona anche
quella con farina normale,
bella croccante e anche bella
farcita. Senza contare,
pizz-a-parte, del buon pesce.
I prezzi? Giusti e nella media.
Via Mazza, 7/b.
Chiuso mercoledì.
DALLA GIGINA
051-322132
Preparatevi: questo è uno dei
classici localini bolognesi doc
dove non badare all’apparenza
quanto piuttosto alla sostanza.
Già, perché viene tutto
preparato in casa, all’insegna
della genuinità e della
tradizione: tagliatelle, passatelli,
tortellini freschi sono
con vero brodo di carne,
mentre arrosto dolce, polpette
e friggione hanno la classica
aria (e bontà) casalinga.
Starete (contenti) sui 20-22
euro. Via Stendhal, 1.
Chiuso sabato e domenica.
OSTERIA DEL TEMPO
PERSO
051-443463
Oltre cento panini e birre
(soprattutto belghe-trappiste,
le più strong) in questo locale
softranquillo tutto legno dove
trovate anche conchiglie,
piadine, crostini e pizze di
ogni genere col sottofondo
di pop-rock music. Ottimo
(e per palati strong) il panino
Lambada con peperoni, cipolla,
salsa piccante, arrosto
e maionese.
Via Murri, 168/a.
Chiuso lunedì.
URBAN 83