il sistema monetario internazionale - Rivista della Scuola superiore ...
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isposta negativa in proposito.<br />
Kirchgassner e Wolters (1995) alla stessa maniera hanno investigato la presenza<br />
di interdipendenza tra i tassi a breve termine dei vari paesi dello SME tra <strong>il</strong> 1974<br />
ed <strong>il</strong> 1994 usando sia la Granger causalità che la cointegrazione. Per quanto<br />
concerne la cointegrazione, gli autori hanno preferito eseguire un'analisi bivariata<br />
tra i tassi tedeschi e quelli degli altri paesi dello SME presi singolarmente. I<br />
risultati del lavoro in questione indicano un forte presenza di cointegrazione con<br />
un livello di confidenza dell'1%,<br />
Un approccio alternativo molto interessante è stato presentato da Von Hagen e<br />
da Fratianni (1990) i quali hanno cercato di testare la cosiddetta “ipotesi di<br />
dominanza tedesca” con un approccio diverso da quello <strong>della</strong> Granger causalità<br />
b<strong>il</strong>aterale che si è spesso rivelata debole sotto molti punti di vista. Il modello da<br />
loro approntato prevedeva un'analisi multivariata delle variazione dei tassi<br />
d'interesse in sette paesi 10 . Il modello in questione risulta così formulato:<br />
k<br />
A0 Rt =d ∑ A j Rt − j∑ B j X t − j ∑ j =1<br />
j =0<br />
j = 0<br />
m<br />
n<br />
C j r us , t − j e t (1)<br />
L'ipotesi di dominanza tedesca in senso forte prevedeva la verifica di quattro<br />
condizioni. La prima riguardava la cosiddetta “world insularity” ovvero che gli<br />
effetti di variazioni dei tassi americani si esplicassero solamente attraverso<br />
10 Germania, Francia, Italia, Belgio, Olanda, Danimarca e Irlanda.<br />
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