Programma di sala - Ravenna Festival
Programma di sala - Ravenna Festival
Programma di sala - Ravenna Festival
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Il caso Mercadante<br />
<strong>di</strong> Giovanni Carli Ballola<br />
A partire dagli anni Trenta del secolo<br />
xix, la leggenda aurea dell’opera<br />
seria rossiniana incomincia a sapere<br />
d’acqua passata (da Parigi, dove<br />
finirà i suoi giorni, il perspicacissimo,<br />
maligno Bellini già lo aveva intuito).<br />
Acque meno terse e sempre più<br />
vorticose vanno scorrendo attorno<br />
a quelle strutture drammaturgiche<br />
esemplate non già da modelli<br />
inaccessibili, quali l’atroce trage<strong>di</strong>a<br />
<strong>di</strong> Ermione o lo sterminato, sconvolto<br />
Maometto ii, ma dalla palla<strong>di</strong>ana<br />
Semiramide, monumento epocale<br />
<strong>di</strong>venuto generalizzato oggetto <strong>di</strong><br />
culto ed espressione <strong>di</strong> un “bello<br />
ideale” imperfettibile alla coscienza<br />
del musicista or<strong>di</strong>nario non meno<br />
della forma-sonata uscita dai<br />
laboratori viennesi. Non che tali<br />
strutture cessino <strong>di</strong> costituire i<br />
normali materiali <strong>di</strong> costruzione<br />
dell’e<strong>di</strong>ficio dell’opera italiana, ma<br />
vengono sottoposte alla pressione<br />
<strong>di</strong> energie allogene sempre più<br />
estranee. Sono un pathos ardente,<br />
una concitazione drammaticistica,<br />
una voglia <strong>di</strong> comunicazione<br />
espressiva intensa ed imme<strong>di</strong>ata<br />
che, non più paga d’innalzarsi con<br />
Rossini “al <strong>di</strong> là della natura comune<br />
<strong>di</strong> un mondo ideale” (parole del<br />
Maestro che leggiamo nella preziosa<br />
conversazione con Antonio Zanolini<br />
pubblicata nel 1836), ambisce alla<br />
mimesi <strong>di</strong>retta dei moti d’animo.<br />
Sempre più tesa e coinvolgente,<br />
sempre meno edonistica si fa allora la<br />
voce del melodramma, trascorrendo<br />
dal lirismo assoluto delle melo<strong>di</strong>e<br />
“lunghe, lunghe, lunghe” (parole<br />
<strong>di</strong> Ver<strong>di</strong>) belliniane alla nervosa<br />
esagitazione <strong>di</strong> Donizetti: due<br />
compositori che intorno a quegli<br />
anni cruciali contribuiscono in modo<br />
rapido alla rigenerazione dell’opera<br />
italiana, non senza un occhio vigile<br />
vòlto a quel teatro francese, sia <strong>di</strong><br />
musica, sia <strong>di</strong> parola, che non tarderà<br />
a rivelarsi <strong>di</strong> tale trasformazione<br />
componente determinante.<br />
Dopo una lunga anticamera trascorsa<br />
nel palazzo rossiniano a tirarne a<br />
lucido il mobilio con manieristica<br />
compiacenza, e un ancor più lungo<br />
indugiare in aree <strong>di</strong> gusto veterometastasiano<br />
(ancora tra il 1825 e<br />
il 1828 non <strong>di</strong>sdegnerà <strong>di</strong> musicare<br />
un’Ipermestra, un Ezio, un Adriano<br />
in Siria, soggetti che il più giovane<br />
Bellini già rifiutava come “vecchi<br />
più <strong>di</strong> Noè”), Saverio Mercadante<br />
(Altamura, 1795 - Napoli, 1870)<br />
decide, buon ultimo, <strong>di</strong> adeguarsi<br />
alla nuova aria <strong>di</strong> rinnovamento che<br />
ormai si respira sulle gran<strong>di</strong> scene<br />
liriche, confortato dal successo <strong>di</strong><br />
competitori quali gli autori <strong>di</strong> Norma<br />
e <strong>di</strong> Anna Bolena. I suoi precedenti<br />
teatrali si erano mossi entro i confini<br />
<strong>di</strong> un rossinismo temperato da<br />
una morbidezza cantabile ancora<br />
debitrice <strong>di</strong> un passato prossimo<br />
illustrato dagli esponenti <strong>di</strong> quell’area<br />
stilistica che la musicologia o<strong>di</strong>erna<br />
ha denominato “neonapoletana” per<br />
il suo espandersi ben oltre la capitale<br />
del Regno, quale apprezzata merce<br />
<strong>di</strong> esportazione operistica <strong>di</strong>ffusa<br />
in tutte le capitali d’Europa e <strong>di</strong> cui<br />
61