Programma di sala - Ravenna Festival
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Un’opera incen<strong>di</strong>aria in abiti comici<br />
“I due Figaro” <strong>di</strong> Saverio Mercadante<br />
<strong>di</strong> Michael Wittmann<br />
Filippo Palizzi, Ritratto <strong>di</strong><br />
Saverio Mercadante, olio su<br />
tela, terzo quarto del xix secolo,<br />
Napoli, Conservatorio <strong>di</strong> San<br />
Pietro a Majella.<br />
Saverio Mercadante viene<br />
considerato, insieme a Vincenzo<br />
Bellini, l’esponente più significativo<br />
della scuola napoletana<br />
dell’Ottocento; per lungo tempo,<br />
tuttavia, è rimasto all’ombra dei<br />
quattro gran<strong>di</strong> (Rossini, Bellini,<br />
Donizetti e Ver<strong>di</strong>) e solo negli ultimi<br />
anni la musicologia ha iniziato ad<br />
esaminare a fondo il suo ruolo <strong>di</strong><br />
spicco, in particolare delle sue<br />
cosiddette “opere riformate”, scritte<br />
dopo il 1837, con le quali dette<br />
un impulso decisivo allo sviluppo<br />
dell’opera belcantistica: da una<br />
semplice successione <strong>di</strong> brani<br />
canori <strong>di</strong> grande effetto a un’azione<br />
determinata dalla logica interna e<br />
dallo scavo psicologico. Riscoperte<br />
inizialmente soprattutto attraverso<br />
esecuzioni in forma <strong>di</strong> concerto, le<br />
sue cinquantasette opere negli ultimi<br />
anni hanno fatto ritorno anche sulle<br />
scene teatrali.<br />
Mercadante nacque ad Altamura,<br />
in provincia <strong>di</strong> Bari. Il padre era<br />
uno dei notabili del paese, tuttavia<br />
il saccheggio <strong>di</strong> Altamura nel<br />
1799, voluto dal re Fer<strong>di</strong>nando iv <strong>di</strong><br />
Borbone come azione punitiva per<br />
l’appoggio che la città aveva dato alla<br />
Repubblica partenopea durante la<br />
sua breve esistenza, <strong>di</strong>strusse le basi<br />
finanziarie della famiglia, pertanto<br />
Mercadante crebbe in estrema<br />
povertà. La situazione economica<br />
familiare migliorò soltanto nel 1806,<br />
quando il padre, dopo l’arrivo <strong>di</strong><br />
Napoleone in Italia, ottenne un posto<br />
nell’amministrazione doganale <strong>di</strong><br />
Napoli, così che poté concretizzarsi<br />
anche la possibilità che il figlio<br />
Saverio, le cui doti si erano mostrate<br />
ben presto, ricevesse un’educazione<br />
musicale. Dal 1808 al 1813 egli<br />
stu<strong>di</strong>ò al Conservatorio <strong>di</strong> Napoli:<br />
prima violino, poi, dal 1813 al 1816,<br />
composizione con Niccolò Zingarelli,<br />
che successivamente sarebbe stato<br />
anche il maestro <strong>di</strong> Bellini. Già in<br />
questo periodo vennero alla luce<br />
più <strong>di</strong> 150 composizioni, soprattutto<br />
strumentali, tra cui quella che oggi è<br />
in assoluto la più nota, il Concerto per<br />
flauto n. 2 in do minore.<br />
Nel 1819 Mercadante debuttò al<br />
San Carlo <strong>di</strong> Napoli con l’opera<br />
L’apoteosi <strong>di</strong> Ercole. Il successo<br />
come operista arrivò poi con Elisa<br />
e Clau<strong>di</strong>o (Milano, 1821). Dal 1823<br />
al 1825 venne ingaggiato come<br />
compositore stabile al San Carlo,<br />
succedendo in tale ruolo a Rossini:<br />
durante questo periodo soggiornò<br />
per sei mesi a Vienna (1824), dove<br />
tuttavia non ebbe successo. Se fino<br />
a quel momento aveva coltivato uno<br />
stile marcatamente tardonapoletano,<br />
in una sorta <strong>di</strong> ripensamento<br />
compositivo iniziò ora a recepire le<br />
opere sperimentali scritte da Rossini<br />
a Napoli. L’apertura alle novità<br />
musicali, insieme alla fedeltà alle<br />
massime della Scuola napoletana,<br />
rimarranno da quel momento in<br />
poi il tratto caratteristico della sua<br />
scrittura compositiva.<br />
Donna Caritea (Venezia, 1826)<br />
costituisce la seconda opera decisiva<br />
della sua carriera. In quello stesso<br />
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