Programma di sala - Ravenna Festival
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68<br />
anno, libero da impegni in Italia,<br />
Mercadante colse l’occasione per<br />
andare a Madrid, dove ricoprì le<br />
funzioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettore d’orchestra<br />
e <strong>di</strong>rettore musicale dei Teatri<br />
reali e rappresentò anche due sue<br />
nuove opere, Il posto abbandonato<br />
e I due Figaro. Da questo ingaggio<br />
scaturirono altri incarichi a Lisbona<br />
(1827-1828) e Ca<strong>di</strong>ce (1829-1830).<br />
Nella stagione 1830-1831, poi,<br />
<strong>di</strong>resse nuovamente l’Opera <strong>di</strong><br />
Madrid insieme a Ramón Carnicer e<br />
nell’aprile del 1831 tornò finalmente<br />
in Italia per fermarvisi a lungo.<br />
Con I normanni a Parigi (Torino,<br />
1832) Mercadante si presentò<br />
come compositore <strong>di</strong> cosiddetti<br />
“melodrammi romantici” alla<br />
Bellini. Dopo il matrimonio, prese<br />
il posto <strong>di</strong> Maestro <strong>di</strong> cappella del<br />
duomo <strong>di</strong> Novara (1833-1840),<br />
ma contemporaneamente scrisse<br />
varie opere per i teatri dell’Italia<br />
settentrionale. Nell’inverno 1835-<br />
1836 fu a Parigi per rappresentare<br />
I briganti. La conoscenza dell’opera<br />
francese ebbe riflessi nelle sue già<br />
citate “opere riformate” degli anni<br />
1837-1840 (Il giuramento, Le due<br />
illustri rivali, Il bravo, La vestale),<br />
grazie alle quali per qualche anno<br />
<strong>di</strong>venne il compositore italiano più<br />
acclamato del suo tempo.<br />
Un successo che giunse al momento<br />
opportuno: intorno al 1840,<br />
Mercadante ottenne infatti la nomina<br />
a <strong>di</strong>rettore del Conservatorio <strong>di</strong><br />
Napoli – e, nella sua ottica, anche<br />
a capo della Scuola napoletana<br />
– battendo la concorrenza <strong>di</strong><br />
Donizetti. La sicurezza economica<br />
che gli derivò da tale incarico gli<br />
permise <strong>di</strong> de<strong>di</strong>carsi liberamente<br />
alla composizione, quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> scrivere<br />
soprattutto musica orchestrale o<br />
musica sacra per circostanze ufficiali.<br />
A partire dal 1843 il compositore<br />
assunse anche l’incarico <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettore<br />
dell’orchestra del San Carlo; rifiutò<br />
invece vari inviti a tornare a Parigi per<br />
qualche tempo. Negli anni Quaranta,<br />
insieme a Giovanni Pacini e al giovane<br />
Ver<strong>di</strong>, Mercadante formava la triade<br />
dei più acclamati compositori italiani<br />
d’opera, riscuotendo successo in<br />
particolare con le sue Leonora, Orazi e<br />
Curiazi e La schiava saracena.<br />
Nel 1857 dette l’ad<strong>di</strong>o alle scene<br />
con il Pelagio. La completa cecità,<br />
sopraggiunta nel 1862, lo obbligò a<br />
porre fine alla sua attività pubblica.<br />
Fino alla morte, avvenuta nel 1870,<br />
rimase tuttavia formalmente <strong>di</strong>rettore<br />
del Conservatorio, continuando<br />
attivamente a impartire lezioni <strong>di</strong><br />
composizione.<br />
L’opera italiana in Spagna<br />
Che un compositore formatosi a<br />
Napoli trascorresse una parte della<br />
sua vita lavorativa all’estero era<br />
tutt’altro che infrequente. Mentre<br />
però in città come San Pietroburgo,<br />
Lisbona o Stoccarda l’opera italiana<br />
era parte integrante della vita della<br />
corte locale, a Madrid essa ebbe<br />
sempre gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà ad affermarsi<br />
contro la ricca tra<strong>di</strong>zione del teatro<br />
<strong>di</strong> parola spagnolo, che peraltro era<br />
caratterizzato da una forte presenza<br />
<strong>di</strong> musiche <strong>di</strong> scena e <strong>di</strong> parti cantate.<br />
L’opera italiana veniva coltivata solo<br />
ed esclusivamente se un re aveva<br />
una particolare pre<strong>di</strong>lezione per<br />
essa. Da ultimo, Carlo iv nel 1794<br />
aveva vietato in tutto il territorio<br />
spagnolo l’esecuzione <strong>di</strong> qualsiasi<br />
opera italiana, ravvisandovi una<br />
minaccia alla politica e alla morale.<br />
Uno stretto <strong>di</strong>vieto che in realtà era<br />
stato allentato nel 1816, ma solo