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Programma di sala - Ravenna Festival

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72<br />

Conte, già insofferente della Contessa,<br />

voglia ad ogni costo avvalersi dello<br />

ius primae noctis con Susanna<br />

rappresenta il punto <strong>di</strong> svolta decisivo<br />

della “trilogia”: Figaro a quel punto non<br />

lavora più per il Conte, bensì contro <strong>di</strong><br />

lui. Pur conservando l’apparenza del<br />

servitore fedele, mette in <strong>di</strong>scussione<br />

sistematicamente l’autorità <strong>di</strong><br />

Almaviva.<br />

A <strong>di</strong>spetto del carattere serio<br />

dell’azione, I due Figaro si presenta<br />

come un soggetto <strong>di</strong>vertente,<br />

che scorre via leggero e frizzante.<br />

Ciò non deve far <strong>di</strong>menticare che<br />

questa leggerezza si fonda dal<br />

punto <strong>di</strong> vista tecnico su una grande<br />

professionalità. Si è già detto<br />

dell’assoluta perizia con cui Romani<br />

gioca con le convenzioni teatrali, con<br />

il passaggio dal giocoso al serio, dalla<br />

realtà scenica al metateatro; come<br />

caratteristica peculiare dell’opera va<br />

sottolineata ancora la mescolanza<br />

tra numeri solistici relativamente<br />

semplici sul piano musicale e scene<br />

concertate abbastanza complesse.<br />

I sei personaggi principali dell’opera<br />

vengono presentati in altrettanti<br />

numeri solistici. A Mercadante,<br />

dotato <strong>di</strong> una genuina vena melo<strong>di</strong>ca,<br />

viene in soccorso da questo punto<br />

<strong>di</strong> vista anche la grande tra<strong>di</strong>zione<br />

della Scuola napoletana. Attraverso<br />

la combinazione <strong>di</strong> semplici melo<strong>di</strong>e<br />

e <strong>di</strong> un gran numero <strong>di</strong> modelli <strong>di</strong><br />

accompagnamento, il musicista<br />

riesce agevolmente a caratterizzare<br />

i personaggi e le loro azioni,<br />

avvalendosi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti livelli stilistici<br />

e rispecchiando così la loro posizione<br />

sociale (Rossini a volte tralascia<br />

queste finezze). La mo<strong>di</strong>ficazione del<br />

Finale consente inoltre a Mercadante<br />

<strong>di</strong> concludere l’opera con due arie<br />

altamente virtuosistiche <strong>di</strong> Cherubino<br />

e Susanna, nelle quali avrebbero<br />

potuto brillare le due primedonne<br />

della compagnia (Isabella Fabbrica e<br />

Letizia Cortesi).<br />

Ciò viene controbilanciato dalla<br />

comicità delle situazioni, che si<br />

presentano soprattutto nel grande<br />

quartetto alla metà del Primo atto,<br />

nel Finale primo (costruito secondo<br />

il modello <strong>di</strong> Da Ponte) e nella scena<br />

nella stanza <strong>di</strong> Susanna (terzettosestetto).<br />

Nell’opera <strong>di</strong> Mercadante<br />

hanno invece meno importanza i<br />

duetti (vale a <strong>di</strong>re i conflitti privati<br />

tra i personaggi dell’azione),<br />

che compaiono solo nel caso <strong>di</strong><br />

Susanna e Figaro e <strong>di</strong> Susanna e il<br />

Conte d’Almaviva, mentre manca<br />

il preve<strong>di</strong>bile duetto d’amore Inez-<br />

Cherubino, così come lo scontro<br />

<strong>di</strong>retto Figaro-Cherubino. (Nella<br />

seconda opera scritta da Mercadante<br />

per Madrid, Il posto abbandonato,<br />

è interessante notare esattamente<br />

il contrario: lì i duetti sono in primo<br />

piano rispetto alle arie solistiche.)<br />

Un caso a parte è il terzetto per<br />

voci femminili (Inez, Susanna e la<br />

Contessa) nel Primo atto, così come<br />

l’impiego <strong>di</strong> melo<strong>di</strong>e e ritmi spagnoli,<br />

ai quali Mercadante ricorre in più<br />

punti, a iniziare dall’Ouverture – che<br />

col titolo <strong>di</strong> Sinfonia caratteristica<br />

spagnola ebbe poi una vita autonoma<br />

rispetto all’opera – per finire con il<br />

bolero <strong>di</strong> Susanna o il polo <strong>di</strong> Susanna<br />

e Figaro.<br />

Creando questa couleur locale e con<br />

l’idea <strong>di</strong> scrivere una comme<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />

carattere, Mercadante anticipa gli<br />

sviluppi futuri del genere operistico,<br />

sebbene l’esecuzione tar<strong>di</strong>va e<br />

limitata a Madrid de I due Figaro abbia<br />

impe<strong>di</strong>to un’effettiva influenza <strong>di</strong><br />

questi spunti sulla storia della musica<br />

posteriore. Lo stesso Mercadante,<br />

comunque, continuò ad impiegarli a<br />

lungo: si veda ad esempio la sua farsa<br />

in un atto Don Chisciotte alle nozze <strong>di</strong><br />

Gamaccio, rappresentata all’inizio del<br />

1831 a Ca<strong>di</strong>ce, e l’opera in quattro atti<br />

La gioventù <strong>di</strong> Enrico v (Milano, 1834),<br />

che possono essere viste come gran<strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> carattere su Don Chisciotte<br />

o su Falstaff e che, dal canto loro,<br />

preparano quell’analisi coerente<br />

della psicologia dei personaggi che<br />

caratterizzerà successivamente le<br />

sue già menzionate “opere riformate”.<br />

Essendo stata vietata nel 1826 la<br />

prima rappresentazione, l’opera I due<br />

Figaro ebbe un inizio <strong>di</strong>fficile; che la<br />

prima esecuzione moderna dell’opera<br />

abbia luogo ora a Salisburgo sarebbe<br />

invece piaciuto a Mercadante, che<br />

per tutta la vita fu un ammiratore <strong>di</strong><br />

Mozart e che, ancora studente, aveva<br />

già scritto varie raccolte <strong>di</strong> variazioni<br />

su temi mozartiani.<br />

[Traduzione italiana a cura <strong>di</strong> Marco Marica.]

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