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Programma di sala - Ravenna Festival

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74<br />

vennero proibite a prove iniziate,<br />

ufficialmente per motivi <strong>di</strong> censura,<br />

in realtà per le gelosie della prima<br />

donna, Letizia Cortesi, che non aveva<br />

accettato la presenza e l’importanza<br />

del ruolo affidato all’altra grande<br />

cantante, Isabella Fabbrica. L’opera<br />

rimase carta muta fino al gennaio<br />

del 1835, quando venne eseguita al<br />

Teatro Príncipe <strong>di</strong> Madrid per la prima<br />

ed ultima volta fino alla rinascita <strong>di</strong><br />

quest’anno.<br />

Quasi come omaggio verso il nuovo<br />

pubblico, nonché per la fascinazione<br />

nei confronti dell’universo musicale<br />

spagnolo appena conosciuto,<br />

Mercadante impiegò in quest’opera<br />

melo<strong>di</strong>e assorbite ascoltando<br />

attentamente tona<strong>di</strong>llas e sainetes,<br />

che coloravano ogni spettacolo<br />

teatrale madrileno, e usò danze<br />

caratteristiche dal ritmo marcato e<br />

dal forte sapore folklorico. Il nostro<br />

compositore seppe, con I due Figaro,<br />

“permearsi del carattere della musica<br />

spagnola” – come ebbe a <strong>di</strong>re un<br />

cronista coevo – trovando un’ottima<br />

fusione tra forme rossiniane e<br />

contenuti caratteristici.<br />

Tra tutti i personaggi dell’opera<br />

Mercadante personalizzò con<br />

musica propriamente spagnola la<br />

coppia Figaro-Susanna. Lei, nella sua<br />

cavatina (“Colle dame più brillanti”)<br />

si presenta in scena con un bolero<br />

in cui emerge la sua indole <strong>di</strong> donna<br />

astuta, capace <strong>di</strong> manovrare a suo<br />

vantaggio i piani altrui, uno “spirito<br />

folletto”, come <strong>di</strong>rà Figaro nel corso<br />

dell’opera. Il bolero trova le sue<br />

lontane origini in Spagna, alla fine<br />

del xviii secolo, nella contraddanza<br />

in tempo ternario, solitamente<br />

caratterizzato da uno spiccato ritmo<br />

puntato che gli conferisce un tocco<br />

malizioso e spigliato. Questa danza<br />

affascinerà parecchi compositori nel<br />

corso dell’Ottocento: Weber, Auber,<br />

Chopin, Berlioz, Ver<strong>di</strong>, useranno il suo<br />

ostinato ritmico per impreziosire con<br />

colori spagnoli melo<strong>di</strong>e dal carattere<br />

robusto ed energico. Da notare, in<br />

questa sede, che l’assimilazione<br />

della musica spagnola da parte <strong>di</strong><br />

Mercadante, in loco e <strong>di</strong> prima mano,<br />

fu anche favorita dall’amicizia con<br />

il napoletano Federico Moretti, ex<br />

militare italiano <strong>di</strong> stanza a Madrid,<br />

de<strong>di</strong>catosi completamente alla<br />

musica, sia come insegnante <strong>di</strong><br />

chitarra che come compositore, con<br />

all’attivo la pubblicazione <strong>di</strong> numerosi<br />

ballabili, soprattutto bolero e tirana.<br />

Un altro momento <strong>di</strong> musica<br />

propriamente spagnola ne I due<br />

Figaro si trova nel battibecco del<br />

Secondo atto tra Figaro e Susanna<br />

(“In quegl’occhi oh bricconcella”),<br />

nel quale il soprano, lamentandosi,<br />

canta “brutta cosa è l’esser moglie<br />

d’un marito seccatore” in un Andante<br />

in 6/8 in fa minore, dalla melo<strong>di</strong>a<br />

fortemente popolare. Si tratta <strong>di</strong><br />

un polo, un canto andaluso nato<br />

nel xviii secolo, in seguito co<strong>di</strong>ficato<br />

come uno dei moduli base del canto<br />

flamenco, nello specifico rientrante<br />

nella categoria <strong>di</strong> quelli dal metro <strong>di</strong><br />

soleá. Il brano richiamò l’attenzione<br />

del pubblico e della critica, che,<br />

dopo la prima esecuzione del 1835,<br />

notò il “bellissimo polo, cantato con<br />

particolare fascino”. Il polo, nel corso<br />

dell’Ottocento, conobbe anch’esso<br />

una ragguardevole <strong>di</strong>ffusione grazie<br />

soprattutto a Manuel García (il primo<br />

Almaviva nel Barbiere rossiniano,<br />

nonché padre <strong>di</strong> María Malibrán), che<br />

ne compose numerosi, tra i quali il<br />

celeberrimo Polo del contraban<strong>di</strong>sta<br />

che perfino Liszt e Schumann<br />

utilizzarono.

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