Il Museo capitolino - Warburg Institute

stura qualiiuque rappresentanza clie loro si ap-
propri. \i è pure chi un tale studio disprezza, e'
chiamalo una cura superstiziosa e leggiera, e una
erudizione vana e senza fondamento , né vogliono
avere questi ritratti in quell' onore che vuole il
vecchio Plinio (i) ; e dicono non importare niente
il sapere quali erano o non erano le fattezze dei
primi eroi ; tanto è vero che non manca mai chi
indiscretamente stima privo di piacere e d' utilità
per chicchessia quello studio , in cui o non può
o non vuole esercitarsi. Ma certa cosa è che gli
uomini culti e del miglior intendimento con sommo
loro contento contemplano le immagini de' valen-
tuomini dell' antichità , conciossiachè , come heu
disse il gran Lissio (2)
nionim etiam hahitaciila ^
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: Jiivat magnorum inge-
ut sic dicam, /lovisse;
e gli studiosi vi trovano onde spiegare i luoghi
oscuri degli amichi autori , ed illustrarli , poiché
i primi artefici da' llhri più celehri traevano le idee
delle loro opere. E noto che Eufranore e Fidia
da' versi d' Omero trassero la lesta de' loro Giovi (3),
come narra Eustazio, che lo apprese da Strahone (4);
e gli altri artefici altresì, poiché gli antichi artisti
erano forniti d' erudizione , avranno nelle loro pit-
ture e sculture seguitato la norma de' piìi celehrì
poeti e degli scrittori più rinomali.
(i) Plin. , Hist. _, lib. 55, cap. 2.
(2) Liss. , Yit. Sen., cap. 9. /
(3) Eiist., al lib. I IHaJ., v. 129, p. i4j ; Gàu. lom.
(4) Strab.; lib. 8; p. 354.