Il Museo capitolino - Warburg Institute

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che, le quali per altro non sono comuni. Questa
nostra ha sopra la testa un giro largo più assai
del diadema, ma fatto d'intrecciature di capelli,
i quali può essere che fossero posticci per mo-
strare una maggiore abbondanza di essi , del che
si pavoneggiaTano tanto le femmine, e questa par-
ticolarmente che era vana a un segno che faceva
ferrare in oro i giumenti di suo servizio , al rife-
rire di Plinio (i)j e, come aggiunge Dione (2),
le mule , cui ella cavalcava , avevano i fornimenti
d'oro; e ogni giorno faceva mugnere cinquecento
asine e si bagnava in quel latte; tanta era la cu-
pidigia di apparir bella e delicata ; il che vien
pur confermalo da Plinio (5) e da Giovenale (4).
Ella era figliuola di T. Ollio , ma prese il n(jme
dell' avolo materno , perchè era uomo consolare
e trionfale , come dice Tacito (5) : Erat
in civi-
tate Sabina Poppaea T. Ollio patre genita »
sed nomen avi materni sumpserat , illustri me-
moria Poppaei Sabini Cojisulari , et triumphali
decere praefulgentis , etc. Huic mulieri cuncta
alia fuere praeter honestum animum , quippe
mater ejiis ìetatis su^ feminas pulchritudine su-
PERGRESSA glorittm pariter , et formam dederat.
Opes claritudini generis sufficiebant : sermo
(i) Plin. , lib. 55, cap. xi.
(i) Dion., Istor. ; lib. Q'i , pag. '•i^.
(5) Plin. , lib. IX, cap. 4'; e lib. 28, cap. 12.
(4) Giovenal. , Sat. G , v. 460 , etc.
(5) Tacit. , Annal. ^ lib. i5, ^5.