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l'intervista - Ristorazione e Catering

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Zero acqua, solo verdure<br />

butore, dal gestore della cucina al consumatore finale.<br />

Solo così si potrà creare il giusto concetto di qualità<br />

e risparmio.”<br />

“Questi sono temi che guardiamo con favore e al tempo<br />

stesso con senso di realtà. – afferma edoardo Venturini,<br />

direttore delle relazioni esterne di Sodexo Italia<br />

- Nonostante i grandi progressi dei produttori bio in<br />

fatto di quantità di produzione e di logistica, non è<br />

sempre possibile garantire un approvvigionamento<br />

sufficiente per le grandi comunità (di bambini a scuola,<br />

di adulti al lavoro, di persone ricoverate in strutture<br />

sanitarie...) che serviamo. La disponibilità di tali<br />

prodotti, così come di quelli a Km zero, è stagionale<br />

e molto variabile, strettamente dipendente da fattori<br />

climatici e meteorologici: ciò impone una grande flessibilità<br />

dei menu, non sempre ben accetta dai clienti.<br />

Per il Km zero, poi, i consumatori che vivono nei<br />

grandi centri e nelle zone più industrializzate non hanno<br />

un beneficio per la salute dalla scelta questi prodotti.<br />

Si tratta di affrontare questi temi con disponibilità<br />

e apertura mentale e buon senso. Solo così, e con la<br />

massima consapevolezza dei pregi e delle problematiche<br />

ad essi legate, è possibile migliorare l’offerta alimentare<br />

senza fare richieste o promesse irrealizzabili.<br />

Altrimenti, si lascia spazio ai furbi, che dicono sempre<br />

sì e poi non mantengono gli impegni presi.”<br />

Il biologico nella ristorazione collettiva<br />

AIAB, l’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica,<br />

sta sviluppando un forte impegno nel settore<br />

della ristorazione collettiva, al fine di fare chiarezza<br />

sull’incidenza di prezzo nella composizione del menu<br />

e del reperimento delle materie prime.<br />

“Non è vero che mancano produzioni biologiche nazionali,<br />

la produzione biologica nel nostro paese è<br />

ricca e varia, in europa seconda solo alla Spagna. Le<br />

nostre carenze riguardano invece la raccolta e la logistica<br />

soprattutto per i piccoli e medi produttori, la<br />

maggioranza nel nostro paese. – spiega Paola Trionfi,<br />

responsabile AIAB per la ristorazione collettiva – Per<br />

far fronte a queste carenze AIAB ha messo a punto,<br />

con il progetto login bio, la formazione in quattro regioni<br />

di piattaforme di raccolta e distribuzione che di<br />

fatto rendono più facile l’approvvigionamento delle<br />

mense. relativamente al prezzo i dati ufficiali, provenienti<br />

da lavori di ricerca nazionali, stimano il costo<br />

medio della materia prima di circa 1,16€ a pasto (dati<br />

2009), che diventano 2,08 per un pasto tutto bio, 1,80<br />

per pasto bio eccetto la carne.”<br />

Ma chi decide cosa e come mangiare in mensa?<br />

In Italia ci sono ben 16 linee guida tra ristorazione<br />

scolastica e collettiva, mentre sarebbe necessario<br />

fare chiarezza sulle dinamiche che determinano costi<br />

e qualità del mangiare pubblico. Cir food, Cooperativa<br />

Italiana di ristorazione, ha lanciato una campagna<br />

di sensibilizzazione per dar vita alla ‘pubblica<br />

qualità in mensa’.<br />

“In generale si dovrebbe ragionare in modo meno<br />

ideologico, proponendo più flessibilità nella selezione<br />

delle materie prime e individuando un paniere di<br />

prodotti essenziali, rispettosi di tutti i parametri di<br />

qualità e sicurezza. – specifica Giuliano Gallini, direttore<br />

commerciale e marketing di CIr food – Bisogna<br />

tornare ai fondamentali della ristorazione pubblica,<br />

coinvolgendo tutti gli attori della filiera in una riflessione<br />

condivisa, senza dimenticare che sono i numeri<br />

imponenti di questo servizio ad imporre un’azione<br />

di rinnovamento. Una mensa pubblica di qualità<br />

deve innanzitutto essere accessibile a tutti, dunque<br />

deve essere sostenibile nei costi oltre che sul piano<br />

nutrizionale e ambientale. Il nostro obiettivo consiste<br />

nel proporre un pasto sano ed equilibrato con un<br />

paniere di materie prime “oneste”, variabile in base<br />

alla stagionalità dei prodotti e alla loro reperibilità sul<br />

territorio, attingendo ove possibile ai fornitori locali<br />

ma senza ideologismi. Inoltre, siamo convinti che la<br />

mensa pubblica possa offrire varietà nei menu pur con<br />

un numero ridotto di referenze. La tradizione gastronomica<br />

italiana è così creativa che non c’è bisogno di<br />

alimenti rari per arricchirla!”<br />

Diventa fondamentale la riflessione a voce alta che<br />

spesso fa Gaetano Maria Fara, professore emerito di<br />

Igiene alla Sapienza di roma: “Un sorvegliante della<br />

salute è colui che sa e deve trovare una soluzione per<br />

coniugare qualità e sicurezza.” Questo deve essere il<br />

punto di partenza.<br />

cateringnews.it • novembre/dicembre 2011 _ 23

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