Avvocatino - In rete per comunicare
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RON MAGALIM 109<br />
«Non dire niente, la decisione è già stata presa, anche il tuo<br />
amico Giulio riceverà una parte di quote, così pot<strong>rete</strong> continuare<br />
a lavorare in un clima cordiale e collaborativo... Ve lo meritate...».<br />
«Grazie... ma non era tenuto».<br />
«Non preoccuparti, è giunta la tua ora... Sono sicuro che ce la<br />
farai... Comunque, io verrò qualche volta a trovarvi in ufficio... Se<br />
il mio consiglio potrà servirvi».<br />
«Beh, lei è stato il nostro maestro... Il suo consiglio è sempre prezioso».<br />
«Bene, poi c’è un nuovo caso. Arriva dal mio consuocero americano,<br />
il prof. Bernard (il prof. Frizzi, vedovo, aveva una sola figlia,<br />
Marina, sposatasi con un ricercatore di Boston e trasferitasi laggiù,<br />
che veniva in Italia due volte l’anno)<br />
È un bravo chirurgo plastico e un suo bravo allievo, il professore<br />
Ron Magalin - il migliore mi ha detto - ha a<strong>per</strong>to qualche anno<br />
fa uno studio a Roma, con grande successo. Solo che Ortensia<br />
Prandoni, la famosa attrice, dopo essersi o<strong>per</strong>ata al seno, gli ha<br />
fatto causa. Henry Bernard mi ha chiesto di difenderlo. Ho accettato,<br />
<strong>per</strong> cui dovresti recarti nello studio di questo prof. Magalin,<br />
in largo di Torre Argentina, oggi alle 15».<br />
«Va bene» disse Paolo mentre prendeva la tazzuliella di caffè<br />
fumante.<br />
«Ecco, vedi, ormai sono drogato, senza questa tazzuliella fumante<br />
non potrei vivere... <strong>In</strong> fondo, siamo tutti un po’ drogati in questa<br />
società... Anche se non condivido quanti vogliono ritornare all’italietta<br />
bucolica anteguerra... Secondo me si viveva molto peggio».<br />
Paolo rientrò in ufficio.<br />
Un veloce spuntino con Giulio - si concessero un Cartizze <strong>per</strong><br />
brindare alle buone nuove, del tutto inattese - e poi via con lo<br />
scooter verso il nuovo appuntamento pomeridiano.<br />
Il palazzo era un austero edificio umbertino con la facciata un<br />
po’ sporca e co<strong>per</strong>ta anche da graffiti di incerto valore artistico,<br />
anzi in parte di tipico contenuto da caserma.